Bignonia rampicante: caratteristiche e coltivazione

Bignonia rampicante

Se avete bisogno di coprire un muro o, in generale, una parete verticale magari rovinata o di suo antiestetica, la Bignonia è ciò che fa per voi. Questa pianta rampicante, originaria dell’America centro-meridionale, può essere facilmente coltivata sui muri e regala una generosa fioritura colorata, i suoi fiori possono essere arancioni oppure rossi, sono grandi e hanno una forma tubolare. Andiamo a vedere se è così facile coltivarla e come possiamo farlo al meglio.



Bignonia rampicante: caratteristiche

In Messico, Perù e Argentina, questo fiore è un simbolo di ricchezza e prosperità, motivo per cui è spesso utilizzato per la decorazione delle chiede, prima delle cerimonie gioiose. Possiamo però trovarlo anche vicino alla porta di ingresso di case di privati, perché si dice che porti fortuna e protegga, sempre nella cultura sudamericana. Oggi, secondo il linguaggio universale dei fiori, questo esprime buon auspicio e fortuna e simboleggia la fama ed il successo. I gatti è meglio che se ne tengano alla larga, però, perché per loro è altamente tossica.

Appartenente alla famiglia delle bignoniaceae, questa pianta è molto resistente al freddo e gode di buona salute. Le sue foglie hanno una forma lanceolata, sono piccole e pennate, con il margine dentellato e un colore molto chiaro. In autunno le foglie cadono mentre in estate, fino all’autunno, spuntano i fiori, riuniti in grandi mazzi che ne contengono dai 6 fino ai 10 grandi fiori.

Bignonia rampicante: descrizione

Partiamo dalle radici che sono molto ingombranti e robuste. Oltretutto crescono molto velocemente e rendono necessari frequenti rinvasi, via via passando a diametri di vaso sempre maggiori. La Bignonia ha bisogno anche di aggrapparsi alla parete per poterla ricoprire con i suoi fiori, per cui i suoi rami o viticci hanno delle potenti ventose adatte a qualsiasi superficie.

Le foglie spuntano da essi in modo simmetrico, con la forma palmata e i margini dentellati. Hanno un colore verde scuro, in primavera, che in estate può diventare giallo e in autunno rossastro. Nella bella stagione spuntano anche i fiori riuniti in gruppi piuttosto numerosi e pendenti. Sono rossi oppure arancioni e sembrano delle grandi campanule. In estate spuntano anche i fiori che contengono dai 5 a 7 semi piatti a forma sferica e sembrano dei fagioli piatti e piuttosto grandi.

Bignonia rampicante

Bignonia rampicante: coltivazione

Resistendo molto bene al freddo e alle gelate invernali o fuori programma, questa pianta può essere coltivata all’aperto, in vaso o in piena terra. Non è annuale, in inverno non muore ma perde le foglie e va “in letargo” ovvero in riposo vegetativo, perdendo il fogliame.

E’ meglio evitare di posizionare questa pianta in un luogo in cui le arrivano troppi raggi del sole, preferisce stare in zone semi-ombreggiate. Il terreno migliore per la Bignonia è senza dubbio quello che le assicura l’assenza di ristagni idrici per cui poroso e molto ben drenato. Quando effettuiamo l’impianto possiamo arricchire il terreno con un po’ di stallatico o del concime a lenta cessione ma poi in generale è una pianta che sopporta qualsiasi substrato e possiamo usare molto comodamente la terra da giardino.

Le piantine più giovani devono essere annaffiate in modo estremamente regolare ma quando diventano adulte spesso riescono a cavarsela da sole, grazie all’aiuto dell’acqua piovana oppure bastano dare l’acqua una volta alla settimana, quando il terreno è asciutto. L’importante è non fare creare ristagno idrici e assicurare un giusto apporto di liquidi e nutrienti quando si avvicina il periodo della fioritura, in estate. La concimazione deve essere effettuata in modo più frequente ma non tutti e dodici i mesi, serve solo ogni tre mesi, possiamo usare un concime granulare a lenta cessione. Per la potatura possiamo scegliere in quale periodo metterci all’opera. Due sono i periodi di potatura.

A fine estate possiamo accorciare tutti i rami all’apice in modo da dare una forma gradevole alla pianta. Se desideriamo che si allarghi alla base dobbiamo potarle da giovani fino a 5 cm dal terreno. La seconda finestra temporale in cui potare è la fine dell’inverno. In questo caso procediamo eliminando tutti i rami rovinati o troppo sottili. Inizialmente può sembrare di aver ridotto la fioritura ma è un gesto necessario anche per favorire l’emissione di quelli nuovi sui quali spunteranno i fiori.

Bignonia: specie

Esistono circa 450 specie di questa pianta rampicante ma la più diffusa è la Capreolata che riesce a raggiungere anche i dieci metri di altezza producendo fiori arancio-rossi e foglie verde lucido. Tra le altre specie da citare troviamo la Campis radicans, la Grandiflora, la Vetusta, la Capensis e la Jasminoides

La Campis Radicans, come il nome suggerisce, è molto apprezzata per la sua capacità di ancorarsi con forza ad una parete in modo delicato e decorativo perché produce fiori arancioni, gialli e rossi.

Originaria del Giappone e dell’Asia, la Grandiflora non è così brava ad arrampicarsi e necessita di supporti e tutori. Soffre anche molto il freddo. La Venusta cresce molto rapidamente fino a 15 metri di altezza e fiorisce alla fine dell’inverno, la Capensis ha una fioritura particolarmente ricca e duratura mentre la Jasminoides produce dei particolari fiori tubulari bianchi-roseo molto decorativi.

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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Aprile 2019