Biancospino: pianta, caratteristiche e infuso

Biancospino

Il biancospino, noto anche come spinobianco, è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Il suo legno, quando viene lavorato, é molto lucido, ma il motivo per cui questa pianta è molto nota e apprezzata è legato alle sue proprietà curative che andremo presto a scoprire.



Biancospino: caratteristiche

All’interno delle Rosaceae, troviamo diversi generi di piante, il biancospino appartiene al Crataegus. Ne esistono più specie, la Crataegus oxyacantha (o Crataegus laevigata) e la Crataegus monogyna. In entrambi i casi, si tratta di piante molto apprezzate sia per la loro bellezza sia per le loro proprietà curative.

Possiamo trovare questa pianta nelle zone montane dove cresce anche spontanemente, nel suo habitat naturale, se ben salvaguardata, può resistere molto raggiungendo anche un’età di 500 anni. Non per niente si parla di pianta perenne, ha un portamento arbustivo e arriva a massimo 5 metri di altezza. Ha delle foglie costituite da una serie di lobi che possono essere più o meno pronunciati, produce dei fiori molto piccoli e riuniti in corimbi, di un tenue colore rosa, quasi bianco, e molto profumati. Esistono anche i frutti di questa pianta ma non sono particolarmente belli, sono delle drupe di colore rosso acceso con all’interno una polpa farinosa.

Biancospino: proprietà

Sia i fiori che i frutti, che la corteccia, possono essere utilizzati, in vari modi. I fiori, ad esempio, devono essere raccolti prima che si aprano, quindi appena inizia la primavera mentre i frutti arrivano verso settembre e, una volta raccolti, devono essere essiccati al forno. Infine la corteccia può essere utilizzata verso febbraio, ma solo quella dei rami più giovani.

L’olio essenziale di questa pianta è molto ricco di tannini e vitamine. Contiene glucidi, vitamina C, acido ossalico, pigmenti, ammine, derivati terpenici, istamina e ha diverse proprietà che iniziamo ad elencare brevemente. E’ antidiarroico, astringente, diuretico, tonico, febbrifugo, ipotensivo, sedativo, antispasmodico. E’ importante sapere, prima di farne uso, che ha un effetto molto forte sull’apparato circolatorio, quindi è meglio sempre assumerlo sotto controllo medico.

Detto ciò, possiamo beneficiare tranquillamente dei suoi effetti, della sua attività cardioprotettiva e antiossidante nota da secoli, tanto che si parla spesso di lei come della “pianta del cuore”. Vediamo meglio come funziona.

Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per combattere il colesterolo alto, si utilizzano sia le foglie sia i fiori perché contengono una miscela di diversi flavonoidi che sono antiossidanti e contrastano l’azione dei radicali liberi. Questi principi attivi provocano la dilatazione delle arterie coronariche che portano il sangue al cuore, in questo modo migliora l’afflusso del sangue e la pressione arteriosa diminuisce. Il biancospino è quindi perfetto per chi soffre di ipertensione, lieve o moderata, specie se di origine nervosa.

La presenza di proantocianidoli rende questa pianta anche cardiotonica perché questi componenti servono per potenziare la forza contrattile del cuore e agiscono anche sulle alterazioni della funzionalità cardiaca andando a ridurre problemi come tachicardia, extrasistole e aritmie. Sugli anziani, inoltre, possono anche essere utili per la prevenzione di complicanze per chi è a rischio di angina pectoris o di infarto, affetti da influenza o polmonite.

Un altro principio attivo da ricordare è la vitexina che ha un effetto spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale. In tal senso, il biancospino diventa molto utile anche per chi soffre di nevrosi, di attacchi di ansia e di angoscia, oppure per chi soffre di insonnia.

Biancospino

Biancospino: come si usa

Per sfruttare le proprietà di questa pianta possiamo preparare un infuso oppure la tintura, utili entrambi nei casi di ipertensione, nervosismo e per conciliare il sonno. Anche un bagno al biancospino è senza dubbio rilassante e anche sedativo.

Biancospino: infuso

Vediamo meglio come preparare un infuso di Biancospino, operazione piuttosto facile e molto utile, viste le proprietà di questa pianta. Procuriamoci un mix di foglie e fiori di biancospino, prendiamone un cucchiaio raso e versiamolo nell’acqua bollente per poi spegnere il fuoco. Lasciamo in infusione per 10 minuti, coprendo il tutto, e poi filtriamo l’infuso. A questo punto siamo pronti per berlo, è consigliato soprattutto in caso di palpitazioni, tachicardia e nervosismo e, lontano dai pasti, anche per l’ipertensione. Se invece decidiamo di sorseggiarlo prima di andare a dormire, ci rilasserò conciliandoci il sonno.

Biancospino: tintura madre

Come si utilizza la tintura madre? Si può acquistare in una farmacia che tiene anche prodotti omeopatici o in erboristeria. Mettiamone 40 gocce in poca acqua, così per tre volte al giorno lontano dai pasti e alla sera prima di coricarsi. Non dovrebbe avere degli effetti collaterali e controindicazioni, l’importante è non farne uso smodato se si ha la pressione bassa.

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Pubblicato da Marta Abbà il 21 Febbraio 2019