Aucuba: caratteristiche, coltivazione e malattie

Aucuba

Nella famiglia delle Cornaceae troviamo anche l’Aucuba, pianta originaria dell’Himalaya, della Cina e del Giappone. Si tratta di una pianta utilizzata soprattutto a scopo decorativo, in appartamento, per via del suo elegante fogliame, molto abbondante, e anche per le sue bacche, di un rosso vivo, particolarmente gradevole e che da un tocco di colore. Possiamo trovare questa pianta anche nei giardini, sempre a scopo ornamentale, per formare delle siepi, ad esempio.



Aucuba: caratteristiche

Osservando con attenzione questa pianta arbustiva sempreverde si può notare una certa somiglianza con l’alloro, non è infatti un caso che una specie di Aucuba, la Japonica, sia spesso chiamata anche “alloro macchiato”.

Le foglie sono lunghe fino a sette centimetri e hanno una consistenza cuoiosa e una forma lanceolata, a seconda della specie i margini possono essere lisci oppure dentellati, in ogni caso compaiono delle screziature molto particolare. I fiori non hanno grandi dimensioni, spuntano verso marzo, al più tardi ad aprile, e sono formati da quattro petali violacei-marroni. Essendo piante dioiche, le Aucuba possono avere o solo fiori maschili, o solo fiori femminili, a seconda dell’esemplare che stiamo osservando. Se si pianta un esemplare maschile affianco a uno femminile, si possono veder spuntare le bacche rosse di cui prima abbiamo accennato. Sono i frutti di questa pianta, piccoli ma molto duraturi, contengono i semi che maturano da ottobre a febbraio.

Pur essendo originaria dei paesi asiatici, oggi questa pianta è diffusa anche in Europa e in America, l’importante è che possa crescere in zone a clima temperato. E’ molto apprezzata e utilizzata in tutto il mondo.

Aucuba: coltivazione

E’ molto semplice coltivare queste piante che possono essere collocate un po’ ovunque anche se prediligono zone in cui il sole non arriva diretto e c’è semi ombra.

Per quanto riguarda il terreno, le Aucuba hanno una buona resistenza anche se si trovano in terreni asciutti o aridi, si mostrano “forti” anche contro i venti, l’inquinamento atmosferico e il freddo. Possono essere coltivate a temperature che vanno dai -15°C ai 20°C.

Pur resistendo bene anche in condizioni di siccità, ama essere annaffiata in modo abbondante, per capire come regolarsi basta controllare quando il terreno si asciuga e a quel punto somministrare acqua, senza mai esagerare perché, come accade spesso, i ristagni possono creare dei grossi problemi, anche a piante così robuste come queste.

Ogni due o tre anni diventa necessario rinvasare l’Aucuba, attendendo l’arrivo della primavera e procurandosi un terreno che sia possibilmente ricco di sostanza organica e molto ben drenante. Se la nostra Aucuba si trova all’aperto, meglio procedere con la massima attenzione per non turbare il suo sviluppo. Ciò che si consiglia è di preparare in anticipo il terreno, mescolandovi della sostanza organica, e di scegliere un posto privo di affossamenti per non correre il rischio che si formino pericolosi ristagni idrici.

Nel periodo della fioritura, quello che ha inizio a primavera, è necessario concimare con prodotti che contengono sia macroelementi che microelementi tra cui citiamo il ferro, il rame e lo zinco. Di solito può andare bene concimare ogni due settimane, diluendo il fertilizzante nell’acqua per l’irrigazione, ma in autunno e in inverno si deve sospendere la somministrazione.

Quando arriva il momento di fiorire l’Aucuba, tra aprile e maggio, produce dei fiori che non danno particolarmente nell’occhio se non fosse per il loro colore particolarmente carico, rosso, in contrasto con il verde delle foglie. Abbiamo parlato di fiori maschili e di fiori femminili ma questa distinzione non è sempre visibile agli occhi, si deve attendere la fioritura e osservare se è presente o meno il pistillo. Se c’è, siamo di fronte ad una pianta femminile.

Se stiamo creando una siepe con questa pianta, possiamo avere necessità di potarla per darle forma e per evitare che invada zone del giardino che vogliamo destinare ad altre piante. Di solito si agisce all’inizio della ripresa vegetativa, in primavera, con arnesi disinfettati.

Aucuba

Aucuba: specie

In questo genere di piante, possiamo identificare le tre specie più comuni e apprezzate, la Japonica, la Chinensis e la Himalaica.

L’Aucuba japonica è la specie più coltivata e può arrivare anche ad altezze di una decina di metri se coltivata per diventare un albero. E’ caratterizzata dall’avere delle foglie ovali, lucide con i margini dentellati e da bacche rosse che spuntano e maturano tra ottobre e novembre. Tra gli ibridi e le varietà di questa specie, troviamo la japonica variegata, con foglie macchiate di giallo che le fanno meritare il nome di “ la pianta della polvere d’ oro“. C’è anche la Japonica picturata, macchiata di giallo al centro delle foglie, e la japonica crotonifolia, con profonde screziature sempre in giallo.

L’Aucuba chinensis arriva a massimo 6 metri di altezza, ha delle foglie verde chiaro sulla pagina inferiore e verde cupo su quella superiore e cresce anche spontaneamente, nelle foreste asiatiche tra i 300 – 1000 m di altitudine. Se passiamo all’Aucuba himalaica troviamo una pianta dalle foglie ovali con bordi lisci, di un bel colore verde intenso che produce le bacche caratteristiche.

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Pubblicato da Marta Abbà il 15 Febbraio 2019