Astragalo: proprietà, usi e controindicazioni

Astragalo

L’astragalo è una pianta ricca di proprietà, utilizzata soprattutto per rafforzare le difese del nostro corpo. Attenzione però a non confonderla con l’osso del piede che porta lo stesso nome. Un caso? Non penso. Probabilmente si tratta di una scelta legata al fatto che i fiori di questa pianta hanno una forma del tutto simile a quella dei calcagni.


Astragalo: cosa è

Il nome scientifico è “Astragalus membranaceus”, si tratta di una pianta della famiglia delle Fabaceae e originaria dell’estremo oriente e della Cina. La troviamo crescere soprattutto nelle zone con clima temperate dell’emisfero boreale, dove ci sono spazi erbosi, boschi caducifogli, tra i 100 e i 1.400 metri di altitudine. A sua volta questa pianta può raggiungere i 70 centimetri altezza, ha dei fusti ramificati e le foglie hanno una forma ellittica mentre i fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo.

Dai fiori nascono i frutti che sono di fatto dei baccelli con all’interno dei semi. Ciò che maggiormente ci interessa dell’astragalo sono però i racemi, in posizione ascellare, vicino al peduncolo della pianta, molto sottile. Le radici sono piuttosto grandi, quasi come un dito umano, ma molto più flessibili e ricoperti da una sorta di membrana dura e rugosa. Il colore può passare dal giallo chiaro al marrone più scuro, il sapore della polpa può ricordare la liquirizia, ha un fondo leggermente dolce e soave.

Astragalo: proprietà

Questa pianta è nota da tempo per le sue proprietà immunostimolanti, adattogene e disintossicanti, ne ha anche altre meno conosciute ma che possono fare al caso nostro. Meglio approfondire.

Partiamo dalle proprietà immunostimolanti legate alla presenza di saponine triterpeniche, flavonoidi, amine piogene e polisaccaridi. Sono soprattutto i polisaccaridi che, stimolando il sistema immunitario, rafforzano i meccanismi di difesa che già l’organismo mette in atto naturalmente per proteggerci dalle infezioni. Sempre gli stessi principi attivi danno alla pianta delle proprietà da antivirale, efficaci soprattutto sia contro quei virus che causano le più comuni malattie da raffreddamento come il raffreddore, la tosse e la febbre, sia contro quelli responsabili di patologie più gravi come l’influenza aviaria e l’epatite B.

Le saponine contenute nell’astragalo sono alla base anche dell’azione epatoprotettiva che essa può vantare. E’ infatti in grado di proteggere il fegato dai danni provocati da sostanze chimiche o tossiche ma anche di stimolare la rigenerazione degli epatociti oltre che di coadiuvare la fluidificazione del sangue.

Andiamo ora a conoscere delle proprietà meno note come quelle adattogene e quelle cardiotoniche. Le prime riguardano la capacità di far abbassare il consumo di ossigeno nei mitocondri sostenendo la tolleranza dell’organismo allo stress. Il corpo in tal modo ha delle cellule più longeve. In pratica questo si traduce nell’effetto di contrasto alla stanchezza: l’astragalo è quindi un buon rimedio in casi di affaticamento e di astenia e può essere prescritto in periodi di convalescenza.

Lo troviamo utilizzato anche per altri scopi come quelli di far aumentare la performance di apprendimento e memoria o di migliorare la durata e la qualità del sonno.

Per quanto riguarda l’azione cardiotonica, essa ha a che fare con il metabolismo del sodio e del potassio. Sta a significar che questa radice aiuta a ridurre la pressione arteriosa, è quindi utile in caso di ipertensione e angina pectoris.

Astragalo: usi

Abbiamo parlato delle tante proprietà della radice ma di fatto senza spiegare come assumerla. Non va fatta a pezzi e cucinata, ciò che a noi serve è la tintura madre, oppure in alternativa l’estratto.

Per la prima se ne devono assumere 20-30 gocce una volta al giorno per un’azione preventiva immunostimolante oppure 30-40 gocce per 2 volte al giorno lontano dai pasti, in caso di influenza, febbre, tosse o raffreddore

Se stiamo invece assumendo l’astragalo in formato “estratto secco”, la dose è di 400-500 mg per un’azione preventiva immunostimolante, oppure di 600-800 mg per 2 volte al giorno lontano dai pasti, per curare gli stati infettivi.

L’uso di questa radice, come abbiamo accennato, è una pratica antica, risale a molti secoli fa. Troviamo l’astragalo nella Medicina Tradizionale Cinese impiegato per innalzare la soglia della resistenza ai fattori di stress, per aumentare l’energia, accelerare il metabolismo e promuovere la riparazione dei tessuti. In particolare, sempre nella tradizione cinese, la pianta è stata da sempre usata per stimolare il Qi degli organi che sono alla base dei flussi energetici dell’organismo.

Astragalo: usi

Astragalo: controindicazioni

Sembra impossibile: è da millenni che usiamo l’astragalo e ancora non abbiamo ben identificato possibili controindicazioni. Ci sono degli effetti collaterali accertati che riguardano la stanchezza, le vertigini e leggeri abbassamenti di pressione.

In generale non è consigliato assumerne durante la gravidanza e l’allattamento, meglio evitare anche se si stanno prendendo dei farmaci immunostimolanti e antivirali per non sovrapporne gli effetti.

Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su TwitterFacebookGoogle+Instagram

Pubblicato da Marta Abbà il 11 Gennaio 2019