Alchechengi: coltivazione e raccolto

L’alchechengi è una pianta erbacea annuale e perenne, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, originaria del Messico e del Nord America, e oggi giorno diffusa anche in altre parti del mondo.

Si tratta di una specie che si trova in 100 e più esemplari, in grado di produrre una singola bacca con una tonalità scarlatta, racchiusa in un vistoso calice gonfio, lungo fino a 5 cm, che in autunno diventa arancione. I frutti sono commestibili e possono essere utilizzati in vario modo, anche per la produzione di marmellate.

Inoltre, la pianta vanta proprietà antireumatiche, antireumatiche, purificanti e antinfiammatorie.

Coltivare l’alchechengi

Prima di procedere alla coltivazione dell’alchechengi, è necessario fare una valutazione delle condizioni del suolo per favorire il migliore adattamento. Tuttavia, questo non significa che l’alchechengi sia una pianta troppo “esosa”: è infatti possibile trovarla in una vasta gamma di condizioni climatiche, ed è classificabile come una specie molto tollerante per la sua adattabilità ai climi mediterranei e ai diversi tipi di suolo.

Per quanto concenre proprio il tipo di suolo ideale, si tratta di quello sabbioso – argilloso ma… è importante evitare che si saturi d’acqua e non utilizzare quelli precedentemente coltivati con altre specie di Solanaceae. Per quanto riguarda l’esposizione solare, le ricerche fatte finora non hanno mostrato particolari preferenze in questo senso, ma i botanici sostengono che la priorità vada data alle esposizioni a nord o a sud che favoriscono un migliore sfruttamento dell’energia solare nel processo fotosintetico delle piante. Per ottenere frutti di qualità, l’alchechengi ha bisogno di circa 1500 – 2000 ore di luce all’anno.

Irrigazione e fertilizzazione

Per una coltivazione efficiente l’alchechengi richiede una gestione molto accurata dell’irrigazione, che può essere monitorata attraverso l’osservazione visiva o con attrezzature specifiche.

L’irrigazione a goccia, ad esempio, deve essere garantita nei primi giorni dopo la potatura per evitare che le piante si secchino. Tuttavia, l’irrigazione deve essere periodica e variare tra i 2 e i 6 litri d’acqua al giorno per ogni singola pianta.

Per la concimazione, va notato che per gli alchechengi, in condizioni climatiche ideali, i nutrienti più importanti sono azoto, potassio, calcio e boro.

I frutti

Le foglie di alchechengi hanno una lunghezza media di 12 cm e sono tipicamente triangolari, ma possono anche essere ovoidali e romboidali e di colore verde intenso.

I fiori, invece, sono simili a una campana e si propagano all’altezza delle foglie con un portamento inclinato a forma di stella. Sono lunghi circa 2 cm e di colore bianco crema. I frutti, unica parte commestibile della pianta, sono bacche del diametro di circa 1,5 cm contenute in un calice di consistenza cartacea largo circa 5 cm, simile a un cono. All’interno delle bacche si trovano i semi, che hanno una forma circolare e piatta di circa 2 mm. Tutte le parti verdastre sono immangiabili; infatti, se ingerite, possono causare disturbi all’apparato gastrointestinale, determinare mal di testa e altri pregiudizi al proprio benessere.

I frutti degli alchechengi possono essere consumati sia freschi che secchi, e in quest’ultimo caso sono adatti anche per la preparazione di gustose marmellate, oltre che per arricchire macedonie di frutta e creare ottimi dessert.

Le foglie, pur non essendo adatte all’uso alimentare, possono essere utilizzate per la loro forma e bellezza solo a scopo decorativo.

Curiosità

In Cina l’alchechengi viene definito con il nome di “lanterna“, e viene utilizzato per decorare davanzali e porte d’ingresso (in quest’ultimo caso, inserito nelle classiche ghirlande). Va aggiunto che le bacche e le foglie essiccate sono anche adatte per creare un centrotavola originale e innovativo!

Raccolta

Gli alchechengi possono essere raccolti in luglio nelle regioni più calde e da settembre a ottobre altrove. La raccolta può infatti durare fino a novembre nelle regioni dove il clima non è favorevole (la pianta non sopravvive al gelo intenso).

Di conseguenza, non è necessario attendere le prime gelate perché l’intero raccolto potrebbe andare perduto.

Il consumo

Prima di consumare il frutto bisogna aspettare che sia maturo, altrimenti lascerà un sapore acido in bocca. Indipendentemente dal fatto che la varietà sia rossa, arancione o verde, per essere sicuri che siano pronti da mangiare è necessario controllare quando il “guscio” diventa viola e poi marrone. In queste condizioni inizierà ad aprirsi proprio nel momento in cui il frutto sarà pronto per la raccolta.

Le malattie

L’alchechengi richiede molta cura, non per la coltivazione, ma per prevenire gravi malattie che possono verificarsi a causa di vari tipi di parassiti.

Gli alchechengi infatti sono soggetti all’invasione di scarafaggi e pulci, oltre all’immancabile ragno rosso e… è davvero un peccato vedere una bella forma di baccello durante l’estate, per poi trovarla trafitta e bucherellata con il passare delle settimane successive.

Per questo motivo è importante prendere i giusti rimedi per rimuovere definitivamente questi devastanti insetti. Generalmente gli spray insetticidi possono essere molto efficaci contro la maggior parte dei parassiti degli insetti, ma la cosa migliore da fare per poter evitare ogni tipo di pregiudizio è quello di allontanare ogni pianta ad almeno un metro di distanza l’una dall’altra, poiché l’eccessiva vicinanza della chioma favorisce la diffusione di queste malattie. Inoltre, è importante tagliare e smaltire correttamente il fogliame durante il periodo autunnale, soprattutto se le piante hanno avuto problemi di malattie, al fine di minimizzare la loro diffusione. È certamente preferibile bruciare le foglie invece di smaltirle insieme ad altri residui di varie colture.

Le proprietà

La pianta di alchechengi ha alcune note proprietà benefiche per l’uomo, le più importanti delle quali sono antireumatiche, antinfiammatorie, antiuroniche e purificanti.

Il frutto contiene il doppio di vitamina C rispetto ai limoni. Oltre alle foglie, ai frutti e agli steli, le radici forniscono anche proprietà che vengono sfruttate dalle aziende farmaceutiche ed erboristiche per la produzione di medicinali adatti al trattamento di malattie come quelle sopra descritte.

L’alchechengi è quindi molto salutare e oltre alla vitamina C di cui sopra contiene anche elementi A e antiossidanti. Recenti studi hanno dimostrato che gli estratti di alchechengi servono a proteggere il corpo umano da alcuni danni al fegato e ai reni. È stato anche scoperto che questi frutti hanno proprietà antitumorali. Infine, l’alchechengi può fornire ottimi risultati per le persone con problemi di peso in eccesso.

Pubblicato da Anna De Simone il 10 Agosto 2020