La zanzara coreana, nome scientifico Aedes koreicus, è arrivata in Italia: la sua presenza è stata accertata in Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia.
In questo articolo vi spiegherò come riconoscerla, quali sono le sue caratteristiche e perché può essere pericolosa.
Come si può intuire dal nome con cui viene chiamata, la Aedes koreicus è un insetto originario della Corea, in particolare della Corea del Sud. I primi esemplari si sono poi diffusi rapidamente in Cina, Giappone e in alcune aree della ex-Unione Sovietica (fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4739402/ ) .
La zanzara coreana è stata individuata per la prima volta in Italia nel 2011, a Sospirolo, un comune del Veneto, in occasione di un’attività di monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus).
E’ probabile che i primi esemplari siano arrivati in Italia trasportate in aereo assieme a piante esotiche importate dall’Oriente.
Da ottobre 2021 la zanzara coreana si sta diffondendo rapidamente nel Nord Italia, creando un certo allarme.
La zanzara coreana ha una lunghezza media di 7-10 mm leggermente superiore a quella della zanzare tigre che ha una dimensione variabile tra i 5 e gli 8 mm.
Come la zanzara tigre presenta striature bianche sulle zampe ma a differenza della zanzara tigre presenta striature gialle al posto che bianche dietro alla testa.
Per questo aspetto è più simile alla Aeses Japonica presentando anch’essa striature gialle dietro la testa ma di forma diversa.
Si tratta comunque di dettagli che si riescono a distinguere con difficoltà per le dimensioni relativamente contenute dell’insetto.
Tra le caratteristiche che la rendono insidiosa rientra il fatto di essere attiva anche di giorno e quello di resistere alle temperature invernali del nostro paese, rendendo possibile una sua diffusione anche al di fuori dei mesi estivi.
La zanzara coreana, al pari della zanzara tigre, può essere veicolo di gravi malattie pericolose per l’uomo come l’encefalite giapponese (virus JEV) e la filariosi.
Alcune malattie come la dirofilariosi causata dall’agente patogeno Dirofilaria immitis possono essere trasmesse anche agli animali domestici, come i cani.
La filariosi linfatica può portare terribili conseguenze come l’elefantiasi, che colpisce in particolare gli arti inferiori.
Il fatto di resistere al freddo la rende più pericolosa rispetto alla zanzara tigre che invece non sopporta le basse temperature.
L’habitat della zanzara coreana è del tutto simile a quello delle altre zanzare: questo insetto si riproduce in presenza di acqua stagnante e quindi in luoghi come vasi dei fiori, pozzanghere, tombini, oggetti e rifiuti di vario tipo lasciati all’aperto così da creare ristagni di acqua (copertoni e altri oggetti di plastica).
Da parte nostra l’unica cosa da fare contro la zanzara coreana è quella di non creare condizioni che ne possano favorire la riproduzione, partendo dallo svuotamento dei sottovasi e da uno smaltimento adeguato dei rifiuti.
Sarà compito degli studiosi e dei ricercatori individuare contromisure scientifiche per limitarne la diffusione per quanto possibile.
La puntura della zanzara coreana non si distingue da quella di altre zanzare dal punto di vista del dolore o delle manifestazioni cutanee. Sono gli agenti patogeni potenzialmente trasmessi dalla puntura ad essere pericolosi.
Fare riferimento ai sintomi per identificare una puntura della zanzara coreana non ha senso.
La puntura della zanzara coreana ha come effetto percepibile nel breve periodo il tipico prurito generato dalla puntura di altre comuni zanzare, con un possibile gonfiore della zona cutanea circostante alla puntura.
Si possono invece identificare i sintomi delle malattie che possono essere trasmesse. Ad esempio i sintomi della filariosi linfatica consistono in: febbre, ingrossamento dei linfonodi, dolore agli arti e all’inguine, fino ad arrivare al gonfiore deturpante documentato dall’immagine che vi abbiamo presentato poco sopra.
Nel caso si presentino questi sintomi l’infezione da filariosi puà essere diagnosticata con certezza tramite un normale esame del sangue, volto ad accertare la presenza delle microfilarie (larve dei vermi) all’interno del nostro organismo.
A quel punto il nostro medico potrà prescriverci un trattamento a base di dietilcarbamazina, un farmaco che uccide le larve presenti nel sangue e parte dei vermi adulti.
I cambiamenti climatici in corso nel nostro continente con eventi meteorologici estremi sempre più comuni hanno come conseguenza una diffusione pressoché inevitabile o difficilmente arginabile della zanzara coreana in Europa.
Qui di seguito trovate la mappa relativa alla diffusione della zanzara coreana Aedes koreicus in Europa aggiornata a marzo 2021.
Cliccando sull’immagine potrete visualizzare una versione ingrandita della mappa.
Credits foto zanzara coreana dell’immagine di apertura di questo articolo: Syrio – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=81082661