Come leggere i simboli delle etichette dei vestiti: simboli per il corretto lavaggio dei vestiti. Dal simbolo della centrifuga a quelli per la temperatura. Candeggio, lavatrice a tamburo e tutti i dettagli.
I simboli presente sulle etichette dei vestiti ci dicono molto su come trattare un prodotto e, prestando attenzione agli appositi simboli possiamo conoscere anche il materiale di composizione del tessuto.
Prima di lavare o stirare un capo è bene leggerne l’etichetta: un trattamento non adeguato potrebbe compromettere la qualità del tessuto.
Non solo vestiti, attenzione ai tendaggi, alla biancheria e ai rivestimenti sfoderabili che rischiano di essere lavati a casa con le modalità inadeguate. Per evitare di fare eventuali danni, è sufficiente capire i simboli sulle etichette che li accompagnano e che rappresentano una vera e propria carta di identità del tessuto.
Ogni etichetta presenta diverse categorie di simboli a indicare il tipo di lavaggio, asciugatura e stiratura da praticare su quel capo specifico. Talvolta non mancano sigle e simboli che indicano il tipo di tessuto impiegato.
E’ importante leggere i simboli presenti sull’etichetta degli abiti così da attenersi alle istruzioni e non affidarsi a un lavaggio sbagliato. Oltre ai simboli, l’etichetta deve riportare il nome o il marchio del produttore e la composizione del tessuto con l’indicazione delle fibre.
Ci sono simboli che si presentano intuitivi e semplici da interpretare, altri appaiono più complessi. Ecco la guida per capire il loro significato:
Tutte le informazioni sui simboli presenti sulle etichette dei vestiti sono disponibili nell’articolo guida: come leggere le etichette dei tessuti dove non manca un’accurata leggenda, con elenco e indicazioni simbolo per simbolo.
Il simbolo per la stiratura è indicato da un ferro da stiro all’interno del quale sono presenti uno o più puntini. Tali puntini indicano la temperatura alla quale può essere usato il ferro:
La croce sul simbolo indica che il capo non può essere stirato.
Una circolare del Ministero dell’Industria ha esteso anche al settore tessile l’obbligo di etichettatura con specifiche sul materiale e sulle istruzioni alla manutenzione (lavaggio, asciugatura e stiratura). La legge di riferimento è la 126/91 e dal relativo Decreto di attuazione (D.M. 8.2.1997, Nr. 101). Purtroppo la legge di riferimento non dà alcun obbligo di indicazione, in etichetta, circa i coloranti tessili impiegati. Mancano informazioni anche sui trattamenti applicati ai tessuti.
Altra pecca della legge: non è obbligatoria la composizione dettagliata se la fibra impiegata non raggiunge la percentuale del 30%. I simboli da identificare sull’etichetta sono:
I produttori hanno poi introdotto due nuove sigle. Better che segnala prodotti non trattati chimicamente e Best, sigla che indica un prodotto ottenuto da fibre naturali che non sono state trattate neanche al momento della coltivazione.
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