Secchezza oculare, da cosa può dipendere e come trattarla

secchezza oculare

Le lacrime sono una importantissima componente del buon funzionamento della vista. Anche quando siamo felici, infatti, i nostri occhi ne sono pieni, visto e considerato che il loro ruolo è quello di fornire umidità e lubrificazione per aiutarci a vedere meglio, e a mantenere gli occhi in salute.

Ma che cos’è una lacrima? E perché a volte lacrimiamo troppo o troppo poco? E come risolvere la condizione di secchezza oculare?

Cosa sono le lacrime

Le lacrime sono una particolare componente realizzata dal nostro organismo come un mix di acqua, sostanze lubrificanti, muco, anticorpi e proteine speciali che tengono a bada eventuali infezioni.

La loro produzione è demandata da speciali ghiandole che si trovano intorno all’occhio e… proprio per questo motivo è fin da questo momento semplice affermare che gli occhi secchi spesso indicano un sistema lacrimale che non sta funzionando correttamente.

Quando le lacrime non forniscono sufficiente umidità all’occhio, potresti dunque notare una condizione di “occhi secchi”, occhi irritati, sensazione di “qualcosa nell’occhio”, prurito, arrossamento, visione sfocata, sensibilità alla luce.

La lacrimazione degli occhi

A volte si è portati a pensare che gli occhi secchi siano occhi “senza lacrime”. In realtà, è spesso esatto il contrario: gli occhi secchi sono occhi con troppe lacrime! Perché?

È abbastanza semplice: la mancanza di umidità irrita l’occhio, inviando un segnale di pericolo attraverso il sistema nervoso, invitando a una maggiore lubrificazione.

A quel punto, l’organismo, mediante le ghiandole che sono incaricate di tale scopo, crea molte più lacrime per cercare di compensare la secchezza. Tuttavia, queste lacrime “aggiuntive” non sono normali lacrime, ma sono composte per lo più da acqua. Pertanto, possono “lavare” via i detriti eventualmente presenti sull’occhio, ma non riescono a ricoprire efficacemente la superficie dello stesso.

Cosa causa la secchezza oculare

A volte, la secchezza oculare è favorita da una mancanza di equilibrio nel sistema lacrimale. Oppure dal condizionatore d’aria, da un riscaldamento troppo elevato o da altri elementi intorno all’occhio, che potrebbero asciugare il film lacrimale.

Si pensi anche a:

  • un naturale processo di invecchiamento, specialmente con la menopausa,
  • effetti collaterali di alcuni farmaci come gli antistaminici,
  • malattie che influenzano la capacità di produrre lacrime, come la sindrome di Sjogren, l’artrite reumatoide e le malattie vascolari del collagene,
  • problemi che non permettono alle palpebre di chiudersi come dovrebbero.

Naturalmente, l’elenco delle cause della secchezza oculare potrebbe essere molto più esteso. Ti invitiamo a parlarne con il tuo medico di riferimento per poterne sapere di più.

Leggi anche: Come non affaticare gli occhi davanti al pc

Come viene trattata la secchezza oculare

Ci sono diverse opzioni di trattamento della secchezza oculare e, evidentemente, dovrai domandare al tuo oculista cosa fare per non incappare in errori grossolani.

In linea di massima, un primo trattamento potrebbe includere l’uso di gocce lacrimali artificiali. Questo è il trattamento più comune, anche perché molti tipi di gocce particolarmente efficaci sono disponibili al banco delle farmacie, senza prescrizione.

Tieni però conto che nessun prodotto funziona necessariamente per tutti, e che quindi potresti doverne provare alcuni per capire quale sia quello giusto per te. Se hai un occhio secco cronico, dovresti inoltre usare le gocce anche quando i tuoi occhi si “sentono” bene, altrimenti non rimarranno abbastanza lubrificati. Se gli occhi si seccano durante il sonno, potesti inoltre optare per un prodotto denso, come una pomata, di notte. Potresti anche cercare di dormire con gli occhialini a tenuta d’aria, che creeranno una mini camera di umidità per i tuoi occhi.

È inoltre possibile che l’oculista possa valutare una occlusione puntuale temporanea. Il tuo medico potrebbe scegliere di chiudere il punctum, cioè il condotto che drena le lacrime dall’occhio. Potrebbe iniziare con un tappo temporaneo progettato per dissolversi nel tempo e, in base a come funziona, capire se i tappi permanenti possano o meno essere d’aiuto. In linea di massima, se i tappi temporanei dovessero funzionare bene, il medico potrebbe passare a quelli più duraturi o a lunga durata.

Tra gli altri trattamenti, rileviamo come spesso possa essere valutata positivamente l’applicazione di una crema al testosterone: l’occhio secco può infatti essere correlato ad una mancanza di testosterone nelle ghiandole dell’olio sulle palpebre. Il medico potrebbe dunque darti una crema di testosterone che si applica alle palpebre, aiutando la sostanza lubrificante a funzionare meglio.

Naturalmente, la maggior parte delle cause di secchezza oculare può essere facilmente fronteggiata… rimuovendo i fattori di rischio!

Per esempio, in molti casi la secchezza oculare è determinata da un clima troppo caldo e poco umido. In questi casi, è sufficiente installare un umidificatore nell’ambiente o spegnere il riscaldamento (o per lo meno abbassarne la temperatura) per poter trovare un buon sollievo.

Maggiori informazioni

Insomma, come hai avuto modo di vedere in queste poche righe, le cause della secchezza oculare possono essere davvero numerose e, in fin dei conti, è difficile cercare di riassumerle in poche righe.

Quel che rileva è, comunque, che la maggior parte delle determinanti della secchezza oculare sono comuni e transitorie. È dunque sufficiente rimuovere il fattore scatenante per poter ripristinare un buon benessere oculare.

In altri casi, si tratta di situazioni favorite dall’invecchiamento. In questi casi, l’evoluzione della secchezza oculare è graduale, e spesso l’applicazione di semplici colliri può essere di grande aiuto.

Consigliamo tutti coloro i quali fossero affetti da tale pregiudizio di parlarne subito con il proprio oculista e cercare di capire quali trattamenti adottare per poter fronteggiare al meglio tale situazione, ottenendo un miglior comfort visivo.

Pubblicato da Anna De Simone il 14 Febbraio 2020