L’olio paglierino è un composto oleoso di origine vegetale o sintetica (a seconda dei produttori). Si presenta come un liquido limpido dal tipico colore giallo paglierino a cui deve il nome. Parliamo di un prodotto molto usato per la cura del legno.
In questo articolo ti spiego come usare l’olio paglierino nel restauro dei mobili e nella cura del legno.
Da un punto di vista chimico può essere descritto come una miscela di alchilobenzoli lineari liquidi e denaturati. La composizione dell’olio paglierino può variare in base al produttore. Per esserne certi ti consiglio di leggere la scheda di sicurezza o scheda tecnica del prodotto. In genere, ciò che trovi è una composizione analoga:
Oppure:
In tutti casi la composizione dell’olio paglierino è data da una miscela di alchilbenzeni lineari.
Solo raramente l’olio paglierino che si trova in commercio è di natura vegetale, per la maggior parte dei casi gli alchilobenzoli liquidi impiegati sono sintetici denaturati, derivati dal petrolio greggio. A causa della presenza dell’anello benzenico, i costitutenti della composizione dell’olio paglierino sono dotati di aromaticità.
L’olio paglierino è indicato per lucidare, nutrire e rigenerare qualsiasi tipo di legno. L’olio paglierino, a differenza dell’olio di lino cotto (un olio di natura vegetale per il trattamento del legno) non è filmogeno, ciò significa che non crea una pellicola (patina) sulle superfici trattate e quindi non altera l’aspetto del legno.
E’ molto apprezzato perché riesce a penetrare in profondità nelle fibre del legno ravvivandone le colorazioni e restituendo toni caldi.
Questo olio è disperdibile in acqua e nei principali solventi organici.
Olio paglierino, essenza di trementina e alcool, costituiscono la cosiddetta “soluzione triplice” per la pulitura dei mobili.
E’ mescolato al petrolio lampante per la formulazione di composti oleosi per il trattamento del legno sverniciato. Dopo la sverniciatura con solventi, infatti, il legno appare sfibrato: l’olio paglierino restituisce “vigore” al legno ravviandone le tonalità.
Al contrario dell’olio lampante, per l’olio paglierino non vi sono particolari precauzioni d’uso. Non è necessario l’uso di mascherine protettive per le vie aeree e per gli occhi. L’unica raccomandazione è di usare guanti che garantiscono una protezione della pelle (guanti di gomma, pcv, neoprene…).
L’uso di mascherine protettive si fa necessario solo quando l’olio paglierino è usato in combinazione con il petrolio lampante o petrolio bianco.
A seconda dei casi, le modalità d’uso cambiano. Per esempio, se vuoi usare l’olio paglierino per pavimenti in parquet o sui mobili, bisognerà:
Se la superficie da trattare è eccessivamente rovinata, prima di passare l’olio paglierino, il supporto in legno deve essere lavorato. Si utilizza quindi uno sverniciatore chimico oppure una fresa, una lima o una pialla così da ottenere una superficie perfettamente liscia.
L’olio paglierino è facile da trovare: si compra dal ferramenta o in qualsiasi colorificio, si può trovare nei negozi di fai da te e bricolage oppure sfruttando la compravendita online.
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Non mancano, poi, composizioni più ricche che vedono l’olio paglierino aggiunto ad altre resine per rinforzare il legno. Ti abbiamo fatto l’esempio della miscela tra olio paglierino e petrolio lampante. Le composizioni arricchite da leganti e solventi, sono utili quando il composto va applicato anche su legno non trattato come vecchi infissi, porte e mobili datati.
Tra i vari prodotti presenti sul mercato ti segnalo il popolare “Tornabello di Veleca”, un buon olio per il trattamento del legno molto simile all’olio paglierino solo arricchito con dei leganti.
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Le formulazioni complesse non sono però adatte per uso interno.
Il motivo? L’olio paglierino non è volatile ed è abbastanza stabile, penetra nelle fibre del legno e ci resta. Quando combinato con solventi e altri composti volatili, non è adatto a uso interno perché può causare inquinamento domestico.