Materiali per pacciamatura: tipi di pacciamatura per l’orto, il giardino e le coltivazioni dei campi. Consigli sulle tecniche più adatte ai vari cultivar.
Con l’arrivo delle temperature rigide molte piante sono a rischio! Quando le temperature iniziano a calare è bene assicurarsi che le nostre piante non abbiano conseguenze dannose. A tal proposito è bene ricorrere alla pacciamatura del terreno, una tecnica di giardinaggio semplice ed efficace in grado di assicurare alle piante un’adeguata protezione del freddo.
Non solo in inverno. La pacciamatura è utile anche in primavera e in estate. Quando le temperature aumentano, l’orto e il giardino tendono sempre a riempirsi di infestanti. La tecnica della pacciamatura impedisce la crescita delle infestanti preservando il terreno, mantenendolo morbido e protetto.
La pacciamatura è una tecnica molto efficiente che consiste nel creare una copertura alla base delle piante. Tale copertura può essere realizzata con vari materiali. In sintesi, la pacciamatura può essere descritta come una tecnica di copertura del terreno che conserva molteplici vantaggi:
Per i suoi vantaggi, la pacciamatura è una tecnica comunemente utilizzata per inibire la proliferazione di erbe infestanti e mantenere umido il terreno, limitando così le annaffiature. Vediamo quali sono i materiali da utilizzare per una buona pacciamatura dell’orto e dei campi.
Come vi abbiamo precedentemente accennato, la pacciamatura viene applicata per garantire una maggiore protezione dell’apparato radicale dalle gelate prolungate, in modo da ostacolare la penetrazione del freddo in profondità. In genere, chi vuole usare la tecnica della pacciamatura per proteggere le piante dal freddo, impiega materiali plastici.
Al contrario, i materiali plastici vanno evitati in estate perché hanno il pregio (o difetto) di trattenere il calore e rischiano così di ustionare il colletto della pianta. In estate, quindi, per paccimare pomodori, melanzane o zucchine, sconsigliamo l’impiego di materiale plastico o bioplastiche.
Vediamo ora, nel dettaglio, quali materiali possono essere impiegati nelle tecniche di pacciamatura.
L’esempio del terriccio organico misto alle foglie secche è un chiaro esempio di come le tecniche di pacciamatura possono nutrire e modificare la composizione del suolo.
Vi sono anche tecniche meno intuibili. Alcuni materiali usati per la pacciamatura, come nel caso della corteccia di aghifoglie, sono usati come ammendanti per correggere la reazione del suolo. La corteccia di aghifoglie rende ad acidificare il terreno. Questo materiale per la pacciamatura è maggiormente indicato per creare delle coperture su piante come lamponi, azalee, camelie e rododendri. Sono esteticamente apprezzabili e in più rendono il terreno più favorevole allo sviluppo delle piante acidofile.
Le bioplastiche sono materia organica, tuttavia si tratta ugualmente di un prodotto di sintesi, quindi lo inseriamo in questa categoria.
I materiali plastici sono meno indicati in estate o comunque vanno installati facendo attenzione a non far entrare in contatto la plastica (o bioplastica) con la pianta.
Questi materiali hanno il difetto di danneggiarsi: in terreni di medio impasto o ricchi di sassi e ghiaia, i teli di plastica per pacciamatura rischiano di rompersi in fase di installazione o rimozione.
Altro svantaggio: i teli di plastica (o bioplastica) vanno necessariamente abbinati a un impianto di irrigazione a goccia da installare prima della posa della copertura.
Per altre informazioni vi invitiamo a leggere l’articolo: pacciamatura fai da te.
Ti potrebbe interessare anche