Gatto dell’Isola di Giava: caratteristiche, carattere, alimentazione e origine

Gatto dell'isola di Giava

Il Gatto dell’Isola di Giava non solo è un felino affascinante ma ha anche una storia da raccontare molto avventurosa e particolare, non è affatto facile avvistarne un esemplare dal vero e per questo è circondato da un alone di mistero. Nonostante tutto ciò riusciamo lo stesso a raccontare che il suo aspetto e le sue abitudini. Andiamo quindi a scoprirle, indagando anche sulle due origini.



Gatto dell’Isola di Giava: caratteristiche

Ci sono delle caratteristiche che rendono questo gatto speciale e del tutto riconoscibile tra tutte le altre razze, anche ad un occhio poco esperto. Vediamo quali sono, nel caso avessimo la fortuna di vederne uno. Quella più importante riguarda il pelo che può essere di vari colori: dal giallo, al grigio argento, a seconda del ceppo di provenienza. La sua taglia è media, quindi raggiunge anche i 7 Kg in età adulta anche se alcune femmine pesano poco più di 4 Kg. Da osservare con attenzione anche le zampe, per capire se siamo di fronte ad un gatto di questa razza, esse sono infatti parzialmente palmate. Esatto, avete capito bene.

Le zampe del gatto chiamato anche gatto pescatore, non a caso, sono perfette per dare zampate sulla superficie dell’acqua e creare increspature che imitano la caduta degli insetti. Perché fa questo? Per attirare i pesci e poi catturarli e mangiarli. Non si trova un atteggiamento simile in altre razze ed è un’abitudine che questo gatto ha da sempre.

Gatto dell’Isola di Giava: carattere

Attivo, molto attivo, questo animale vive all’esterno e mai si riuscirebbe a farlo stare a proprio agio in un ambiente domestico. In natura, dove vivono la maggior parte degli esemplari di questa razza, passa le intere giornate in giro, arrampicandosi sugli alberi o vagando tra i tronchi in cerca di prede o di divertimento, Non aspettiamoci quindi un gatto coccolone o affettuoso, ha un carattere selvatico e non ama la compagnia dell’uomo, trascorrere una vita solitaria ed è perfettamente autonomo, E ci tiene molto alla propria indipendenza, non si “vende” per qualche crocchetta come molti altri gatti di altre razze farebbero

Gatto dell’Isola di Giava: alimentazione

Abituato a cacciare e a procurarsi cibo da solo, il Gatto dell’Isola di Giava preferisce una alimentazione a base di proteine, molto più carnivora di altre. Se quindi ci troviamo a dover dare da mangiare ad un esemplare di questa razza, dobbiamo organizzarci per fare in modo che la sua dieta sia ricca di cibi proteici, soprattutto carne. Questq “regola” vale sia che si tratti di cibo già confezionato, sia di porzioni cucinate in casa, da carne fresca.

Per il resto siamo di fronte ad un animale che non richiede particolari attenzioni, ogni tanto possiamo fargli un bagnetto ma non tanto per l’igiene, bensì per la sua passione per l’acqua. Utile anche qualche informazione sul suo ciclo di riproduzione. Il periodo di gestazione del Gatto dell’Isola di Giava può essere di 60 – 70 giorni, poi possono nascere dai 2 ai 4 cuccioli.

Gatto dell’Isola di Giava: origini e storia

Originario delle zone del Sud est asiatico e del subcontinente indiano, questo gatto vive tuttora quasi solo in quelle zone dove è massimamente diffuso. Lo troviamo anche chiamato gatto pescatore, per via della sua abitudine a pescare con le zampe, oppure leopardo, perché sfoggia un mantello che non ha nulla da invidiare a quello caratteristico del felino citato.

Oggi non è affatto facile avvistare un esemplare di questa razza e sono parecchi anni che nessuno ci riesce.

Un team di scienziati ha lanciato una missione per trovare qualche esemplare di gatto viverrino, o gatto pescatore (Prionailurus viverrinus) di Java, una rarissima sottospecie che vive solo nelle ultime foreste dell’isola indonesina è che è considerato vicinissimo all’estinzione. Nel 2008 l’International union for conservation of nature ha classificato questa razza come specie in pericolo di estinzione, la sottospecie di Javar è addirittura considerata in pericolo critico.

Manca poco all’estinzione accertata. Siamo di fronte al gatto più raro del mondo, secondo alcuni esperti, sempre che ne esistano ancora esemplari viventi. Gli avvistamenti che sono stati dichiarati, risultano molto veloci e nemmeno recentissimi, le sue orme sono però abbastanza distinguibili. Chi studia questa razza da anni racconta mostrano il segno degli artigli perché sono a semi-scomparsa, cosa che non accade praticamente in nessuna altra razza.

Un’altra complicazione è legata al fatto che il gatto dell’isola di Giava può essere anche confuso con il più comune gatto leopardo (Prionailurus bengalensis) attualmente diffuso in tutta l’Asia meridionale e del sud-est, compresa Java. I due animali condividono l’habitat e lasciano orme non uguali ma simili.

Se vi state chiedendo perché il nostro gatto pescatore rischia di sparire, è per via dei danneggiamenti a carico del suo habitat che sono stati registrati. Già dagli inizi degli anni ’90, molte delle zone umide e delle mangrovie costiere dove vive sono state prosciugate e abbattute per lasciare spazio a campi da coltivare e terreni su cui costruire.

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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Giugno 2019