Gaetano Gatti, il personal trainer con un cuore green

Gaetano Gatti

Una “sartoria del benessere”: è cosi che Gaetano Gatti, personal trainer di professione, definisce il suo studio, ricavato in una ampia e luminosa mansarda di Crema, “dove posso dedicare maggiori attenzioni ai miei ospiti, creando gli allenamenti migliori e i protocolli di lavoro ideali per le loro esigenze”. Ma non è finita qui, Gaetano ha molta attenzione anche per l’ambiente: tra cyclette magnetiche, lampadine a basso consumo e carta rigorosamente riciclata il giovane personal trainer environmente friendly sogna di alimentarsi con pannelli fotovoltaici e sfruttando l’energia  fisica che tanto fa stare in forma i suoi clienti.

1) Da cosa è nata l’idea di dare caratteristiche sostenibile ed ecologiche alla tua palestra?

Ho sempre avuto interesse per le energie alternative e il sogno di creare un luogo di lavoro che si auto sostenga a livello energetico. L’idea di dare caratteristiche sostenibili ed ecologiche al mio studio è venuta da sé, quindi: era il momento giusto per poter sviluppare questo progetto, forse perché nella nostra cultura ora c’è più consapevolezza a riguardo.

2) Quali elementi “green” hai inserito negli attrezzi? Come funzionano e quanto costano di più delle altre?

Il mio studio è di dimensioni ridotte, 80 mq circa, e non necessito di grandi macchinari, ma li ho scelti con precisi criteri: ho inserito una cyclette magnetica, che nulla ha da invidiare a quelle elettriche, pochi macchinari isotonici e tanti piccoli attrezzi, da pesi liberi a elastici, fitball, macchine a gravitazione, cavi… Sono tutte attrezzature che necessitano della componente umana e non di elettricità per essere usate. L’unico macchinario a energia elettrica è un treadmill (tapis roulant) che nei protocolli rieducativi è essenziale. Oltre ad essere “sostenibili”, più funzionali e più utili, questi macchinari abbattono parecchio i costi sia di manutenzione che di dispendio energetico, portandoli quasi a zero.



3) Quali altri accorgimenti per una palestra sostenibile?

Nel mio studio ho inserito altri piccoli accorgimenti sempre per una questione di rispetto ambientale e di limitato consumo energetico. Innanzitutto ogni lampadina è a basso consumo, uso solo pile ricaricabili con caricatore a energia solare, la carta della stampante, la carta igienica e i rulli sono rigorosamente di carta riciclata. Inoltre ogni rubinetto è dotato di riduttore di flusso per non usare acqua inutilmente e per il lavaggio di pavimenti e attrezzature uso, insieme ai detergenti, un oggetto che riduce parecchio la quantità di detersivo/sapone da impiegare. Si chiama Happy Wash e fa in modo che le molecole all’interno dell’acqua vengano ’riordinate’ secondo la polarità che avevano all’origine, permettendo cosi di riavere l’originario ‘potere pulente’. E’ stato creato utilizzando “Magnete di terre rare” permanente, calibrato tra la dimensione del magnete, l’area di sede e il corretto potere di Gauss. L’acqua fatta scorrere direttamente su Happy Wash si magnetizza e aumenta il suo naturale potere detergente.

4) E l’arredamento ?

Avendo un debole per la filosofia di vita orientale ho deciso di orientare l’arredamento della palestra seguendo alcune linee guida del feng shui. Io ovviamente non ho seguito alla lettera tutta la filosofia ma ho preso alcuni cenni di questa per decidere che orientamento dare a mobili, attrezzi, specchi, luci dello studio.

Il feng shui è un’antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell’architettura, affine alla geomanzia occidentale ma che prende in considerazione anche aspetti della psiche e dell’astrologia. Non esiste alcuna prova scientifica della fondatezza delle sue ipotesi. Feng shui significa letteralmente “vento e acqua”, e secondo i sostenitori delle ipotesi del Feng Shui, esisterebbero direzioni più propizie per le varie attività nella casa, nella vita, e nei viaggi, come anche la forma e il colore di mobili.

Ad esempio, secondo i principi del feng shui, una casa per essere ben costruita dovrebbe essere quadrata o rettangolare senza angoli o parti mancanti e con forma regolare, dovrebbe avere un drago verde ad Est, delle piante alte che proteggano questo lato, una tigre bianca ad ovest che possono essere anche da questa parte delle piante ma più basse, una tartaruga a Nord una collina o un grosso masso, e la fenice rossa a Sud che può essere presente anche sotto forma simbolica, ad esempio un sasso con un filo rosso avvolto intorno. La parte sud dell’edificio è la più esposta alla luce ed al calore del sole, la parte nord della casa è considerato il lato corrispondente all’acqua e alla carriera. Proprio perché l’acqua corrisponde all’elemento più Yin dell’oroscopo, è la direzione più indicata per il riposo. Infatti, uno dei suggerimenti del feng-shui è dormire con la testa rivolta verso nord e i piedi verso sud. Ogni direzione ha una relazione con un aspetto della vita, famiglia, figli, amici, carriera e fama, aiuto da parte dei genitori, ricchezza etc.

5) Cosa dicono i clienti di tali accorgimenti?

Ho notato con piacere che non sono passati inosservati a tutti questi accorgimenti ma anzi più persone mi hanno detto che il posto dà loro buone sensazioni, di energia positiva. Inoltre i clienti che già ragionano con una mentalità eco-solidale, hanno anche apprezzato l’uso di carta riciclata, luci a basso consumo e di questi piccoli ma utili accorgimenti che ho voluto adottare.

6) Quali altre modifiche vorresti inserire? Che vantaggi ne avresti? Che ostacoli trovi?

Con il tempo mi piacerebbe inserire dei pannelli fotovoltaici per fare in modo che il tutto si alimenti da sé e che non ci sia bisogno di utenze esterne per la nostra attività. Non mi è possibile farlo al momento perchè prima dovrei trovare un accordo con il proprietario dello stabile, sicuramente se dovessi spostarmi in un’altra location avrò tra le mie priorità il fotovoltaico. Personalmente trovo assurdo usare altre fonti di energia quanto abbiamo la fortuna di averne una pulita, forte e sopratutto gratuita come il sole.

7) In alcune città europee esistono palestre che trasformano il movimento dei clienti in energia elettrica, lo faresti? Che difficoltà incontri nel realizzare tale progetto? 

Ci sto lavorando da alcuni giorni, già in altri paesi europei c’è chi ha mosso i primi passi.

Lavorando in un campo in cui l’energia fisica la fa da padrone mi sono chiesto: “non c’è modo di trasformare tutta questa energia cinetica/umana in energia elettrica?”. Cercando sul web ho notato che ci sono già piccole realtà che si occupano di questo, in Inghilterra esiste già una palestra che produce energia. Mentre leggevo nella mia mente, purtroppo e per fortuna sempre attiva, sono nate diverse idee, così ho iniziato a lavorare sul progetto di “Care4you“: “environment care“. E’ un progetto ambizioso e difficile da realizzare, ma di questo ancora non posso dire niente.

Pubblicato da Marta Abbà il 25 Giugno 2012