Fotovoltaico e cessione in rete: le differenze tra scambio sul posto e cessione in rete. Come funziona la vendita dell’energia fotovoltaica e quali sono i vantaggi.
Gli impianti fotovoltaici, a meno che non siano a “isola” (i cosiddetti stand alone) sono collegati alla rete elettrica lavorando in regime di interscambio.
Il regime di interscambio consiste nel prelevare energia elettrica dalla rete quando il nostro impianto fotovoltaico non produce (nelle ore notturne, in caso di guasto o se il cielo è eccessivamente coperto) mentre consente di cedere alla rete l’energia elettrica prodotta in eccesso nelle ore di picco solare.
In questo contesto, il titolare di un impianto fotovoltaico può:
A livello operativo, il titolare di un impianto fotovoltaico può scegliere la strada del cosiddetto scambio sul posto oppure, in alternativa, la cessione in rete. In termini pratici:
Una volta chiarita la differenza tra scambio sul posto e ritiro dedicato, entriamo nel vivo della discussione ed esaminiamo le possibilità che un titolare di impianto fotovoltaico ha nella vendita diretta dell’energia prodotta e non consumata.
Innanzitutto è necessario aggiungere che la cessione in rete può essere parziale o totale. La cessione parziale è quella vista in precedenza: un impianto produce energia elettrica, una parte destinata all’autoconsumo e una parta (il surplus) va immesso in rete.
La cessione totale prevede solo l’immissione in rete dell’energia elettrica prodotta, quindi non prevede autoconsumo. In questo contesto, il titolare di un impianto fotovoltaico produce energia esclusivamente per la vendita al Gestore.
La cessione in rete si divide, ancora una volta, in due differenti categorie in base al tipo di vendita scelto. Il titolare di un impianto fotovoltaico può vendere l’elettricità prodotta mediante il modello di cessione diretta o indiretta.
Per semplificare:
La cessione indiretta sfrutta una convezione di ritiro dedicato stipulata direttamente con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
La cessione diretta si può effettuare in due canali, entrambi militanti nel cosiddetto mercato libero dell’energia. Si parla di “Borsa Elettrica” che vede come “acquirente” dell’energia il mercato elettrico organizzato dal GME (Gestore dei mercati energetici) e la vendita a un grossista che vede la stipula di un contratto bilaterale.