Fibrinogeno funzionale: cos’è e cosa dovresti sapere

fibrinogeno funzionale

Per chi è a digiuno di principi di fisiologia e biochimica, prima di spiegare cos’è il fibrinogeno, farò una breve introduzione a quella che è la composizione del nostro sangue.

Un coagulo di sangue è un aggregato di frammenti cellulari chiamati piastrine. Queste piastrine sono tenute insieme da diverse fibre, la principale di queste è la fibrina. La fibrina deriva dal fibrinogeno. Dopo le albumine e le globine, il fibrinogeno è generalmente il terzo dato di proteina del sangue (del plasma) più abbondante.

Come leggere le analisi del sangue soffermandoci sul fibrinogeno. Cosa significa quando il fibrinogeno è alto o basso. Valori di riferimento.

Fibrinogeno: che cos’è

Il fibrinogeno è una proteina plasmatica prodotta dal fegato allo scopo di favorire la coagulazione del sangue (emostasi).

Il altre parole, il fibrinogeno è un fattore di fondamentale importanza per la coagulazione del sangue e l’attività delle piastrine. Il fibrinogeno si converte in fibrina e consente alle piastrine di svolgere il loro dovere, per esempio, di rimarginare ferite e bloccare emorragie.

Fibrinogeno funzionale: cos’è

In ambito di laboratorio, i testi per rilevare i valori del fibrinogeno sono diversi, uno di questo prende il nome di “Fibrinogeno funzionale”.

In genere, l’esame del fibrinogeno funzionale è richiesto quando si indaga su infezioni, trombosi, errori di coagulazioni, sanguinamenti, rischi emorragici, facilità di ecchimosi… Spesso, i valori di fibrinogeno vengono indagati insieme al tempo di trombina (TT).

Si parla di fibrinogeno funzionalmente perché il metodo di laboratorio usato per il dosaggio si chiama “metodo funzionale”. A livello del nostro organismo, il termine “fibrinogeno funzionale” non ha alcuna rilevanza. Lo ha solo in ambito di laboratorio.

In laboratorio si usano diverse tecniche per stimare i valori di fibrinogeno. Spesso si usa un reagente per misurare il contributo del fibrinogeno funzionale alla “forza del coagulo” (quindi in rapporto alle piastrine, contenuto di fibrinogeno in proporzione a quello piastrinico).

In base alle richieste del medico e alle indagini in corso, il paziente può sottoporsi all’esame del fibrinogeno o del fibrinogeno funzionale.

In entrambi i casi, l’esame valuta la capacità coagulativa del sangue.  L’esame può essere richiesto come ausilio nella diagnosi di diverse malattie, in genere è associato ad altri esami del sangue quali:

  • PT (tempo di protrombina)
  • APTT, tempo di tromboplastina parziale attivata
  • Conta piastrinica e D-dimero.

Occasionalmente il dosaggio del fibrinogeno funzionale può essere d’ausilio per monitorare il grado di progressione di alcune malattie croniche. Il fibrinogeno, come premesso, è prodotto dal fegato e può essere un indicatore dello stato di salute del fegato. Talvolta lo specialista richiede questo esame per monitorare la risposta a una terapia in corso in caso di diverse patologie.

Fibrinogeno basso

Il livello normale di fibrinogeno nel plasma va da 1,5 a 4,5 g/L (valori di riferimento: 150.00 – 450.00). Nota Bene: ogni laboratorio come “valori di riferimento” prende suoi standard di riferimento. Magari se dal tuo referto pensi che ha il fibrinogeno leggermente più alto o più basso, il tuo medico potrebbe dire che “è normale” in considerazione con la tua storia clinica, il tuo sesso e gli standard di riferimento che impiega lui!

Quando preoccuparsi in caso di fibrinogeno basso? Il livello critico di fibrinogeno nel plasma, al di sotto del quale possono insorgere episodi emorragici, è approssimativamente di 0,5 – 1,0 g/L.

L’assunzione di alcuni farmaci può causare fibrinogeno basso diminuendone i livelli. Parliamo di farmaci steroidi anabolizzanti, androgeni, streptokinasi, urokinasi e alcuni farmaci antiepilettici usati per contrastare crisi epilettiche o in alcune malattie mentali come la schizofrenia o il bipolarismo.

Fibrinogeno alto

Il fibrinogeno è una proteina “della fase acuta”. Ciò significa che aumenta considerevolmente in condizioni di flogosi (qualsiasi infiammazione) o danno tissutale (qualsiasi danno ai tessuti). E’ chiaro che parlare solo di firbinogeno alto non ci dà molte indicazioni sulle possibili cause.

Le concentrazioni di fibrinogeno elevate non sono un “riscontro specifico” per le malattie e non forniscono informazioni sulla causa o la “localizzazione specifica di una malattia”. Insomma, il fibrinogeno alto potrebbe essere causato anche da una banale cistite così come da malattie e danni organici molto più gravi.

Il fibrinogeno alto (leggermente più alto) è una condizione normale che si osserva durante la gravidanza, nei fumatori e nei pazienti che assumono estrogeni e contraccettivi orali.

Valori normali, fibrinogeno alto e basso

Come premesso, non è facilissimo parlare di valori normali perché gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all’altro. Per capire quali sono i valori normali dovresti vedere quelli presi in considerazione dal centro di analisi a cui ti sei rivolto.

Altri valori normali sono considerati:

  • Uomini: 200 – 375 mg/dl
  • Donne: 200 – 430 mg/dl

Ancora:

  • Antigene fibrinogeno: 149-353 mg/dl
  • Fibrinogeno funzionale: 0.59-1.23

Presta attenzione anche alle unità di misura impiegate. Il suo valore normale può essere espresso anche così: 0.200 – 0.450 grammi per decilitro di sangue (g/dl).

Per un’interpretazione coerente è importante rivoglersi al proprio medico di fiducia. Sempre volendo generalizzare, possiamo dire che:

Se il fibrinogeno è basso, significa che l’organismo consuma i fattori della coagulazione anche in assenza di emorragie (cosiddetta “coagulazione intravascolare disseminata”). Questo processo spesso è innescato dalla leucemia, ma se hai il fibrinogeno basso non significa necessariamente che hai la leucemia! Ecco perché è importante vedere questo risultato in un contesto ben più ampio.

In caso di fibrinogeno alto c’è in corso una infiammazione che il medico deve approfondire.

Pubblicato da Anna De Simone il 10 Gennaio 2019