Tra i materiali impiegati per la piacciamatura del terreno figura la fibra di cocco. La fibra di cocco, impiegata per la pacciamatura del terreno, ha l’indubbio vantaggio di poter essere sotterrata, mediante fresatura, al termine del periodo di utilizzo senza creare problemi di smaltimento o inquinamento ambientale.
Fibra di Cocco per Pacciamatura
Il miglior metodo naturale per il controllo delle infestanti in una coltivazione, è la pacciamatura. Tale tecnica può venire mediante l’impiego di un gran numero di materiali, tra i più decorativi figurano frammenti di vetro levigati e fibra di cocco. I sistemi di pacciamatura maggiormente diffusi vedono l’uso di film plastici che, al termine della coltivazione, costringono l’utente a eseguire un’opera di pulizia, raccolta e smaltimento.
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Con la fibra di cocco (così come impiegando altri residui vegetali) si evita il problema dello smaltimento e al termine del raccolto il materiale può essere comodamente interrato. La pacciamatura con fibra di cocco crea il microclima ideale per la crescita delle piante, riduce la perdita d’acqua dal terreno per mezzo evaporazione e riesce a mantenere soffice il terreno.
Alternative alla fibra di cocco per pacciamatura del terreno:
Sono molti i materiali di origine vegetale da poter impiegare per la pacciamatura del terreno, la fibra di cocco ha il solo vantaggio di essere particolarmente decorativa.
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Le fibre di cocco sono importate da India, Sri Lanka ed altri Paesi esotici, si ricavano per essiccazione della buccia esterna della noce di cocco. Sono reperibili in commercio in rotoli o strisce e vanno disposte in uno spessore di 3-5 cm. Ecco le alternative:
Nella foto, la fibra di cocco commercializzata da univerde.it
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