I costi della tecnologia e dei social per l’ambiente

costo tecnologia per ambiente

La questione ambientale e le cause dell’inquinamento ambientale sono temi complessi che troppo spesso vengono semplificati, rischiando di perdere di vista importanti fattori e considerazioni.

L’inquinamento derivante dai rifiuti plastici è sicuramente tra i problemi più importanti da fronteggiare così come quello delle emissioni di CO2 da parte di autoveicoli alimentati con motori a benzina o diesel.

Le fonti dell’inquinamento sono però molte altre, soprattutto se si considera l’inquinamento indirettamente prodotto da tutta la catena produttiva e i fenomeni di ampia portata innescati.

L’inquinamento indirettamente generato dai consumi di energia elettrica rientra tra queste fonti.

In questo articolo vi spiegherò quali sono i costi per l’ambiente legati alla Tecnologia e all’utilizzo dei social network. Si tratta di costi “difficili da ammettere” e che la maggior parte di noi tende a negare proprio perché siamo i primi a non poter rinunciare ai nostri elettrodomestici tecnologici, al nostro smartphone e ai nostri social preferiti.

Nella redazione di questo articolo ho preso alcuni dati dallo studio realizzato da ExpressVPN sui consumi della tecnologia, realizzato in occasione dell’ultima giornata per l’Ambiente celebrata lo scorso 5 giugno.

Gli elettrodomestici che consumano di più

Un primo importante punto di partenza è quello di essere consapevoli di quali sono gli elettrodomestici che in media consumano più energia. In questo modo potremo ragionare su come razionalizzare l’utilizzo conseguendo anche interessanti risparmi economici.

Gli elettrodomestici che consumano di più tra quelli che si trovano quasi sempre nelle nostre case sono:

Condizionatore fisso: 216 Kw/mese

Elettrodomestici portatili per riscaldare l’aria nei mesi invernali: 90 Kw/mese

Lavastoviglie: 65,1 Kw/mese

Scaldabagno elettrico: 46,8 Kw/mese

Frigorifero e congelatore: 35 Kwh/mese

Asciugatrice: 25,5 Kwh/mese

Lavatrice: 19,5 Kwh/mese

Fino a qui non abbiamo grandi sorprese e si tratta di elettrodomestici a cui difficilmente possiamo rinunciare senza alterare la qualità della nostra vita domestica.

I costi della tecnologia domestica

I dati più interessanti, evidenziati anche nello studio di ExpressVPN sono quelli legati ai molteplici consumi generati da “device tecnologici di piccole dimensioni” che messi assieme creano comunque consumi energetici non trascurabili.

Qui di seguito alcune evidenze interessanti:

L’asciugacapelli genera un consumo medio mensile di 13,5 Kwh (!)

Una moderna radiosveglia 5,8 Kwh/mese

TV LED: 2,8 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 3 ore al giorno)

Console di videogiochi: 4,2 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 2 ore al giorno)

Impianto stereo: 3 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 2 ore al giorno)

Router wi-fi: 7,2 Kwh/mese (utilizzo continuativo)

Computer Desktop: 10,8 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 6 ore al giorno)

Computer Laptop: 9 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 6 ore al giorno)

Monitor (LCD 17 pollici): 7,2 Kwh/mese (ipotizzando un utilizzo di 6 ore al giorno)

Avrete sicuramente capito come i consumi mensili siano determinati in larga parte dalla frequenza di utilizzo oltre che dal consumo istantaneo.

Un televisore LED consuma 2,8 Kwh/mese se ipotizziamo di utilizzarlo 3 ore al giorno ma se il tempo di utilizzo raddoppia o semplicemente se abbiamo più televisori in casa, come accade nel 90% dei casi in Italia anche i consumi raddoppiano o triplicano.

Stesso discorso per un device come il Router wi-fi che consuma solo 0,01 kWh ma che lasciamo ormai collegato continuamente per tutto il giorno arrivando al consumo di 7,2 Kwh/mese.

Con l’aumento esponenziale dello smart working computer e monitor restano spesso accesi tutto il giorno arrivando a generare consumi mensili che possono superare ai 30 Kwh/mese!

I costi delle server farm dei colossi del web

Le corporation che offrono i servizi più utilizzati dagli utenti del web come Google (motore di ricerca Google e YouTube) o Meta (Facebook e Instagram) consumano quantità di energia impressionanti e più noi utilizziamo i loro servizi e più devono a loro volta aumentare i consumi.

L’energia utilizzata dai data center che alimentano Facebook e altre grandi aziende di Internet è ovviamente difficile da calcolare con precisione a causa della mancanza di trasparenza e delle complessità tecniche. Inoltre, queste aziende spesso si impegnano in iniziative per l’energia rinnovabile, il che può complicare ulteriormente i calcoli del costo energetico.

Tuttavia, Facebook ha fornito alcuni dati sul proprio consumo energetico. Nel 2020, ad esempio, l’azienda ha riferito di aver utilizzato 5,4 terawattora di energia elettrica.

Per calcolare il costo di questa energia, dovremmo conoscere il prezzo medio dell’energia elettrica per Facebook. Questo prezzo può variare in base a numerosi fattori, tra cui la posizione geografica dei data center, gli accordi energetici che l’azienda ha stipulato, ecc. Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2020 il prezzo medio dell’elettricità negli Stati Uniti era di circa 0,10 USD per kWh.

Supponendo che Facebook paghi il prezzo medio, possiamo fare un calcolo approssimativo:

5,4 terawattora = 5.400.000.000 kWh

5.400.000.000 kWh * 0,10 USD/kWh = 540.000.000 USD (!!!)

Quindi, il costo energetico annuale di Facebook potrebbe essere nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari.

Evitare gli sprechi e produrre energia autonomamente

Per ridurre i consumi di energia e l’inquinamento che deriva dalla produzione dell’energia stessa abbiamo quindi due strade: evitare gli sprechi e produrre energia autonomamente.

Nel primo caso avere presente i costi energetici che vi abbiamo anticipato nel nostro articolo dovrebbe essere un buon punto di partenza e un buono stimolo, nel secondo caso le soluzioni al momento più promettenti sono quelle legate a piccoli impianti domestici di pannelli fotovoltaici.

Si tratta chiaramente di un piccolo passo ma è solo in questo modo che potremo effettivamente ridurre i nostri consumi energetici contribuendo a salvaguardare l’ambiente.

Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 27 Luglio 2023