Come riciclare l’acqua di cottura della pasta: indicazioni per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta per l’irrigazione, per lavare i piatti, nella cosmesi o per l’igiene personale.
L’acqua è una risorsa primaria che non va sprecata, la sua scarsità sta diventando sempre più sentita, non è più tollerabile il disinteresse e la disattenzione nel suo risparmio: purtroppo spesso ne sprechiamo tantissima senza nemmeno rendercene conto!
Certo, ultimamente c’è una maggiore sensibilizzazione. Abbiamo delle regole di comportamento che ci consentono di usare in modo corretto l’acqua in casa, ma le regole, da sole, non bastano. Per un uso più efficiente della risorsa idrica, tutti gli sprechi dovrebbero essere azzerati. La manutenzione del giardino andrebbe fatta con acqua piovana e le acque bianche andrebbero riciclate per diventare acqua di scarico del wc.
Mentre aspettiamo che l’efficienza idrica possa diventare uno standard universale, vediamo un po’, nel nostro piccolo, come migliorare le cose a partire dalla cucina. Cosa fare con l’acqua dalla bollitura? Vediamo, nel dettaglio, come riciclare l’acqua di cottura della pasta con impieghi che possono tornare utili nella vita di tutti i giorni.
Ecco un elenco di cosa potete fare con l’acqua di cottura della pasta:
Fare un pediluvio serale emolliente e rigenerante, molto indicato per coloro che hanno problemi di gambe gonfie e pesanti; l’acqua di cottura della pasta è ricca di amidi e di Sali minerali. Basterà solo aggiungere alcune gocce di olio essenziale alla lavanda per un effetto rilassante o all’eucalipto per un effetto rinfrescante.
L’acqua di cottura della pasta si può usare per l’irrigazione dell’orto e del giardino solo se non è stata salata.
Per l’irrigazione dell’orto, assicuratevi che l’acqua non sia stata salata e che si sia ben raffreddata. Trasferitela nell’annaffiatoio e usatela per l’irrigazione delle piante. E’ particolarmente adatta anche per quelle in vaso: essendo ricca di amido e di sali minerali, contribuirà a rendere il suolo più fertile senza alterare il pH del suolo.
L’acqua del rubinetto, ricca di calcare, tende a rendere il pH del terreno più basico danneggiando le piante che necessitano una reazione neutra o tendenzialmente acida (come molte piante ornamentali). Irrigando le piante con l’acqua di bollitura non si rischieranno malattie come la clorosi ferrica.
Perché l’acqua della pasta, se salata, fa male alle piante?
In realtà, è il cloruro di sodio (sale da cucina) ad arrecare danno alle piante. Gli ioni sodio e potassio innescano una reazione osmotica che potrebbe causare l’avvizzimento improvviso di foglie e parti verdi.
L’acqua bollita, se non salata, è ottima per l’irrigazione delle piante acidofile o basofile, insomma, per tutte le piante!
Gli amidi cotti sono un ottimo alleato per chi vuole una pelle chiara e luminosa. Un lavaggio al giorno, con l’acqua di cottura della pasta, rappresenta un ottimo rimedio naturale per chi ha la pelle grassa. In questo contesto, però, è ancora più efficace l’acqua di cottura del riso, ancor più ricca di amidi.