Come gestire le attese: consigli pratici anti ansia

Clessidra

C’è sempre qualcosa da aspettare nella vita e questa non vuole essere una considerazione filosofica, parlo di cose concrete e quotidiane. Si aspetta il fine settimana o l’uscita con un caro amico, si aspetta una mail o una telefonata, si aspettano risposte che ci possono cambiare la vita lavorativa o sentimentale. È quindi essenziale imparare come gestire le attese in modo che l’ansia non ci divori e non ci porti a vivere totalmente proiettati nel futuro, ignorando il presente che è invece l’unica circostanza in cui abbiamo un ruolo attivo. Essere ansiosi è in parte una caratteristica innata, alcuni lo sono di più, altri di meno, altri ancora per nulla, ma al di là della nostra indole, possiamo imparare a non soccombere alle attese, soprattutto quando non sappiamo quanto possano essere lunghe.



Come gestire le attese: ansia

L’ansia è ciò che caratterizza i periodi di attesa anche più banali, sia nel positivo che nel negativo, anzi spesso soprattutto quando stiamo aspettando qualcosa di positivo, veniamo assalito da uno sfrigolio interiore che monopolizza la propria mente e finisce quasi per farci soffrire. In alcuni casi prende il sopravvento e diventa panico bloccante. Cosa accade in questi momenti? “ Ci facciamo i film” ovvero immaginiamo cosa potrebbe accadere ma non fantasticando, bensì temendo disgrazie e intoppi. 

In alternativa l’ansia causa una paralisi della nostra testa, ci congela, tanto che quando arriva il momento del termine dell’attesa, non si riesce a goderne. Chi più chi meno, quasi tutti rischiano di rovinare un bel momento della propria vita a causa dell’ansia ed è ciò che vogliamo evitare con qualche consiglio pratico e operativo perché si può parlare all’infinito dell’origine della nostra ansia e delle nostre paure ma quando arrivano arrivano e sono parecchio aggressive nei confronti della nostra mente e anche del nostro corpo, causando anche dolori e tensioni muscolari. È importante quindi avere in tasca pronte all’uso delle risposte pratiche che possono aiutarci nell’immediato a non soccombere. I rischi sono tanti, comprese la depressione, l’emicrania, le coliti nervose e alcune malattie dermatologiche.

Come gestire le attese: consigli pratici

Prendiamo come esempio, proprio per restare concreti, alcune situazioni molto reali che sono un classico degli attacchi di ansia. Ciascuno avrà poi le proprie particolari ma di fatto queste sono forse trasversali e anche se non vi appartengono, consideratele a scopo illustrativo.

Ansia pre-matrimoniale, ansia pre-partenza per una vacanza o un viaggio, a volte anche se di lavoro, ansia per incontri particolari, al buio o meno, ansia pre-trasloco, ansia pre-Natalizia, ansia pre-colloquio di lavoro, ansia pre-ospiti quando arrivano a casa nostra e noi potremmo risultare dei pessimi padroni di casa o dei cuochi fallimentari.
Cosa fare per evitare di restare intrappolati nell’ansia?

Prima di tutto cerchiamo di ascoltarci bene per comprendere se davvero siamo pronti per affrontare ciò che ci mette ansia. C’è un detto che consiglia per prendere decisioni di tirare la monetina, perché nel momento in cui gira in aria prima del suo verdetto dentro di noi emerge chiara la risposta che cercavamo. Se un evento ci mette ansia proviamo a capire come ci sentiremmo se ci rinunciassimo. Sollevati o anche delusi/tristi? Vince l’ansia o l’amarezza? Se l’amarezza per un eventuale passo indietro, allora dobbiamo superare l’ansia e andare avanti.

Mentre l’evento ansiogeno si avvicina, mettiamo in conto che un imprevisto possa accadere ma senza che vada tutto all’aria. Come fidarci di questo ottimismo? Rispolverando tutte le volte, in grandi o piccoli momenti, abbiamo avuto un imprevisto che non ci ha portato però a vivere un disastro. Magari non ha rovinato nulla o a volte ha addirittura portato a dei vantaggi. L’imprevisto non ha per forza con un esito negativo e ricordiamoci che non possiamo controllare tutto, se ci intestardiamo a farlo, non immagazziniamo che rabbia.

Come gestire le attese

L’ansia nasce nella nostra testa. Si ripercuote nel corpo, si amplifica nella nostra pancia e poi via via si propaga fino alle estremità ma nasce nel nostro cervello. Quindi? Quindi noi ci dobbiamo focalizzare sul corpo per non rafforzare questo messaggio cerebrale negativo. “Il corpo sa tutto”, è il titolo di un libro di Banana Yoshimoto (da leggere!) ma anche una grande e semplice verità. Per dare attenzione al corpo, coccoliamolo con un bagno profumato, con una passeggiata nella natura, con dei cibi che amiamo particolarmente, con un massaggio. Con qualsiasi gesto o attività che sappiamo piacevole per le nostre membra

Sempre restando focalizzati sul corpo, rilassiamoci con tecniche come reiki, massaggio psicosomatico, riflessologia plantare, esercizi di respirazione. Se vi rilassano la corsa o il nuoto, fate quello! Basta che il vostro corpo si senta il vero protagonista e che prenda il sopravvento sul cervello in tilt per l’ansia. Sarà proprio il nostro corpo col suo benessere a trainare la nostra mente fuori dalla melma ansiosa. E torneremo liberi.

Come gestire le attese: strumenti

Nulla di medicinale e nemmeno di omeopatico ma solo arte, arte varia.
Un po’ di musica che può aiutarci a rilassarci e a concentrarci sul presente, da accompagnare a degli esercizi di respirazione. Una lettura frizzante e allo stesso tempo ispirante. Un quadro da appendere in modo che sia visibile mentre andiamo a dormire

Questi sono solo degli esempi ma siamo noi in prima persona che sappiamo cosa ci fa stare bene. Qualcuno potrebbe rilassarsi con il rock o con l’opera, qualcun altro leggendo Anna Karenina o un saggio di economia, oppure ammirando un quadro di Basquiat. È importante conoscersi e ascoltarsi sempre meglio per avere rimedi pronti all’uso quando servono. Nessuno li può conoscere meglio di noi!

Pubblicato da Marta Abbà il 14 Novembre 2019