Come differenziare la plastica

La plastica, nonostante il suo leggero peso specifico, rappresenta il 16% del peso totale dei nostri rifiuti e occupa circa il 40% del volume. Esistono circa 110 tipologie differenti di plastica, ognuno di essi è riconoscibile da un logo esposto sull’etichetta o direttamente sulla porzione posteriore della confezione. Il logo è composto da tre freccette che si rincorrono circolarmente. All’interno delle frecce è stampato un numero oppure alcune lettere che indicano la composizione molecolare del polimero.

La principale fonte di plastica è data dagli imballaggi: contenitori per acqua, saponi, bevande o flaconi per detersivi e alimenti. Alcuni imballaggi hanno l’etichetta in plastica mentre altri sono provvisti di etichette in carta, pertanto, prima di differenziare la plastica dovrà essere rimossa l’etichetta. Un altro esempio è dato dal vasetto dello yogurt, esso deve essere sciacquato per poi essere buttato privo del suo tappo in alluminio che non è composto da plastica. Altri materiali da differenziare con la plastica sono gli imballaggi della pasta e blister delle uova.

Come può essere chiaro, nella plastica vanno tutti gli imballaggi, al contrario, non vanno selezionati quegli oggetti che, seppur sono di plastica, per motivi burocratici, vanno messi nei residui indifferenziati, nel cosiddetto sacco nero; da non differenziare con la plastica sono i bicchieri e bicchierini da caffè, posate in plastica, pennarelli, squadrette e giocattoli in plastica.

Come differenziare la plastica?
-raccogliere tutti gli imballaggi in plastica (bottiglie, flaconi, contenitori). Prima di buttarli sarebbe opportuno lavarelli.
-controllare se le etichette sono in plastica o carta, se sono in carta rimuoverle prima di gettare via l’oggetto.
-vanno nella plastica: tappi di bottiglie, retine di agrumi e ortaggi, sacchetti, involucri, blister di uova che non siano in cartone…

Pubblicato da Anna De Simone il 7 Gennaio 2012