Il caldo torrido di questa estate di certo non avrà giovato al nostro orto: le piante sembravano soffrire e l’acqua a disposizione non era mai abbastanza. La carenza idrica non è un fattore da sottovalutare, a tal proposito è auspicabile imparare ad affrontare questo problema in maniera tangibile e concreta, soprattutto nelle zone dove le risorse d’acqua sono più esigue.
Per questo motivo vogliamo suggerirvi una tecnica di agricoltura biologica che consiste nell’impiego del cippato di ramaglia fresca; chi per esempio possiede un frutteto avrà a disposizione una grossa quantità di ramaglie, che possono essere utilizzate per pacciamare o fare del compost piuttosto che bruciarle come è prassi comune.
Anche tutta la ramaglia di alberi e arbusti selvatici che si ottiene dalla pulizia periodica di argini e fossi può essere valorizzata in questo modo: grazie al cippato (cioè il trito) di ramaglia fresca che sarà possibile coltivare un orto quasi senz’acqua.
In che consiste la tecnica del cippato di ramaglia fresca?
Questa tecnica viene molto apprezzata in Francia; i francesi lo chiamano metodo BRF, acronimo di Bois Rameaux Fragmentés, una tecnica di coltivazione ecologica che consente di risparmiare acqua ed energia.
Le ramaglie sminuzzate arricchiscono il suolo di sostanza organica, migliorandone la struttura e trattenendo l’acqua, per questo motivo non occorrono irrigazioni continue. Inoltre il terreno, una volta avviata la tecnica, non avrà bisogno di essere lavorato costantemente per mantenersi soffice e nemmeno di concimi chimici per essere fertilizzato.
Il terreno migliorerà in breve tempo; in alcuni casi è già sufficiente una stagione, dove invece la fertilità del terreno è maggiormente compromessa, bisognerà aspettare un paio di anni. Con il tempo il cippato determinerà un buono strato di humus, ricchissimo di vita, micro e macroorganismi, grazie all’azione dei funghi e ai processi di bio-trasformazione.
Come coltivare l’orto senz’acqua, come procedere
Se ripetete questa tecnica per diversi anni anche il terreno più difficile si trasformerà in un terriccio ricco e produttivo.
Come coltivare l’orto senz’acqua, la consociazione
Per diminuire maggiormente il fabbisogno d’acqua è bene prestare attenzione alla consociazione delle verdure, per esempio potete abbinare spesso mais, zucca e fagioli: in questo caso la zucca, intersecandosi tra le piante di mais e fagioli, ombreggerà con le sue grandi foglie il terreno. Risultato? Il terreno risulterà umido più a lungo, aiutando così le altre due colture che sono esigenti dal punto di vista idrico. Per approfondimento sull’argomento vi consigliamo la lettura dell’articolo”Consociazione degli ortaggi”.
Altre raccomandazioni utili per ridurre le innaffiature dell’orto?
Se volete saperne di più sulla pratica del BRF, potete acquistare il libro “L’orto senz’acqua. Coltivare bio con il cippato per risparmiare acqua…” di Jacky Dupety. L’autore racconta in modo chiaro e completo come applicare il cippato nel proprio orto e le varie sperimentazioni che ne hanno dimostrato la validità non solo ecologica, ma anche economica.
Per farvi un’idea sul costo e su dove acquistarlo, vi rimando alla pagina di Amazon: “L’orto senz’acqua. Coltivare bio con il cippato per risparmiare acqua, petrolio e lavoro“. Per conoscere gli utilizzi più virtuosi del cippato alla pagina “Cippato: utilizzi consigliati”