Colori dell’arcobaleno in ordine: quali sono

Colori dell'arcobaleno

I colori dell’arcobaleno, sono sei o sette? Un dilemma che ogni tanto ci si porrebbe se esso non fosse così bello da cacciare qualsiasi pensiero. Anche se ha una spiegazione scientifica e se ci sono fior di studi, formule e ricerche in merito, l’arcobaleno resta sempre magico, potente.

Lascia a bocca aperta, quando compare d’improvviso nel cielo, in montagna come in città. Se tutti sanno cosa è, pochi sono in grado di tradurlo in formule fisiche e ancora meno sanno che esiste anche un arcobaleno notturno o lunare, noto con il termine di Moonbow in contrapposizione con il termine “rainbow” con cui in inglese si chiama il nostro arcobaleno. I colori dell’arcobaleno al chiar di luna compaiono ma si vedono in tutt’altra maniera, ciò accade nelle notti ben illuminate ma spesso si percepisce un arcobaleno senza colori dell’arcobaleno, tutto tendente al bianco.

Colori dell’arcobaleno

Siamo da sempre affascinanti da questi colori che si compongono in cielo per una magia della fisica che è stata ormai spiegata. I primi studi sono da attribuire a Marcantonio De Dominis, Isaac Newton nel XVII secolo si è occupato di approfondire e argomentare al meglio i precedenti studi. A questo ottimo studioso dobbiamo anche il prisma di Newton, senza dubbio ha lasciato il segno e ne ha fatte…. di tutti i colori, con le sue formule che gli studenti si ritrovano nei libri di fisica anche oggi.

I colori dell’arcobaleno sono il risultato di un fenomeno naturale che si verifica quando la luce solare attraversa le gocce d’acqua che sono sospese nell’aria dopo un temporale, ad esempio, ma anche vicino a delle cascate. Come mai spuntano i colori? Perché la luce solare, bianca, attraversando le gocce d’acqua sospese nell’aria, si scompone nei colori dell’arcobaleno. Come accadrebbe se attraversassero il prisma di vetro di Newton.

Colori dell’arcobaleno

Colori dell arcobaleno: quali sono

Non c’è una divisione netta tra i colori dell’arcobaleno anche se a noi può sembrare, tra l’altro può cambiare la percezione dei colori dell’arcobaleno da persona a persona, e le persone con daltonismo addirittura potranno anche vedere un insieme ridotto di colori rispetto a quelli che ci sono in cielo. Non abbiamo ancora detto quanti e quali sono. Inizialmente Isaac Newton ne aveva distinti cinque (rosso, giallo, verde, blu e violetto) ma poi è stato introdotto l’arancione arrivando a quota sei. Vediamoli nel giusto ordine, dall’alto al basso: Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Violetto.

Colori dell’arcobaleno: sette?

Per arrivare a sette colori dell’arcobaleno, va aggiunto l’indaco che molti ritengono parte dell’arcobaleno anche per raggiungere una armonia con la musica che ha sette note.

C’è quindi un po’ di confusione sul numero dei colori dell’arcobaleno. Senza voler deludere nessuno, possiamo dire che la maggior parte degli scienziati che si occupano di ottica ritengono che siano sei, perché non riconoscono l’indaco come una divisione separata.

Colori dell’arcobaleno: sette?

Colori dell’arcobaleno secondario

Abbiamo parlato dell’arcobaleno lunare ma non di quello secondario, facciamolo subito! Si tratta di un arco con i colori dell’arcobaleno ma più scuro e anche più grosso, visibile all’esterno dell’arco primario. Come mai compare? È frutto di una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia.

Hanno anche calcolato l’inclinazione con cui avviene, gli esperti di arcobaleno, e hanno notato che appare a un angolo di 50°–53°. Cosa ha di particolare questo arcobaleno? Oltre ad essere meno facile da vedere, i suoi colori si presentano invertiti in confronto a quelli del primario, con il blu all’esterno e il rosso all’interno. La banda di Alessandro, da Alessandro di Afrodisia che la descrisse per primo, è la frazione di cielo, scuro, tinta unica, che troviamo tra l’arcobaleno primario e quello secondario. In teoria ci sarebbe anche un terzo, o triplo, arcobaleno ma è davvero raro da vedere.

Colori dell’arcobaleno: immagini

Dalle immagini scattate non sempre si vedono ben distinti i colori dell’arcobaleno e men che meno si potrebbe mai capire con un colpo d’occhio se sono 6 o 7, ma sono senza dubbio molto affascinanti.

In questo fantastico scatto tratto da Instagram direi che i colori dell’arcobaleno appaiono in tutta la loro bellezza: ne contate 6 o 7? I rinoceronti non sembrano curarsene particolarmente! :-)

 

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Indaco: un colore dell’arcobaleno?

Che sia o meno parte dei colori dell’arcobaleno, l’indaco è e resta un colore, con lo stesso nome si indica anche la sostanza colorante di origine vegetale, già nota in Asia 4000 anni fa. Indaco per via delle sue origini indiane. La pianta da cui nasce questo colorante in verità non ci fornisce direttamente la sostanza che poi utilizziamo ma un suo precursore stabile, l’indacano. Questo colore è molto apprezzato nel Sahel della Mauritania, dove è simbolo di prestigio, e non scordiamo che è anche presente sulla tunica dei Tuareg.

Perchè si forma l’arcobaleno

L’arcobaleno si forma quando sussistono particolari condizioni meteorologiche in base alle quali i raggi solari attraversano minuscole gocce di acqua sospese nel cielo, con una particolare angolazione che corrisponde a circa 42 gradi.

I fenomeni fisici alla base dell’arcobaleno sono la rifrazione e la riflessione della luce: la luce viene prima rifratta quando penetra nella goccia, poi riflessa sul retro della goccia per poi essere nuovamente rifratta quando esce dalla goccia.

I diversi angoli con cui i raggi del sole vengono riflessi determinano i 7 colori primari dell’arcobaleno.

Quando si forma l’arcobaleno

L’arcobaleno si forma quando sussistono le condizioni descritte nel paragrafo precedente che si verificano con maggior probabilità dopo forti piogge, quando il cielo inizia a rischiarirsi.

Le probabilità aumentano se il momento della giornata in cui ci si trova è il mattino o il tardo pomeriggio. Questo fatto è dovuto all’angolazione ideale di 42 gradi citata poco sopra che non può verificarsi in orari vicini a mezzogiorno, quando i raggi non avrebbero l’inclinazione corretta.

Pubblicato da Marta Abbà il 15 Febbraio 2023