Cavallo Orlov: origini, caratteristiche e attitudini

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Tipico della Russia il Cavallo Orlov è un animale ricco di fascino, con il suo fisico e il suo portamento ha conquistato molti cuori anche se è davvero difficile incontrarne degli esemplari fuori dai confini del suo Paese natale.



Cavallo Orlov: origini

Non è semplice indagare sulle origini di questa razza la cui storia si intreccia con quello dell’area in cui è nato. L’Orlov è stato sviluppato dal conte Alexis Grigorievitch Orlov di cui poi gli è rimasto il nome. Siamo verso il 1780 quando questo nobile russo inizia a fare alcuni “esperimenti” incrociando lo stallone Arabo bianco Smetanka, ricevuto dal sultano della Turchia, con le migliori fattrici Danesi, Olandesi, Meclemburgo e Arabe del suo allevamento di Orlov, località vicino a Mosca.

Dopo alcuni anni di tentativi, nel 1788 il conte si sposta in un suo nuovo allevamento di Khrenov, nella provincia di Voronež, dove prosegue a far evolvere la razza grazie anche agli aiuti del suo esperto direttore, V.I. Shishkin. Incrocio dopo incrocio, i due cominciarono a comprendere che gli esemplari più prestanti, atletici e resistenti erano quelli ottenuti incrociando gli Arabi con le giumente Danesi e Olandesi e proprio questa combinazione è all’origine dello stallone a cui dobbiamo la nascita della razza Orlov, il grigio Bars I.

Questo cavallo che si è conquistato un nome nella storia dell’Orlov risulta nipote di Smetanka e figlio di Polkan I nel momento in cui fu accoppiato con la cavalla danese Hartsdraver apprezzata e scelta per via dei suoi stinchi molto robusti e la struttura fisica armoniosa e resistente che le permetteva di muoversi con grande libertà ed energia. E’ da questi due cavalli che nacque Bars I che fu poi fatto accoppiare con fattrici di razze da cui lui stesso discendeva: Arabe, Olandesi e Danesi e incroci fra Arabi e Meclemburgo. Tutti gli esemplari di Orlov di pura razza mostrano ancora oggi un forte collegamento con Bars.

Caratteristiche del Cavallo Orlov: altezza e peso

Alto circa 160-165 centimetri e con un peso che tende a superare i 550 Kg questo cavallo non è perfetto fisicamente ma non per questo meno apprezzato. Ha un fisico molto proporzionato nonostante le dimensioni. La sua testa è piccola e dalle forme semplici, quasi grezze, e può capitare anche che gli arti siano troppo lunghe e la larghezza di sottopancia troppo scarsa. Tra i difetti più comuni della razza ci sono anche i tendini deboli, un problema che eredita dalle fattrici Olandesi da cui deriva.

A seconda dell’allevamento da cui un cavallo di questa razza proviene, possono cambiare alcune caratteristiche dell’Orlov e il suo grado di aderenza rispetto allo standard di razza. Si dice che i migliori e più caratteristici provengano da Khrenov e messi a confronto con altri che arrivano ad esempio da Perm, negli Urali, spiccano subito per la loro bellezza ma anche per la loro forza e la loro agilità. Ci sono poi degli esemplari che hanno un fisico più adatto ai lavori di agricoltura e di solito sono quelli che arrivano da Tula e da Dubrov e che vengono inseriti nel processo di miglioramento delle razze con ottimi risultati.

Tuttora vengono svolte delle prove e degli esperimenti per cercare di migliorare ulteriormente alcune caratteristiche di questa razza che può fare di più secondo gli esperti, ad esempio aumentando la propria velocità ma anche diventando più alto e adottando un portamento più elegante. Viene messo un relativo impegno nel processo di miglioramento di questa razza perché l’Orlov viene poi spesso usato per perfezionare altre razze come ad esempio è accaduto nel caso del Don e del Tersk, del Trottatore Russo e di altre razze pesanti sempre legate alla Russia.

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Cavallo Orlov: attitudini

Ha una buona attitudine al trotto questo cavallo anche se non riesce a reggere il confronto con alcune razze americane che eccellono in questa disciplina. In passato sono state fatte molte prove e numerosi allevamenti per renderlo competitivo e i progressi si sono visti, peccato che non siano stati abbastanza. Non sono risultati però inutili tutti questi sforzi perché servirono per far nascere il più veloce trottatore russo, dall’incrocio fra Trottatori Americani e Orlov.

E’ proprio per questo che fra il 1890 e il 1917 furono importati 156 stalloni e 220 fattrici di trottatore americano in Russia, un fenomeno che venne interrotto a causa della Prima Guerra Mondiale. Ne uscirono comunque diversi ibridi che furono accoppiati sempre più con i cavalli usati in precedenza. L’uso frequente dell’incrocio fra il trottatore americano e l’Orlov negli anni Trenta portò al riconoscimento del trottatore russo come razza ma l’Orlov restò comunque una razza a sé stante e molto stimata.

Orlov in Italia

E’ pressoché impossibile trovare un allevamento tutto dedicato a questa razza sul territorio italiano dato che anche in Russia gli esemplari di Orlov scarseggiano. Oggi nei paesi dell’ex URSS se ne contano circa 30.000 esemplari ma nella Russia pre-rivoluzionaria era allevato in 3000 allevamenti.

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Pubblicato da Marta Abbà il 31 Agosto 2020