Cavallo Boulonnais: caratteristiche

Cavallo Boulonnais

Un cavallo che viene chiamato “colosso di marmo bianco” ve lo potete ben immaginare che si tratti di un animale dall’aspetto ben robusto e imponente, infatti può raggiungere anche i 170 cm di altezza al garrese ed ha un mantello generalmente grigio. Come il marmo. Stiamo parlando del cavallo Boulonnais.



Il suo nome fa pensare alla Francia ed è proprio da una sua regione che ha origine, da quella di Boulogne-sur-Mer, situata nel nord. Come vedremo ci sono due varianti di questa razza che differiscono per dimensione, il più piccolo oggi è chiamato Mareyeu perché veniva utilizzato dai pescatori, per trasportare il pescato fresco dalla costa al centro di Parigi.

Cavallo Boulonnais: origini

Ha sangue orientale questo cavallo che ha ufficialmente origine nel Nord della Francia. Si ipotizza che derivi da cavalli numidi introdotti in Francia dai romani. Da un primo incrocio con essi è iniziata la formazione della razza che oggi vediamo, ma sono seguiti altri incroci come quello con l’Andaluso e il Mecklemburg. Il loro sangue è servito per rendere il Boulonnais più forte e robusto e non a caso. Lo si voleva usare in guerra.

Nella storia della Francia troviamo questo cavallo utilizzato in diversi modi, sia come mezzo di trasporto che come cavallo da lavoro, nei campi. E’ proprio in questo momento, durante le due guerre mondiali, che si cominciarono a distinguere le due varianti, la più forte e la più leggera.

Più avanti questo cavallo è stato ben utilizzato dai pescatori per tirare le reti verso la riva, oppure dai commercianti per trainare enormi carri da Boulogne, Calais o Dunkerque fino a Parigi in modo che il pesce arrivasse veloce, fresco. E così arrivava se si pensa che il Boulonnais è in grado di percorrere più di 200 km senza lunghe soste. Il riconoscimento ufficiale della razza risale al 2003 ma la si conosceva già da parecchio e nel 1900 se ne contavano già 600.000 capi.

Cavalli Boulonnais al pascolo

Cavallo Boulonnais: caratteristiche

A seconda che si tratti di un Grande Boulonnais, potente e adatto al lavoro dei campi, o di un Piccolo Boulonnais, pi leggero e usato per il trasporto delle carrozze, questo cavallo può avere un’altezza al garrese che passa da 155 a 170 cm e un peso che può essere di 6 come anche di 9 quintali. Il mantello grigio è frutto di una interessante selezione perché in verità potrebbe averlo anche di altri colori e originariamente era perfino scuro. Vediamo che struttura corporea ha.

La testa rispetto al corpo è piuttosto piccola e quadrata, ha un profilo lineare e un naso arcuato con narici aperte e bocca piccola. Le orecchie spuntano, piccole ma appuntite, e gli occhi spiccano perché grandi e molto vivaci. Il collo è leggermente arcuato e massiccio, e più lungo della media, decorato con una criniera molto folta. La spalla è robusta e obliqua, il torace largo e con costole distanziate ed arrotondate. Il garrese è largo e poco pronunciato, la groppa è ampia, muscolosa e allungata, mentre la schiena è dritta con fianchi corti e ben arrotondati. Anche gli arti sono corti ma certamente muscolosi come anche braccia e avambracci, le ginocchia sono asciutte e i piedi e la corona sono larghi. Le zampe hanno folti ciuffi di pelo nella parte sovrastante allo zoccolo.

Cavallo Boulonnais: carattere

Grande, forte ma molto buono, questo cavallo viene descritto come un animale calmo, gentile, generoso e molto resistente ma anche ricco di energia. Un carattere perfetto per chi non è ancora molto esperto come anche per quei professionisti di sport ippici che vogliono mirare alto. Come cavallo da tiro si è sempre distinto per i movimenti morbidi e anche per la sua resistenza al freddo.

Cavallo Boulonnais: attitudini

Siamo di fronte al più massiccio dei cavalli francesi ed è per questo che è sempre stato utilizzato in campagna per i lavori agricoli più duri e mai come animale da monta. Oggi non viene più usato in questo modo ma resta comunque apprezzato per le sue performance in varie discipline sportive e per l’andatura e il suo fare lusinghiero.

Le femmine di Boulonnais possono essere utilizzate come fattrici, e c’è anche una percentuale di esemplari che viene destinata al macello. Philippe Blondel, ex addestratore di stalloni e presidente del Boulonnais Hippique syndacate, ha anche creato nel 1994 un’etichetta “puledri del nord” per migliorare la carne di questo cavallo e combattere le importazioni senza tracciabilità, con un’impronta ecologica significativa.

Cavallo Boulonnais: allevamenti

L’obiettivo degli allevatori di questa razza è sempre quello di vendere i puledri quando hanno circa 6 o 8 mesi e sono già adatti per essere utilizzati in qualsivoglia maniera. C’è un bel giro di affari soprattutto in Francia dove vengono venduti da 1200 a 1300 capi ogni anno. La maggior parte delle strutture che si occupano di cavalli Boulonnais sono situate nel nord-ovest della Francia, nelle zone della sua origine come ad esempio il distretto di Boulogne-sur-Mer, Pas-de-Calais, Nord, Somme, Seine-Maritime e Oise, zone in cui ci sono vasti pascoli di graminacee e leguminose di alta qualità che li possono sfamare senza fatica.

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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Luglio 2020