Cavalletta gigante, la locusta

locusta del deserto

Se la cavalletta ci sembra un innocuo animale che frequenta i pochi prati che sopravvivono all’urbanizzazione in corso, la cavalletta gigante, la locusta, si dimostra essere ben diversa e abbiamo tutte le ragioni per volerla tenere alla larga dalle nostre zone verdi perché è in grado di provocare ingenti danni. Andiamo a scoprire le sue caratteristiche per riconoscerla, conoscerne la storia e imparare come difenderci dai suoi attacchi.



Le caratteristiche della locusta

Di specie di cavallette ce ne sono tantissime e non staremo ad elencarli adesso. Una cosa è certa, quando le dimensioni di questi animali diventano extra ordinarie, siamo certamente di fronte ad una particolare tipologia di insetto, detto locusta.

Si tratta di una specie di insetti ortotteri detti “locuste comuni” o “locuste migratorie“ che prevedono la categorizzazione in 7 sottospecie la maggior parte delle quali è di comprovata origine africana. Il confine che separa le cavallette dalle locuste è davvero lieve perché bastano solo due ore perché le une si trasformino nelle altre aumentando notevolmente la propria taglia. Questo fenomeno molti sostengono derivi dalla schiusa delle uova.

Quando sono molto numerose l’organismo esige un cambiamento nella forma e nel colore e così sia la struttura del corpo che il cervello diventano più allungati. Terminata la metamorfosi, questi insetti rilasciano feromoni che attraggono altri esemplari e così si avvia il processo di riproduzione, un processo davvero difficile da bloccare e in un tiro di schioppo basta davvero poco perché si creino sciami sempre più grande che non si separeranno mai

Danni provocati dalla cavalletta gigante

Le cavallette diventano locuste quando si alimentano abbastanza da poter crescere e iniziano ad adottare abitudini gregarie. Anche se la locusta può essere considerata quindi una versione adattata della cavalletta, questi due animali non possono essere affiancati se si vanno a guardare i danni che ciascuno di essi provoca. Possiamo tranquillamente definire infatti la cavalletta un insetto del tutto innocuo, con altrettanta sicurezza accusiamo la locusta di danni a volte indescrivibili per via della loro entità. La locusta mangia o per meglio dire divora tutta la vegetazione che trova sulla sua strada, accecata dalla fame.

Dimensioni e foto della locusta

Ingorda e ben nutrita, la locusta può arrivare persino a triplicare le dimensioni della cavalletta originale.

corpo di locusta gigante

Locusta, una delle piaghe bibliche

Troviamo ben descritta all’interno delle Sacre Scritture la tipologia di disastro che la cavalletta gigante, la locusta, è in grado di provocare, soprattutto perché agisce in sciami, gruppi molto grandi e che risulta molto difficile disaggregare. Quando avviene la trasformazione da cavalletta a locusta non cambiano solo gli atteggiamenti ma anche la personalità di questo animale che comincia a preferire il senso dell’unità del gruppo sentendosi così forte da poter devastare ogni distesa verde che incontra in modo incontrollato.

Solo in 10 delle 8.000 specie esistenti questo tipo di metamorfosi può avvenire, quando accade, uno sciamo di locuste arriva a coprire aree di 1.200 chilometri con circa 80 milioni di esemplari per chilometro quadrato, percorrendo circa 200 chilometri al giorno a circa 2.000 metri di altezza. In un giorno sarebbero in grado di devastare un enorme campo di grano in un solo giorno con anche 100.000 tonnellate di piante.

Questi numeri sono spaventosi e ci danno l’idea della catastrofe legata alla locuste così ben narrata nella Bibbia. Stiamo riferendoci all’ottava piaga che Dio mandò per punire il popolo egizio. Il potere distruttivo delle locuste non è solo storia antica ma anche contemporanea, basta guardare il continente africano per trovarne qualche esempio.

Ha fatto notizia ultimamente la devastazione avvenuta sull’isola del Madagascar, un luogo che vive praticamente di agricoltura e che si è visto annullare l’intera stagione. E’ avvenuto nel 2012 mettendo in ginocchio l’economia di questo paese per colpa delle locuste. La reazione del governo fu un’azione disinfestante su larga scala, durata almeno quattro anni e molto difficile da sostenere a livello di costi.

Come combattere le locuste

Ora che sappiamo bene quanto sono inarrestabili le locuste affamate, possiamo facilmente dedurre che il miglior modo per evitare questi danni è la prevenzione. La cura è difficile e dall’esito incerto.

Per contrastare gli sciami si è provato ad utilizzare aerei che spruzzano insetticidi , ma questa soluzione si è dimostrata inefficace se non dannosa per gli ecosistemi per via della diffusione abbondante di insetticida nell’ambiente. E’ necessario individuare i focolai sul nascere monitorando il territorio per trovare le aree in cui le ninfe si concentrano e intervenendo in modo mirato con insetticidi oppure utilizzando funghi patogeni delle cavallette. C’è anche chi le schiaccia meccanicamente, schiacciandole con dei rulli.

In alternativa nel momento in cui si ara il terreno si può provare ad eliminare le uova deposte in modo concentrato nel terreno per proteggerle dai predatori e dal sole. Interessante l’opportunità di assoldare uccelli predatori che in questa fase si rivelano il rimedio più efficace e meno dannoso per l’ambiente

cavalletta gigante locusta

Locuste e cambiamenti climatici

Le condizioni climatiche che si sono rivelate favorevoli per la trasformazione da cavallette a locuste e per la loro diffusione sono l’alternanza di piogge molto abbondanti seguite da periodi di siccità. Questo è stato notato e si spiega col fatto che le piogge fanno aumentare la vegetazione di cui le locuste vanno ghiotte e la seguente siccità rende le risorse alimentari tutte concentrare in piccole aree. Questo aiuta le ninfe a trovarsi in contatto e innescare la trasformazione.

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Pubblicato da Marta Abbà il 13 Agosto 2020