La vitamina A è un composto organico liposolubile che è molto importante nel nostro organismo, essendo di fatto necessario per il buon funzionamento degli occhi e dei tessuti epiteliali. Convertita nel corpo da beta-carotene dietetico e altri 3 carotenoidi, l’80-90% della vitamina A viene immagazzinata nel fegato.
La vitamina A è anche chiamata retinolo e, oltre alla sua forma originaria, diversi composti naturali e sintetici derivati dal retinolo, e noti come retinoidi, possono essere facilmente rintracciati. Si pensi a retinaldeide, isotretinoina o acitretina.
Chiarito quanto sopra, cerchiamo di occuparci del tema centrale del nostro approfondimento odierno, ovvero la carenza di vitamina A.
Partendo dall’evidenza che un livello normale di vitamina A/retinolo è compreso tra 28-86 μg/dL, ne deriva che la carenza di vitamina A può essere definita come quella condizione in cui i livelli di retinolo nel siero siano inferiori a 28 μg/dL. La carenza di vitamina A può portare a cecità, malattie della pelle e ritardo di crescita nei bambini.
Sono numerose le cause di carenza di vitamina A ma, in buona sostanza, la carenza primaria di vitamina A è causata da una prolungata privazione alimentare. In aggiunta, la carenza secondaria di vitamina A è causata dalla riduzione dell’assorbimento, della conservazione o del trasporto della vitamina A.
Per le motivazioni di cui sopra ne deriva che la carenza di vitamina A è prevalente in Africa e nel Sud-Est asiatico, dove si stima che 250 milioni di bambini in età prescolare soffrano di questa carenza a causa della mancanza di carotenoidi nella loro dieta. I sintomi sono aggravati da una grave infezione, in particolare il morbillo.
La carenza di vitamina A può tuttavia riguardare anche molti adulti che sono affetti da malattie del sistema gastrointestinale che sono in grado di interferire con l’assorbimento della vitamina A. Alcuni dei più noti esempi includono:
L’elenco delle determinanti non è evidentemente finito qui e, per poter disporre di un focus in merito, consigliamo ai nostri lettori di rivolgersi al proprio medico di riferimento.
La carenza di vitamina A è la principale causa di cecità prevenibile nei bambini di tutto il mondo. Ne deriva che una delle principali complicazioni della carenza prolungata di vitamina A sono proprio i danni agli occhi, come la compromissione dell’adattamento al buio (la c.d. cecità notturna) a causa della mancanza del pigmento fotorecettore rodopsina, o ancora la xeroftalmia, ovvero una congiuntiva e cornea secca e ispessita.
Sono inoltre possibili segni di carenza di vitamina A le macchie bituminose, delle crescite cheratinizzate (metaplasia) sulle congiuntive che causano visione nebulosa, e ancora la cheratomalacia, ovvero una condizione determinata da erosioni corneali e ulcerazioni.
La carenza di vitamina A si riconosce anche per il suo effetto cheratinizzante sulla pelle e sulle mucose e, dunque, per pelle secca, squamosa, ispessita e con squame follicolari prominenti, labbra secche e lingua ispessita, cheratinizzazione delle vie urinarie, gastrointestinali e respiratorie.
Altri sintomi e segni della carenza di vitamina A sono una immunità compromessa che porta a infezioni gastrointestinali e del tratto respiratorio, e il ritardo nella crescita dei bambini
La diagnosi di carenza di vitamina A è di solito clinica considerato che molti dei sintomi e dei segni di cui sopra possono essere facilmente riconducibile ad altre condizioni (ad esempio, una compromissione dell’adattamento all’oscurità è molto indicativa della carenza di vitamina A, ma può anche verificarsi con l’uso terapeutico di retinoidi – ad esempio isotretinoina prescritta per l’acne. Il riscontro di xeroftalmia e pelle secca è indicativo di carenza di vitamina A, ma può essere dovuto ad altre cause, e così via).
La misurazione della vitamina A sierica A/retinolo è utile se i livelli sono inferiori a 28 μg/dL, ma il risultato può essere normale se la carenza è lieve. Bassi livelli di retinolo sono indicativi di malattia avanzata, poiché i livelli circolanti di vitamina A non scendono fino a quando le scorte epatiche di vitamina A non sono esaurite. La diagnosi è confermata dalla risposta terapeutica all’integrazione di vitamina A.
La carenza di vitamina A viene trattata con olio di vitamina A ad un dosaggio di 60.000 UI per via orale per 2 giorni, e poi nella misura di 4.500 UI per via orale al giorno.
Un dosaggio alternativo è:
La carenza di vitamina A può essere prevenuta attraverso una dieta che comprende:
Nei Paesi in via di sviluppo, le misure preventive di successo includono: