Artrite reumatoide: diagnosi

Artrite reumatoide

Artrite reumatoide: diagnosi, sintomi iniziali e test per diagnosticare la malattia autoimmune.

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica di eziologia incerta, la sua diagnosi non è affatto facile e talvolta avviene per esclusione. Sconsigliamo, chiunque dovesse ritrovarsi a leggere un elenco di sintomi, di ipotizzare una diagnosi fai da te. In questa pagina ti spiegheremo quali sono gli indicatori e i test di laboratorio richiesti per condurre a una eventuale diagnosi di artrite reumatoide.

Tale nozioni sono a carattere puramente informativo, non si fregiano di essere complete per nessun testo, neanche se accademico, può sostituirsi in qualche misura al parere di un esperto reumatologo.

Artrite reumatoide: cos’è

Come premesso, si tratta di una malattia infiammatoria cronica con siti infiammatori localizzati soprattutto a livello della membrana sinoviale articolare (questa malattia colpisce tutte le articolazioni del corpo). Il decorso è molto variabile così come la prognosi di difficile imprevedibilità se non accompagnata da costante monitoraggio.

Danni

I danni causati possono essere molteplici. Se vogliamo distaccarci dal classico elenco dei sintomi, possiamo affermare che l’artrite reumatoide può indurre danni articolari quali:

  • Progressiva distruzione articolare
  • Perdita della funzionalità articolare

Con conseguente riduzione della qualità della vita di chi ne è affetto. Da un punto di vista epidemiologico, l’artrite reumatoide sembrerebbe essere più frequente nelle donne che negli uomini. E’ scorretto parlare di artrite reumatoide da giovani in quanto tale patologia può insorgere in tutte le età e l’età di insorgenza più frequente è compresa tra i 45 e i 65 anni.

Sintomi iniziali

I sintomi non possono essere l’unico elemento di diagnosi di artrite reumatoide. Solo a scopo divulgativo segnaliamo i sintomi di questa malattia autoimmune.

  • Dolore articolare simmetrico (su entrambe le spalle, su entrambe le mani, entrambi i gomiti, ginocchia, dita, caviglie, piedi, polsi…)
  • Tumefazione delle piccole articolazioni (soprattutto dita)
  • Rigidità mattutina variabile ma che generalmente tende a scomparire entro un’ora
  • Altri dolori diffusi nel corpo
  • Malessere generale
  • Mancanza di energie
  • Depressione (sintomo secondario e connesso al malessere fisico)

Come premesso, i soli sintomi non possono giustificare una diagnosi di artrite reumatoide. Per diagnosticare questa malattia gli esperti fanno riferimento a precisi criteri diagnostici.

Artrite reumatoide: diagnosi

Il medico deve osservare articolazioni interessate da artrite, in genere si tratta di artrite delle interfalangee prossimali, metacarpofalangee e dei polsi e comunque di artrite simmetrica, presente su entrambe le articolazioni.

Tra i vari criteri che conducono alla diagnosi di artrite reumatoide si fa riferimento alla presenza di noduli reumatoidi e a un esame del sangue che dovrebbe mettere in evidenza il cosiddetto fattore reumatoide.

Cosa sono i noduli reumatoidi?

I noduli reumatoidi sono formazioni costituiti da agglomerati di granulomi (in pratica formazioni di tessuto morto) che hanno una dimensiona che può variare da quella di un piccolo pisello alla dimensione di una noce.

In genere i noduli reumatoidi sono presenti sulle superficie estensiorie degli arti, a livello dei glutei (natiche) o in altre zone del corpo esposte a ripetuti traumi. E’ possibile ritrovare formazioni simili anche nelle capsule articolari o a livello dei tendini, nelle pareti dei vasi, nell’occhio o addirittura nel cuore o nei polmoni (in questo caso si parla anche di sindrome di Caplan).

Diagnosi precoce

Solo il Reumatologo può eseguire una diagnosi attenta e stabilire una terapia caso-specifica. Per la diagnosi e per comprendere il decorso, molto importanti sono i reperti radiologici che possono variare in modo clamoroso durante le fasi della malattia.

Nella diagnosi precoce il primo segno evocativo di Artrite Reumatoide è costituito dalla riduzione della rima articolare, cioè dello spazio tra i capi ossei che riflette l’espressione della distruzione cartilaginea. Successivamente, quella che era una lieve riduzione della rima articolare può trasformarsi in più ampie perdite.

PCR

La PCR non può essere presa come “indicatore diagnostico” in quanto la PCR è alta in caso di acutizzazioni mentre possono esserci remissioni spontanee o indotte da farmaci. In genere, la concentrazione sierica della PCR si riduce dopo il trattamento con farmaci tipo “FANS”.

Emocromo

Nelle fasi acute si possono vedere anche alterazioni dell’emocromo. Si può registrare un aumento dei globuli bianchi (leucocitosi neutrofila) e delle piastrine (piastrinosi) come segnale della risposta immunitaria. Nelle fasi di acuzie è spesso associata anche anemia (riduzione dell’emoglobina e dei globuli rossi).

Altre analisi per la diagnosi

Per la diagnosi dell’artrite reumatoide lo specialista prende in “esame” molti fattori. Non solo i sintomi ma l’intero quadro clinico. In genere, tra le analisi di laboratorio richieste vie è la ricerca:

  • Dei fattori reumatoidi
  • Degli anticorpi anti-citrullina

E’ importante sottolineare che oggi non esiste un test artrite reumatoide che presenti una specificità completa. Non vi sono “test patognomici”, quindi la positività di un test non dà certezza di diagnosi per la malattia. Per questo motivo, tutti i test di laboratorio devono essere valutati in modo scrupoloso e critico dal reumatologo.

Il 20-30% dei pazienti con diagnosi di artrite reumatoide risulta “negativo” alla ricerca di fattori reumatoidi. L’Artrite Reumatoide “sieronegativa” presenta un decorso più benigno rispetto alla variante che si riscontra con alti livelli di fattori reumatoidi.

Altri test da valutare:

  • Fibrinogeno
  • VES
  • Componenti del complemento (C3, C4 e anti C1Q)
  • Esame delle urine
  • Ana (anticorpi anti-nucleo)

Pubblicato da Anna De Simone il 23 Aprile 2019