Alghe azzurre: caratteristiche e specie

Alghe azzurre

Ci sono dei batteri comunemente detti cianobatteri e scientificamente detti Cyanobacteria, Cianofita, Mixoficee, Schizoficee o, ancora, Cianoficee, e che noi possiamo chiamare anche Alghe azzurre. Si tratta di batteri unicellulari procarioti ed autotrofi.



Parlare di alga, in teoria, non sarebbe corretto, perché in realtà questo termine dovrebbe essere riferito a un organismo eucariote – unicellulare o pluricellulare – appartenente al Regno dei protisti. Andrebbe corretto, ma ormai il termine Alghe azzurre è entrato nel linguaggio comune, possiamo continuare ad usarlo, quindi, dopo aver fatto questa doverosa precisazione

Alghe azzurre: caratteristiche

Questi batteri sono chiamati azzurri perché lo sono davvero. Azzurro, azzurro-verde, è il colore che assumono queste creature a causa della presenza della ficocianina, pigmento verdognolo o bluastro che riesce a coprire il colore verde brillante della clorofilla alla perfezione.

Nell’ Alghe azzurre troviamo anche le alloficocianine e le ficoeretrine, le prime sono le responsabili delle sfumature azzurre mentre le seconde contribuiscono ad una sfumatura che tende al rosso. Non sono finiti i pigmenti presenti, ci sono anche zeaxantina, β-carotene, mixoxantofilla ed echinone.

Questi batteri sono particolarmente interessanti per gli studiosi perché sono le forme di vita più antiche in assoluto, risalgono a oltre 3 miliardi di anni fa e molto probabilmente sono tra i primi organismi che hanno colonizzato la Terra per primi, grazie anche al fatto che sono in grado di produrre il proprio nutrimento tramite il processo di fotosintesi.

Ci sono alcune caratteristiche delle alghe azzurre che è bene ricordare, oltre al loro particolare colore. Sono munite di granuli di cianoficina, un composto di sostanze di riserva caratterizzato da asparagina ed arginina, aminoacidi presenti in quantità uguali. Ricordiamo anche che questi batteri hanno delle speciali cellule, gli eterocisti, che servono per fissare l’azoto atmosferico quindi per l’azotofissazione, ma anche per la conversione dell’azoto elementare in ammoniaca.

Alghe azzurre: specie

Finora le oltre duemila specie identificate, sono state classificate in cinque grandi ordinamenti, in base alla loro forma, anche se ci sono alcuni studiosi che non concordano con la categorizzazione fatta. Tutte le alghe azzurre, al di là della specie, sono prive di nucleo, sono infatti dei microorganismi unicellulari immobili procarioti, e hanno una parete cellulare di tipo gram-negativo.

E’ raro, però, incontrarle come singole, perché tendono a formare dei gruppi o delle vere e proprie colonie cellulari di aggregazione che finiscono per creare delle strutture filamentose, A volte sono ramificate, altre no, e altre volte ancora formano dei cenobi, ovvero piccole colonie permanenti o temporanee.

La fotosintesi avviene in una membrana tilacoidea, molto importante per il sostentamento di questi batteri che in questo modo, contribuiscono alla formazione di piattaforme carbonatiche perché sottraggono anidride carbonica all’atmosfera, favorendo la precipitazione di bicarbonato di calcio, grazie alla fotosintesi.

La cianoficina non è l’unica sostanza di riserva che troviamo nelle alghe azzurre, ci sono infatti anche dei polifosfati, in tracce, che costituiscono una preziosa riserva di fosforo e che possiamo anche sentire definiti granuli di volutina. Non ci scordiamo anche la presenza di amido.

Per difendersi dalle altre alghe unicellulari, protozoi o microorganismi potenzialmente pericolosi, tutte le alghe azzurre di qualsiasi specie, riescono a produrre cianotossine, delle vere e proprie tossine che devono il loro nome ai cianobatteri. Possiamo trovarle in pesci e molluschi e ingerirli, e sarebbe pericoloso perché alcune di queste tossine sono fatali, come la BMMA, prodotta da alghe azzurre appartenenti al genere Nostoc.

Alghe azzurre: utilizzo

Perché tanta attenzione nei confronti di queste “false” alghe? Perché possono tornarci in qualche modo utili. Alcune specie di cianobatteri, ad esempio, come Arthrospira platensis, Arthrospira maxima Kütz, vengono coltivare a scopo fitoterapico. Una volta fatte crescere, colte e liofilizzate, possono essere una buona base per la preparazione di integratori alimentari, visto che contengono molte proteine. La Arthrospira platensis è inoltre particolarmente ricca di sali minerali, vitamine ed acido gamma-linolenico, oltre che di vitamina B12.

La specie Arthrospira platensis, inserita in alcuni integratori, vanta delle proprietà antiossidanti, immunostimolanti ed antitumorali.

Alghe azzurre: replicazione

Come si “riproducono” delle alghe come queste? Curioso chiederselo e ancora più curioso è scoprire la risposta. Nulla di spettacolare, si intende. Essendo procarioti, hanno un meccanismo di riproduzione asessuato per scissione. Tra i fattori che favoriscono la replicazione delle alghe azzurre ci sono anche l’alcalinità delle acque e le temperature elevate ma ciò non significa che non possiamo trovare queste alghe da varie parti. Sono organismi acquatici ubiquitari quindi “abitano” nelle acque termali o fredde, dolci o salate che siano.

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Pubblicato da Marta Abbà il 13 Marzo 2019