L’adiantum è una tipologia di felce diffusa come pianta da interno per la sua forma armonica e per la facilità di coltivazione, purché si rispettino i requisiti di umidità e ombra.
Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche di questa pianta insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poterla coltivare senza problemi anche nelle nostre case.
La pianta è alta fino a trenta centimetri e larga altrettanto, in casa è sempreverde e lo è anche all’aperto, al riparo dalle basse temperature. Ha un portamento delicato, con fusti scuri, sottili e chiome triangolari, esili, pennate e arcuate, di colore verde chiaro. Il vegetale cresce spontaneo nelle zone calde e temperate di tutta Europa. Si sviluppa soprattutto all’interno delle fessure murali umide e fresche.
La specie comprende circa 200 felci rizomatose, che possono essere quindi coltivate all’aperto (varietà rustiche), in serra o in appartamento (varietà più delicate). Il fogliame leggero e decorativo, le rende perfette come piante da interni quali: stanze da bagno o altri locali umidi.
Ecco una serie di semplici quanto pratiche accortezze per poter coltivare questa pianta anche nelle nostre case, per poter così godere della sua bellezza.
Le specie di adiantum non sopportano gli ambienti luminosi e i raggi solari; in natura infatti prosperano solo nei sottoboschi ombrosi, umidi e con poca luce filtrata. In appartamento la pianta va mantenuta ad una temperatura costante sopra i 7 °C , al riparo dalle correnti di aria fredda. La temperatura perfetta è attorno ai 18 °C, in ambienti privi di fonti di calore.
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Il terreno ideale per la messa a dimora dell’adiantum è composto da tre parti di torba, una di terriccio e una di sabbia grossolana, miscelato con alcuni frammenti rocciosi; è consigliato un terriccio per acidofile. Il fondo del vaso prevede uno strato di argilla espansa o di ghiaia per favorire il drenaggio. Si rinvasa ogni due anni, in marzo, in un vaso di una misura più grande rispetto al precedente. In primavera e in estate, (ogni 15 giorni ca) si fornisce alla pianta un concime liquido universale, diluito all’acqua delle annaffiature.
È importante annaffiare regolarmente l’adiantum, senza esagerare con le quantità, per rispettare le qualità del substrato umido ma non fradicio. La pianta si ammala in presenza di ristagni idrici.
L’umidità ambientale dovrà essere elevata per poter coltivare nel migliore dei modi questa felce. Per questo motivo è necessario nebulizzare spesso il fogliame (anche più volte al giorno nei mesi caldi e asciutti) e disporre nel sottovaso uno strato di argilla espansa, leggermente bagnato. L’acqua dovrà essere povera di calcare, meglio se piovana.
Le specie di adiantum si riproducono per divisione dei rizomi o per semina di spore. Quest’ultimo metodo sviluppa esemplari più resistenti, ma, essendo più complicato, è adatto ai più esperti. Le spore, ben mature, si seminano a marzo, utilizzando contenitori colmi di terra di bosco e torba in parti uguali. Le piantine vengono poi messe nei piccoli vasi, in gruppi di tre esemplari.
È necessario fare attenzione a mantenere il terriccio umido e ben drenato. La divisione dei rizomi viene fatta in primavera e ogni pezzo dovrà contenere almeno due o tre gemme. Il substrato è composto da terriccio, torba e sabbia in parti uguali. I vasi andranno posizionati in serre ombreggiate, avendo cura di garantire il giusto grado di umidità ed una temperatura attorno ai 20°C.
Le radici dell’adiantum sono spesso aggredite dai “porcellini di terra”, (minuscoli crostacei adatti alla vita fuori dall’acqua) e dalle cocciniglie (queste ultime possono causare decolorazioni e asfissia).
Elenchiamo di seguito altri gravi problemi che possono interessare l’adiantum:
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Il nome deriva dal greco adiantos, che significa asciutto, e che veniva già usato da Teofrasto nella Historia plantarum, probabilmente per via del fatto che l’acqua scivola sulle foglie, senza essere assorbita.
Nella simbologia floreale, come tutte le felci, l’adiantum significa “sincerità”.