Tortora selvatica comune e orientale: caratteristiche e differenze

Tortora selvatica comune e orientale

La tortora selvatica è un uccello così comune che pochi sanno che ne esistono di diverso genere. C’è la tortora comune e poi la tortora orientale che può essere anche definita “con collare”, termine che già ci fa intuire una delle sue caratteristiche.



La selvatica è un uccello da proteggere nelle nostre zone perché seppur noto e anche piuttosto amato, fatica a trovare i suoi spazi visto che il suo habitat è sempre messo a rischio e danneggiato dall’uomo e dalle sue attività non sempre rispettose dell’ambiente.

Tortora selvatica o comune

Il suo nome scientifico è “Streptopelia turtur” ed è un uccellino che vive lungo tutta la nostra penisola. Può capitare che, soprattutto se abita nelle zone settentrionali, verso la stagione fredda emigri in Africa per poi però tornare in Italia appena il clima diventa più caldo. In questo periodo nidifica dappertutto, tranne che sulle Alpi e qualche zona pugliese.

Il suo habitat preferito è quello costituito dai campi e in generale da tutte quelle zone di campagna in cui può trovare degli alberi in cui fare il nido. Con la continua e inarrestabile antropizzazione del territorio in corso, la tortora selvatica ha finito per essere meno selvatica. Ciò significa che ha iniziato a frequentare anche le periferie cittadine, scegliendo quelle zone in cui è riuscita a trovare delle aree verdi. Con gli anni si è ingegnata e poi abituata a vivere anche su piccole piante di terrazze e balconi in cui regna un po’ di calma. Se poi trova qualcuno che le si affeziona e la nutre con granaglie la rende, può prendere confidenza anche con l’essere umano anche se mantiene sempre un atteggiamento molto discreto. Tra i Columbidi resta quello che meno fraternizza con l’uomo e non andrà mai a vivere nel centro di trafficate città.

I maschi pesano poco più delle femmine ma si tratta davvero di una differenza minima visto che i primi vanno dai 140 ai 146 grammi e le seconde dai 138 ai 143 grammi. La lunghezza è di circa 30 centimetri. E’ facile riconoscere una tortora comune per via del suo piumaggio: ha il petto color rosa, il ventre bianchiccio e la groppa di color rosso sfumato con striature marroni. Il collo è semplicemente striato di bianco e nero.

La dieta di questo leggiadro uccellino è a base di semi come il cardo bianco, miglio, ravizzone e sorgo, ma anche di frutta e invertebrati. Può capitare che si cibi infatti di ravizzone, ravanello, finocchio ma anche di piccoli molluschi. Il periodo di riproduzione inizia in primavera e entro settembre riesce a fare due covate deponendo al massimo due uova covate sia dalla femmina che dal maschio e che si schiudono dopo due settimane. I piccoli cominciano a volare dopo 15-20 giorni, alimentandosi da soli imparando ad emettere il terribile suono che molti conoscono se hanno una tortora come vicina di casa: una lamentosa serie di “turrr turrr”.

Allevare una tortora è una cosa piuttosto difficile da fare perché hanno una dieta molto varia e non è facile starci dietro. Ci vuole una vasta voliera in cui far crescere i piccoli per almeno 2 mesi prima di lasciarli liberi. Gli adulti hanno bisogno di grandi spazi e di alcuni ripari con delle mangiatoie e delle riserve di acqua.

Tortora selvatica comune e orientale

Tortora selvatica orientale o con collare

Questo uccello, è chiaro subito, vive nel continente asiatico dall’ovest della Siberia fino a est nella Manciuria e Giappone, a sud dall’India meridionale all’Indocina. Riesce a resistere a climi molto differenti, sia a quello umido delle foreste tropicali del sud che a quello freddo delle foreste boreali del nord. Pensate che vive anche a 4000 metri di quota, nel Nepal.

La sua lunghezza media è di poco maggiore di quella della sua sorella occidentale, arriva a massimo 32 cm per un peso di circa 180 grammi. L’aspetto è simile a quello della tortora selvatica comune, sono le dimensioni a cambiare. La colorazione del piumaggio della orientale è poi più scura sulle ali e tendente al marrone o al rosa sul resto del corpo. Gli occhi possono essere anche arancione e giallo oro, le zampe rosa scuro o rosse. Il richiamo è un altro elemento distintivo tra le due tortore, quello orientale è meno insistente.

La dieta della tortora orientale si basa su semi e germogli ma anche su bacche, erbe, insetti e altri piccoli invertebrati. Il periodo di riproduzione è quello primaverile ed estivo ma in questo caso la tortora può deporre uova tutto l’anno, sempre 2 uova alla volta da covare per due settimane, e poi con altre 3 settimane i giovani sono pronti per prendere il volo. I nidi di solito sono sugli alberi ma possono essere realizzati anche su piloni metallici, impalcature, tettoie, ecc.

Le tortore sono animali diurni e non hanno paura dell’uomo, si sono abituate alla convivenza e spesso frequentano i giardini pubblici come altri uccelli quali passeri e pettirosso. Si possono anche allevare ma è necessario procurarsi una voliera

Tortore in musica

Per finire, una piccola digressione musicale per questo uccellino che spunta anche in un’opera meravigliosa come “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. Alla battuta 58 dello spartito del suo concerto Estate ha inserito la dicitura “LA TORTORELLA”, mentre nel sonetto che accompagna il concerto c’è il verso che dice “Canta la tortorella”, da cui si deduce che dalla battuta 58 del suo concerto Estate riproduce in musica il canto della tortora.

Pubblicato da Marta Abbà il 27 Settembre 2019