Pirelli ha presentato poche ore fa ai rappresentanti della stampa e dei media di settore, tra cui il nostro sito IdeeGreen.it, i suoi raggiungimenti e i prossimi obiettivi nel campo della sostenibilità ambientale.
L’impressione che ho avuto è di un impegno importante e soprattutto concreto, fondato sui fatti e sui numeri e non solo sulle parole, come purtroppo spesso accade in altre realtà.
Raccontarvi in questo articolo tutti i progetti avviati in modo approfondito sarebbe impossibile ma cercherò di offrirvi una panoramica di quelli che sono alcuni dei punti chiave dell’impegno di Pirelli nell’ambito della sostenibilità.
L’attenzione alla sostenibilità parte a un livello strategico molto alto, con uno steering commitee dedicato che riferisce direttamente al CEO, incaricato di indirizzare e supervisionare tutte le attività del gruppo in ambito Corporate Sustainability.
Progettazione della strategia, Implementazione dei progetti e Monitoraggio delle attività sono i tre cardini su cui si fonda la strategia a livello globale e a livello di singola country.
La Carbon Footprint e la Water Footprint dell’intero Gruppo Pirelli sono monitorate in un’ottica di lungo termine e il miglioramento dei relativi indicatori è uno degli obiettivi inclusi nella valutazione delle performance della dirigenza.
I principali risultati raggiunti nel 2015 con la strategia di sostenibilità di Pirelli sono stati:
Vediamoli in dettaglio:
Gli sforzi di Pirelli stanno continuando nel corso di questo 2016 e gli obiettivi prefissati per i prossimi 4 anni sono decisamente sfidanti, in particolare per quanto riguarda l’aumento della quota di ricavi provenienti dai prodotti Green Performance e relativamente all’obiettivo di riduzione percentuale al rotolamento degli pneumatici.
Da tutti gli studi effettuati è infatti emerso come la fase più critica dal punto di vista dell’impatto ambientale, nel corso di tutto il ciclo di vita dello pneumatico, sia quella di utilizzo del prodotto, legata alle emissioni di anidride carbonica emessi dai veicoli.
Riuscire a diminuire la resistenza al rotolamento degli pneumatici diventa quindi di importanza capitale per ridurre il consumo di benzina e di conseguenza le emissioni di CO2, oltre a raggiungere l’obiettivo di far risparmiare il consumatore finale.
In questa tabella potete rendervi conto dell’impronta ambientale di ogni fase del ciclo di vita degli pneumatici:
L’utilizzo di nuove tecnologie con impatti benefici sull’ambiente sarà un’altra chiave di volta della strategia di Pirelli dei prossimi anni, come ad esempio quella che permette di produrre silice (materiale che può sostituire la gomma) da lolla di riso, una pianta capace di crescere anche in zone desertiche o ancora l’estensione della tecnologia Cyber Tyre agli pneumatici per autovettura. Con questa incredibile tecnologia un sensore, inserito nella superficie interna della gomma, interpreta le informazioni basate sulla variazione dell’attrito e delle forze impegnate a terra, le elabora e le trasmette al computer di bordo e a tutti i sistemi di sicurezza.
Ecco un riepilogo di alcuni dei principali obiettivi di Pirelli per il 2020 in ambito sostenibilità:
Penso proprio che una volta tanto possiamo essere orgogliosi di come un’azienda italiana, diventata multinazionale, abbia ben chiaro come nelle strategie aziendali la sostenibilità ambientale non sia più solo un’obiettivo marginale ma parte della strategia per far crescere e prosperare il core business!
Chiudo questo articolo dedicato all’impegno di Pirelli sulla sostenibilità proponendovi un video ufficiale presentato questa mattina: