Sindrome di Tietze: caratteristiche, sintomi e trattamento

Sindrome di Tietze

La sindrome di Tietze è una condizione infiammatoria contraddistinta dalla presenza di dolore al torace e gonfiore alla cartilagine intorno alle costole. In particolare, le persone con la sindrome di Tietze manifestano del gonfiore nella cartilagine che unisce le costole superiori allo sterno, ovvero quella che è denominata più scientificamente “giunzione costocondrale”.

I segni e i sintomi di questa condizione si sviluppano solitamente in persone di età inferiore ai 40 anni, anche se non è escluso che possano manifestarsi più tardi.

In ogni caso, il quadro sintomatico è piuttosto noto: tendono a comparire dolori toracici da lievi a gravi, che in alcune ipotesi possono estendersi anche nella zona delle braccia e delle spalle. Il torace, le spalle e le braccia possono inoltre manifestare un arrossamento e una sensazione di “calore”.

Per quanto concerne la cura della sindrome di Tietze, di cui parleremo a breve, a volte è possibile che tale condizione infiammatoria possa risolversi da sola senza trattamento, mentre in altre casi le persone sperimentano modelli di dolore seguiti da un certo sollievo. La gestione del dolore include opzioni come la minimizzazione dell’attività fisica, l’applicazione di calore o ghiaccio secondo le indicazioni del medico e l’assunzione di farmaci antidolorifici e/o antinfiammatori non steroidei. Il medico può anche consigliare di vedere un chiropratico, qualora possa essere utile per poter contenere i fastidi e i disagi avvertiti.

Prima di procedere oltre, una piccola avvertenza: la sindrome di Tietze è diversa dalla sindrome di Tietz, che è invece caratterizzata da una profonda perdita dell’udito dalla nascita, con pelle e capelli chiari.

I sintomi della sindrome di Tietze

Come abbiamo già accennato in apertura di questo approfondimento, di norma i segni e i sintomi della sindrome di Tietze si sviluppano solitamente prima dei 40 anni. Il sintomo più comune è un dolore toracico da lieve a grave che può estendersi alle braccia e alle spalle, con la sua insorgenza che può essere improvvisa o graduale e può peggiorare con tosse, starnuti, esercizio fisico o movimenti rapidi come l’apertura o la chiusura delle braccia.

La sindrome di Tietze è caratterizzata dal gonfiore della cartilagine delle costole, e in particolare una delle tre costole più vicine alla parte superiore. La maggior parte dei casi di sindrome di Tietze prevede dei sintomi di dolore che si manifestano un solo lato del corpo (unilaterale) e colpiscono una sola costola. L’articolazione interessata appare tipicamente gonfia e tenera al tatto. Mentre il dolore associato alla sindrome di Tietze di solito si placa dopo diverse settimane o mesi, il gonfiore può invece persistere più a lungo. È inoltre possibile che alcune persone affette dalla sindrome di Tietze possano avere dei cicli di ricaduta e di remissione, con periodi di dolore e periodi in cui il dolore si placa.

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Le cause della sindrome di Tietze

L’esatta causa della sindrome di Tietze è attualmente sconosciuta. Alcuni ricercatori hanno tuttavia ipotizzato che piccole lesioni alla parete toracica possano contribuire allo sviluppo della condizione infiammatoria di cui oggi parliamo. Questi piccoli microtraumi, troppo piccoli per causare danni visibili dall’esterno, possono dunque potenzialmente causare danni o gonfiore alle costole.

Questi microtraumi possono essere a loro volta causati da un evento improvviso come un incidente d’auto o un intervento chirurgico, oppure piccoli traumi cronici come quelli che possono essere causati da tosse o vomito frequenti.

L’ereditarietà della sindrome di Tietze

Si ritiene che la sindrome di Tietze non sia ereditaria. La maggior parte dei casi si verificano in persone senza storia familiare della condizione.

La diagnosi della sindrome di Tietze

La sindrome di Tietze viene diagnosticata per “esclusione”. Questo significa che nelle persone con dolore toracico e gonfiore della cartilagine che unisce le costole superiori allo sterno (giunzione costocondrale), si procederà con l’esclusione di altre condizioni con segni e sintomi simili. Un esame fisico approfondito e vari test possono essere necessari per escludere altre condizioni: si pensi all’effettuazione di un elettrocardiogramma per escludere problemi cardiaci, nonché radiografie e TAC. La risonanza magnetica può altresì mostrare un ispessimento e un ingrandimento della cartilagine interessata.

Il trattamento della sindrome di Tietze

In alcuni individui, il dolore associato alla sindrome di Tietze si risolve da solo senza alcun trattamento. Le opzioni di gestione per altri possono includere l’evitare di attività faticosa, l’applicazione di calore o ghiaccio secondo le indicazioni del medico, l’assunzione di farmaci antidolorifici e/o di farmaci antinfiammatori non steroidei. Alcune persone beneficiano di iniezioni di corticosteroidi o lidocaina se il dolore non risponde a nessun altro trattamento.

La prognosi della sindrome di Tietze

Le prospettive a lungo termine per le persone con la sindrome di Tietze sono generalmente buone, tanto che la maggior parte delle persone non sono gravemente colpite da questa condizione e l’aspettativa di vita è normale, comparabile agli individui che non sono affetti dalla condizione infiammatoria di cui parliamo.

Naturalmente, il nostro suggerimento non può che essere quello di parlarne con il tuo medico di riferimento, esponendo tutti i sintomi che manifesti, al fine di poter arrivare a escludere o meno tale condizione.

Ti ricordiamo che esistono altresì delle associazioni di supporto che potrebbero aiutarti a connetterti con altri pazienti e con altre famiglie al cui interno c’è una persona affetta dalla sindrome di Tietze. In ogni caso, come sempre abbiamo il piacere di ricordarti, è fondamentale non cercare cure fai-da-te, prive di evidenza scientifica, ma ricorrere sempre e solamente alla consulenza di un medico che possa calibrare su tua misura un trattamento efficace per contenere il dolore.

Pubblicato da Anna De Simone il 9 Novembre 2019