Siepe di carpino bianco o nero: differenze, cure, coltivazione, messa a dimora e potatura. Come coltivare e piantare una siepe di carpino.
Il carpino appartiene alla famiglia botanica delle Betulacee. Sono diffuse due specie, il carpino bianco e il carpino nero che si caratterizza per una corteccia di colore più scuro e foglie dalla forma molto più allungata. Il carpino bianco, Carpinus betulus è indubbiamente la più diffusa.
Carpino bianco e carpino nero hanno portamento eretto, in natura possono raggiungere un’altezza massima di 25 metri ma come siepe, in genere, non si spingono oltre i pochi metri.
Il carpino bianco presenta un accrescimento medio e tollera fortemente interventi di potature. Il carpino bianco, nella varietà Albert Beekman mantiene le foglie nel periodo invernale. Mentre il carpino bianco “Fastigiata” perde le foglie secche e tende parzialmente a spogliarsi.
Perché riesce a mantenere le foglie secche anche durante l’inverno, non teme i tagli e ha un buon accrescimento. Le foglie del carpino bianco presentano una lamina ellittica e punta acuta con margine doppiamente seghettato e nervature molto incise. Fin dall’inverno, con la giusta esposizione, le foglie di carpino bianco tendono ad assumere un colore giallo oro, molto caratteristico.
La pianta è molto resistente, anche allo smog e all’inquinamento tanto da essere considerata la siepe che meglio si adatta all’ambiente urbano.
E’ importante prestare attenzione alla lavorazione del terreno. Il periodo migliore per la messa a dimora della siepe di carpino va da fine ottobre a fine febbraio.
Se dovete piantare una siepe dove prima prosperavano alcune malerbe, meglio se provvedete a un precoce diserbo manuale eliminando le radici delle erbacce. Ovviamente se la superficie da dedicare alla coltivazione della siepe di carpino è estesa, usate una motozappa.
Dopo aver lavorato profondamente il terreno, dovete eseguire lo scavo per poter mettere a dimora le piante: vi basta una profondità di 30 – 40 cm perché l’apparato radicale del carpino è piuttosto superficiale.
Se avete un terreno molto compatto, aggiungete della sabbia grossolana di fiume e della torba.
Se il terreno è sabbioso, aggiungete sostanza organica come stallatico maturo!
Il carpino bianco si adatta a molti tipi di terreno ma non sopporta i substrati troppo compatti e/o che favoriscono ristagni idrici.
Per l’allestimento di una siepe, distanza da lasciare tra una pianta e l’altra di carpino è di 45 cm.
La siepe di carpino ha bisogno delle classiche cure che dovreste dedicare a qualsiasi piata: irrigazione, potatura e concimazione.
Molti sottovalutano l’importanza del concime per la siepe. La siepe, spesso, è trattata più come un vero muro che come se fosse un insieme di piante! I concimi rendono più resistenti le piante, così da scongiurare il pericolo di malattie e attacchi parassitari. Una pianta ben nutrita e ben tenuta, è meno incline a contrarre malattie di qualsiasi tipo ed è più resistente al freddo.
Per quanto riguarda le irrigazioni, dalla primavera all’estate, per i primi due anni dalla messa a dimora, devono essere regolari. Attendete che il terreno si asciughi tra un’irrigazione e l’altra. Dal terzo anno in poi, potete diradare leggermente le irrigazioni.
Per quanto riguarda il concime, dovrete somministrarlo dalla primavera all’autunno. Fertilizzate ogni 20 – 30 giorni aggiungendo del concime granulare a lenta cessione. Non dovete comprare un concime specifico, se lo avete, usate un concime granulare universale.
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Ogni siepe ha bisogno di regolari potature e il carpino non è da meno. Il carpino si accresce principalmente in primavera e poi continua a crescere, in modo più moderato, in estate. Ogni autunno, i rami dovrebbero essere potati con forbici da potatura e non con cesoie o tagliasiepi. Le tagliasiepi rischiano di danneggiare le foglie e rendere la pianta più esposta a malattie.
Con la potatura autunnale si va a regolare la forma, si contiene la siepe. La potatura primaverile, invece, si effettua per arieggiare la pianta e far si che la luce raggiunga anche la parte bassa della pianta che altrimenti inizierebbe a diradarsi.
Se la pianta NON viene potata, dopo la fioritura si andranno a formare dei frutti molto caratteristici.