Il Salak, detto anche più simpaticamente frutto serpente, arriva a noi dall’Indonesia ed è un frutto esotico non semplice da trovare dalle nostre parti. Un vero peccato perché oltre ad essere buono è anche piuttosto ricco di proprietà utili per la nostra salute come quelle antiossidanti che lo rendono un ottimo rimedio per combattere l’anemia e tenere sotto controllo l’invecchiamento precoce. Porta dei vantaggi anche a chi ha problemi alla vista o soffre di diarrea.
Esistono diverse varietà di Salak, alcune ancora più ricercate e costose del normale. La più doce è la “gula pasir” (chicchi di zucchero) mentre la più saporita la “pondoh” proveniente dal Bali.
La pianta che produce il Salak è una palma non troppo alta rispetto alla media, ma allo stesso tempo è dotata di foglie lunghe fino a 6 metri che arrivano spesso a toccare il suolo. Sono attaccate al tronco tramite dei piccoli piccioli che possono essere lunghi due metri, con spine anche di 10-15 centimetri. E’ tutto extra large ma per vederlo con i vostri occhi dovete andare in habitat ben diversi dal nostro dove ci sono suoli umidi come ad esempio le sponde fluviali delle piane costiere indonesiane.
L’elemento più caratteristico della palma di Salak è il suo frutto senza dubbio che è originario di Bali, Sumatra e Java ma che col tempo si è diffuso anche nel resto del Sud Est asiatico, in particolare si può trovare in tutta l’Indonesia, in Malesia, Thailandia e Birmania.
Per immaginarselo prendiamo una specie di fico per via delle simili dimensioni, ma ha una polpa molto chiara, con colori che passano dal bianco al giallastro a seconda delle varietà ma sempre divisa in tre sezioni. La buccia è marrone ed assomiglia molto alla pelle di un serpente per via delle scaglie di cui è ricoperta, ma è soda e friabile. A separare questa buccia dalla intensa polpa c’è una sorta di pellicola molto sottile di colore bianco che possiamo tranquillamente mangiare assieme al resto.
Il gusto del Salak è piacevolmente dolce e sorprende con un retrogusto aspro in coda. Può lievemente cambiare a seconda delle varietà che possono essere più o meno asciutte o friabili ma resta sempre un buon alleato per la nostra salute, per chi ha problemi di vista, di fegato, di stomaco o di reni, oppure al sistema cardiocircolatorio.
Con un contenuto calorico di circa 82 kcal per ogni 100 g, la polpa del Salak non è molto calorica rispetto ad altri frutti esotici ma è molto ricca di alimenti nutritivi preziosi. I più sbandierati sono gli antiossidanti che lo rendono molto famoso anche fuori dai suoi luoghi di origine come panacea per tutti i mali legati ai segni dell’età, alla rigenerazione cellulare e al detox dell’organismo. Ma non ci sono solo questi.
Il Salax è molto ricco di acido ascorbico e di flavonoidi ma anche di ferro e di potassio. Tra le vitamine spicca soprattutto la A ed ecco perché è un frutto molto consigliato a chi ha dei problemi di vista. Oltre a risolvere problemi di diarrea può essere utile anche a chi fa diete dimagranti essendo un frutto ricco di tannini e di fibre alimentari, aiuta anche a curare i bruciori di stomaco.
La prima cosa da fare con il Salak è spelarlo e non sarà un’impresa troppo difficile. All’interno della buccia da serpente troviamo una seconda buccia che però si mangia ed è una pellicola molto leggera che serve per proteggere la polpa vera e propria e dividerla in una sorta di spicchi. Oltre ad essere comoda, questa pellicola è anche ricca di tanti enzimi che facilitano la digestione quindi è meglio non rimuoverla anche per evitare problemi digestivi e blocchi intestinali che la polpa del frutto da sola, se mangiata in grandi quantità, potrebbe provocare.
Il Salak è ottimo da gustare fresco ma possiamo anche utilizzarlo in cucina ad esempio essiccandone la polpa oppure bollendola, friggendola o meglio ancora caramellandola. Nei suoi paesi di origine da alcune specie, quelle più ricche di zucchero, si ricava anche un alcolico. Un consiglio utile per mangiare correttamente il Salak è anche quello di non morderne i semi con troppa forza perché sono davvero duri.
La coltivazione della palma che produce il Salak è diffusa in tutto l’arcipelago indonesiano, esistono decine e decine di cultivar, quelle che hanno più successo commerciale sono quelle più dolci e con un tocco di aspro. Le due più note sono quelle che abbiamo già citato, la Salak pondoh della provincia di Yogyakarta (trovata negli anni ’80), e la Salak Bali dell’isola di Bali.
Occupa parecchio spazio la coltivazione della palma salak e quando i frutti vengono raccolti sono poi trasportati verso le città, verso mercati etnici, ristoranti, alberghi dove i turisti curiosi come potremmo essere noi, hanno modo di assaggiare questo frutto. Sempre in Indonesia possiamo assaggiare il “vino di Salak”, con una gradazione alcolica fino a 13,5 gradi volumetrici, quindi simile al vino tradizionale ottenuto da uve.