Rotazione delle colture: come gestire le coltivazioni nell’orto per garantire sempre la massima fertilità del suolo e una buona produttività dei campi. Dall’avvicendamento colturale alla rotazione della luna.
Si chiama avvicendamento colturale ed è una tecnica da sempre usata dai contadini per variare le specie agrarie in modo da migliorare o mantenere integra la fertilità del terreno. Grazie alla rotazione delle colture, a parità di condizioni, si ottiene una maggiore resa.
Nell’orto domestico la rotazione colturale è importantissima per non impoverire troppo il terreno.
Per gestire al meglio l’orto, dividetelo virtualmente in quattro zone. In ogni zona potrete avviare diverse coltivazioni in momenti differiti dell’anno. Per capire al meglio come gestire l’orto con la tecnica delle rotazioni colturali vi riportiamo un esempio pratico:
Nel mese di marzo potete partire a coltivare la zona 1 dell’orto con le liliacee, vale a dire con aglio, cipolla, scalogno… nella zona 2 potete aggiungere insalata e spinaci e via via, con l’aumento delle temperature (tra aprile e maggio) anche pomodori, finocchi, cavoli precoci, patate… e occupare così la zona 3 e 4 dell’orto.
L’anno successivo, le coltivazioni si spostano mediante la cosiddetta rotazione delle colture, vale a dire che si dovranno seminare piante da foglia dove crescevano piante da radice e viceversa.
Se, in una zona dell’orto si coltivano liliacee da marzo, nel medesimo appezzamento, con l’aumento delle temperature, si potranno coltivare verdure da foglia. Analogamente al posto delle verdure da foglia si potranno poi piantare pomodori, melanzane e zucchine.
Un altro esempio di rotazione delle coltivazioni nell’orto vede dapprima la coltivazione della patata e del ravanello, poi insalata, senape e infine cipolla.
La tecnica della rotazione delle colture prevede un periodo di riposo per il terreno che coincide con i mesi più freddi dell’anno: durante l’inverno, dopo la vangatura autunnale, sarà possibile lasciare una zona dell’orto incolta così da garantire il riposo periodico al terreno. Durante questa fase il gelo riuscirà a eliminare gli insetti dannosi e le eventuali uova che non troveranno riparto tra le foglie dei cultivar.
Sono numerosi i contadini che scelgono il giorno della semina o dell’impianto dei diversi cultivar in base all’influenza della luna. La “rotazione della luna” andrebbe a condizionare sia la circolazione della linfa della pianta, sia il foto-periodismo (la durata del periodo di illuminazione giornaliera).
In generale, in agricoltura si crede che la luna crescente riesca a favorire lo sviluppo vegetale delle piante poiché le linfe tendono a risalire verso la superficie. Così, quando vi è luna crescente è possibile mettere a dimora le piantine già ben sviluppate, eseguire un buon raccolto o prelevare talee e marze.
Al contrario, con la luna calante la linfa si ritira verso le radici e la terra è feconda, in questo periodo si evitano i raccolti e si lascia spazio alla semina o alla messa a dimora di piante a radice nuda.
Tornando a parlare di rotazione della luna e agricoltura, possiamo scandire ben 4 differenti fasi: