Il riciclo dell’olio è sempre possibile, sia se si tratta di olio lubrificante che olio vegetale. Gli oli esausti immessi in natura provocano grossi danni ambientali è per questo che ogni cittadino dovrebbe impegnarsi con la prima fase che porta al riciclo dell’olio: la raccolta. Gli oli esausti una volta raccolti possono essere trasformati in lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi.
Alcune strade per il riciclo dell’olio
Il processo di riciclo dell’olio che meglio valorizza il prodotto di scarto è la rigenerazione. Mediante 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 65 kg di olio base rigenerato e 20/25 grammi di gasolio e bitume. Circa il 25% del mercato delle basi lubrificanti è costituito da basi rigenerate. L’olio può essere rigenerato con tre differenti processi che portano alla formazione di un olio trasparente con bassissimo contenuto di zolfo e polinucleari aromatici. Oltre la rigenerazione, l’olio usato può essere utilizzato come combustibile: l’olio esausto ha un potere calorifico di 9.500 kcal/kg, simile a quello del normale olio combustibile. Se l’olio esausto è troppo inquinato, questo non potrà essere ne’ rigenerato ne’ utilizzato come combustibile, a tal punto il riciclo non sarà possibile e l’olio sarà eliminato attraverso un processo di termodistruzione.
Il riciclo dell’olio parte con la raccolta, ecco come operarla
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