Quali App per dati sanitari usare e perché

Quali App per dati sanitari

Con gli smartphone si fa ormai di tutto, si accende anche il forno di casa. Se da un lato questi dispositivi elettronici hanno invaso la nostra vita facendoci dimenticare di guardare la gente in faccia invece che chattare, e di godersi una passeggiata senza controllare le notifiche dei social, dall’altro ci hanno regalato anche delle grandi comodità. Non sto a fare l’elenco, basta che restiate una giornata senza telefono per rendervi conto da soli. Una delle più recenti è la possibilità di monitorare la nostra salute in modo immediato. Come ? Quali app per dati sanitari usare per raddrizzare il proprio stile di vita ed essere maggiormente consapevoli del nostro stato di salute?



Andiamo ad esplorare questo capitolo, a tratti complesso perché ha a che fare con la privacy, ma utile per chi come me è convinto che la tecnologia quando ben utilizzata ci può dare una grande mano. Non sono solo le app che ci chiamano ad interessarci ai nostri dati sanitari ma anche iniziative come il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) che ci permette di accedere ai nostri dati clinici per monitorare il nostro stile di vita tramite smartphone. Poter gestire in modo agile le informazioni sul nostro stato di salute rende più facile anche comunicare con il proprio medico

Quali app per dati sanitari usare

Diamo un’occhiata alle tante tipologie di app per dati sanitari che da qualche tempo noi cittadini abbiamo iniziato ad usare e con che frequenza in modo da comprendere per che motivo oggi ci rivolgiamo ad esse e cosa cerchiamo.

Per ora l’offerta non è vastissima ma è un settore che sta evolvendo molto velocemente: sia le grandi aziende che le più piccole startup hanno iniziato ad annusare l’affare. Quello dei nostri dati sulla salute è anche un enorme business e di mese in mese spuntano tante idee e soluzioni. C’è un freno da parte dei soggetti come le aziende sanitarie e le Regioni ma allo stesso tempo si stanno diffondendo alcune App di tipo “consumer”. Quello più richieste sono le app che forniscono informazioni quindi non trattano dati sanitari ma magari individuano in un tocco la farmacia di turno aperta più vicina oppure ci illustrano le caratteristiche di alcuni farmaci invece che rimandarci al foglietto racchiuso all’interno della confezione. Un passo in più è quello delle app che ci informano se il farmaco che cerchiamo è presente nella farmacia in cui stiamo andando o se dobbiamo prenotarlo o rivogerci altrove.

Stanno spopolando negli ultimi anni però le app di “coaching” ovvero quelle create per affiancarci nel monitoraggio del nostro stile di vita o per registrare i nostri parametri vitali. Sono servizi utili soprattutto con l’avanzare dell’età ma purtroppo le persone anziane sono anche quelle che meno probabilmente hanno in mano dei cellulari con app del genere. Questo oggi, ma certamente in futuro ci saranno degli over 70 molto più digitalizzati che potranno usufruirne.

Quali App per dati sanitari

App per dati sanitari: chi le usa

Diamo un’occhiata a quel che accade in Italia, paese che si intestardisce a restare analogico in certi settori mentre il mondo si converte al digitale. Anche nel sanitario i cittadini non sembrano ancora propensi a fare il salto, complice anche la scarsa offerta e la timida promozione dei vari servizi. Oltre l’80% preferisce accedere ai servizi di persona, soprattutto per quanto riguarda il consulto medico vero e proprio, il pagamento e il ritiro dei referti. Eppure quanta coda si eviterebbe! Nonostante esistano comodi servizi on line, la metà dei cittadini per prenotare prestazioni mediche telefona e rimbalza tra vari centralini ascoltando melodie di attesa pur di non provare a comprendere il nuovo iter digitale proposto.

Il sito si usa per avere informazioni oppure per ritirare referti ma per prenotare si telefona ancora molto. Sembra un problema di affidabilità. C’è ancora diffidenza verso alcuni servizi on line anche se poi si condividono dati serenamente tramite social network. C’è però anche un problema di digital gap e soprattutto gli anziani non utilizzano canali digitali perché non si sentono in grado di farlo.

Parlando di internet e salute non si può non toccare il tema della divulgazione di informazioni mediche e del pericolo che molti si rivolgano a siti non sempre affidabili per ottenere informazioni su malattie e cure. La cattiva informazione in ambito medico è pericolosissima e fa parecchie vittime. La maggior parte dei cittadini si rivolge al medico per chiedere chiarimenti, fortunatamente.

Per incoraggiare l’uso di app per dati sanitari e servizi ad essi legati sono necessarie azioni concrete e trasversali.

  • Il problema dell’offerta è evidente ed è importante aumentarla anche mettendo in grado realtà private di produrre e proporre soluzioni interessanti e utili.
  • Creare una rete di servizi tutti digitali, connessi, in modo che un giovane cittadino percepisca i vantaggi di gestire l’aspetto sanitario soprattutto on line senza trovarsi delle lacune o dei disservizi.
  • Certificare e promuovere, dopo opportuna valutazione, quelle App di “coaching” che potrebbero essere utili per i pazienti cronici e renderle prescrivibili da parte dei medici, così come è stato fatto nella Provincia Autonoma di Trento per i pazienti diabetici.

Pubblicato da Marta Abbà il 16 Novembre 2019