Pediculosi: cos’è e come si cura

Pediculosi

La pediculosi è un disturbo causato da una infestazione da parte di una delle tre varietà di pidocchi che infestano specificamente l’uomo.

Gli organismi che causano la pediculosi corporis e la pediculosi capitis sono varianti strettamente correlate della stessa specie. Sebbene la pediculosi del “capo” sia tipicamente limitata al cuoio capelluto, i pazienti con pediculosi corporis presentano dei sintomi più diffusi, che spesso coinvolgono le aree troncali.

Cos’è la pediculosi

La pediculosi è un problema significativo nei Paesi in cui la povertà, l’affollamento e un basso livello di igiene personale favoriscono la diffusione e la moltiplicazione del parassita. Per esempio, non è un caso che la pediculosi sia diffusa soprattutto quando vengono condivisi gli stessi letti / giacigli, considerato che proprio tale contiguità rappresenta un fattore molto importante nella perpetuazione dell’infestazione.

In Europa e in Nord America, la pediculosi corporis è in gran parte un problema dei senzatetto, mentre in altre aree del mondo il problema è purtroppo ben più diffuso.

Quanto sono grandi i pidocchi

Il pidocchio del corpo ha una grandezza tra i 2 e i 4 mm di lunghezza. Si tratta di un parassita che è un po’ più grande, ma simile nella morfologia, al pidocchio della testa. Vive nei vestiti e depone le uova lungo le cuciture. Il pidocchio visita la pelle dell’ospite per nutrirsi, e può sopravvivere fino a tre giorni senza un pasto di sangue, divenendo così un nemico piuttosto tenace.

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Come viene trasmessa la malattia

Il pediculus serve come vettore per malattie come il tifo epidemico, la febbre da trincea e la febbre recidivante. La trasmissione di Bartonella quintana attraverso l’infestazione da pidocchi è stata anche collegata all’endocardite. Purtroppo, pertanto, le conseguenze dell’infestazione di questo parassita possono essere molto gravi.

Come riconoscere i sintomi e arrivare a una diagnosi corretta

Il prurito è generalmente il sintomo principale avvertito da chi è infestato di pidocchi, anche se alcuni individui, pur essendo interessati da tali presenze, non lo avvertono in modo così grave.

I segni fisici possono così essere limitati a escoriazioni lineari sul tronco e sul collo insieme a una iperpigmentazione post infiammatoria, a volte con ispessimento o lichenificazione lungo le aree del tronco coinvolte.

Un’ispezione ravvicinata da parte del medico a volte potrà rivelare pungiglioni emorragici o morsi freschi. I cambiamenti cutanei tendono a concentrarsi intorno alla vita e nelle pieghe ascellari, aree in cui le cuciture degli indumenti entrano in contatto con il tegumento. Possono essere presenti anche delle piccole crosticine e una condizione di arrossamento, caratteristico dell’infezione stafilococcica secondaria.

La diagnosi viene effettuata mediante l’identificazione del pidocchio o delle sue uova negli indumenti, soprattutto nelle cuciture. Meno spesso, i pidocchi si vedono strisciare o nutrirsi di pelle. I pidocchi possono essere visibili ad occhio nudo, ma una lente d’ingrandimento è sicuramente più utile per trovare sia i pidocchi che le uova.

Viene poi spesso effettuata una diagnosi “differenziale”, che di frequente include la scabbia, che può presentarsi con prurito ed escoriazioni diffuse. Può anche verificarsi un’infestazione simultanea da pidocchi e scabbia, rendendo così il trattamento ancora più urgente. L’identificazione di tane scabietiche e papule eritematose in aree classiche di coinvolgimento (dita, polsi e genitali maschili) suggeriscono la possibilità di questa diagnosi. Ad ogni modo, gli acari della scabbia sono molto più piccoli dei pidocchi e non sono rilevabili ad occhio nudo.

La dermatite atopica o da contatto, il prurito secondario alla malattia sistemica e la neurodermite possono presentare sintomi simili e devono essere considerati nella diagnosi differenziale.

Come si cura la pediculosi

Il paziente che è affetto da pediculosi deve essere lavato accuratamente e con particolare attenzione. Gli indumenti e la biancheria da letto infestati devono essere lavati a caldo, a secco o eliminati. Stirare gli indumenti con particolare attenzione alle cuciture ucciderà anche i pidocchi presenti sui tessuti.

Nella maggior parte dei casi, i metodi di cui sopra sono sufficienti per la gestione della pediculosi corporale. Occasionalmente, qualche lendine potrebbe inoltre trovarsi sui peli del corpo. Per questi pazienti, alcuni medici raccomandano il trattamento con un pediculicida topico, applicato una sola volta ogni 8 – 10 con una crema al 5% di permetrina su tutto il corpo. La lozione di lindano non dovrebbe essere usata come terapia di prima linea a causa del potenziale di gravi eventi avversi con questo farmaco.

Una crema corticosteroide topica a bassa potenza applicata sulle aree pruritiche e irritate due volte al giorno per alcuni giorni dopo l’eliminazione dei pidocchi fornisce un sollievo sintomatico.

Sebbene la terapia orale con ivermectina sia stata spesso associata ad una drastica riduzione della prevalenza di pidocchi del corpo in un campione di uomini senza fissa dimora, altri studi sottolineano come tale effetto sia stato transitorio. Sono dunque necessari ulteriori studi per determinare se il trattamento con ivermectina per via orale debba essere raccomandato o meno.

Uno studio randomizzato di 45 giorni in cui l’effetto di indossare biancheria intima impregnata di permetrina è stato confrontato con il placebo in 73 individui senza fissa dimora con pediculosi corporale ha rilevato che è presente solamente un lieve beneficio transitorio.

Sebbene l’analisi dell’intenzione di trattare abbia rivelato una maggiore probabilità di eradicazione dei pidocchi al 14° giorno nel gruppo che ha usato permetrina (28 contro 9 per cento), la differenza tra i due gruppi non era più statisticamente significativa al 45° giorno (28 contro 27 per cento), ovvero alla fine del periodo di sperimentazione. Inoltre, alla fine dello studio è stato rilevato un aumento dei pidocchi del corpo resistenti alla permetrina nel gruppo che ne aveva fatto uso. I risultati di questo studio non supportano l’uso di biancheria intima trattata con permetrina per le infestazioni da pidocchi del corpo.

Pubblicato da Anna De Simone il 3 Gennaio 2020