La Passera Scopaiola è il nome comune che identifica la Prunella Modularis, un uccello di piccole dimensioni che appartiene all’ordine dei Passeriformi.
La Passera Scopaiola è il nome comune che identifica la Prunella Modularis, un uccello di piccole dimensioni che appartiene all’ordine dei passeriformi.
L’origine del nome, che potrebbe risultare un po’ volgare e far pensare ad altro, deriva dall’abitudine di questo volatile di nidificare vicino alle piante di erica, che in tempi molto antichi veniva utilizzata per produrre scope e ramazze.
Si pensa inoltre che il nome derivi dal fatto che questa specie, quando cammina lo fa strisciando o “scopando” la coda sul terreno.
La Passera Scopaiola è un volatile piccolo e discreto che per le dimensioni assomiglia al pettirosso. Ha una lunghezza di circa 14-15 cm e un’apertura alare di 20 cm.
La parte superiore ha un piumaggio di colore marrone fulvo con striature nerastre mentre il petto è di colore grigio con sfumature marrone scuro rossastre sui fianchi.
Le guance hanno la stessa colorazione del dorso mentre una fascia di colore grigio gira intorno alla gola e al collo fino alla nuca. L’iride è marrone, Il becco è sottile e di colore nero mentre le zampe sono di colore bruno rosato.
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Non ci sono differenze di colorazione tra esemplari maschi e femmine mentre i più giovani hanno maggiori striature sui fianchi, sull’addome e sul petto e il grigio sul collo e sul capo è appena accennato.
La passera scopaiola è una specie molto territoriale e può entrare in conflitto con altri volatili che invadono il suo nido. Nello stesso territorio i maschi mostrano una rigida gerarchia: gli esemplari più anziani sono gli alfa e gli esemplari di un anno di età i beta.
La stagione dell’accoppiamento inizia ad Aprile. Il maschio corteggia la femmina rincorrendola e posandosi al suo fianco. Se la femmina gradisce, gonfia le piume e agita le ali e il maschio le gira intorno eccitato.
La femmina è solita accettare il corteggiamento e l’accoppiamento con più maschi in una stessa stagione, questo per avere maggiori probabilità di sopravvivenza dei pulcini che verranno dati alla luce.
L’accoppiamento dura pochi secondi: la femmina depone dalle 3 alle 6 uova di un colore blu brillante o semplicemente bianche che vengono covate per circa 12-13 giorni.
Questa specie può produrre tre covate a stagione e all’interno di una stessa covata i pulcini possono avere padri diversi. Il nido composto da muschio secco, erba e alcuni rametti alla base, viene costruito a meno di 1,5 metri dal suolo e solitamente in un cespuglio o su un giovane albero.
Una particolarità studiata anche dall’Orto Botanico di Cambridge, riguarda il comportamento del maschio che picchietta con il proprio becco, in modo delicato e ripetuto, l’organo sessuale femminile prima dell’accoppiamento.
Così facendo, il seme generato da un precedente accoppiamento fuoriesce e la femmina è pronta a ricevere il nuovo seme. Questo comportamento ha dato origine a varie interpretazioni: il maschio così facendo, si assicura la paternità dei futuri pulcini e le femmine, invece, accettando più corteggiatori, si assicura che tutti i maschi si prenderanno cura che nuovi nascituri.
Questo sistema però non è molto affidabile, infatti alcuni studi sul DNA hanno dimostrato che spesso, nella stessa nidiata, i pulcini hanno padri differenti.
La passera scopaiola ha una grande capacità di adattamento e la specie è diffusa in tutta Europa, nel Regno Unito e nell’Asia Minore.
In Italia nidifica nella regione alpina e prealpina, nel varesotto, nel bresciano, Passo dello Stelvio e nell’area più meridionale dell’Appennino pavese, preferibilmente tra i 1.000 e 1.600 metri di quota.
Predilige gli ambienti montani ed essendo un esemplare molto schivo e riservato ama nascondersi nella vegetazione, nei cespugli e nelle siepi.
È possibile trovarla anche in prossimità delle zone boschive o nei boschi stessi e nelle zone con cespugli di ginepro nano, erica, rododendro.
La dieta della passera scopaiola varia in base alle stagioni. D’estate si nutre principalmente di piccoli insetti , presenti nella bassa vegetazione e di terra, ma anche larve e coleotteri, mentre d’inverno predilige le bacche e i semi.
Ha un becco sottile e questo non le permette di catturare le sue prede in volo.
Il canto della passera scopaiola è rapido e tintinnante e ricorda quello dello scricciolo comune ma è più breve e più debole. Il suo verso principale è simile ad un “tseep” trillante e persistente, che diventa più acuto in caso di pericolo.
Quando due maschi si ritrovano nello stesso territorio e si devono contendere la femmina, il canto diventa più fragoroso e accompagnato da una sbattere d’ali.
La Passera Scopaiola non presenta dimorfismo sessuale e maschi e femmine sono pressoché indistinguibili in natura. Un “parente stretto” è il sordone o Prunella Collaris, il più grosso dei passeriformi di montagna.
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