Agricoltura

Monilia su albicocco, pesco o ciliegio

Monilia su albicocco, pesco o ciliegio. Quali trattamenti eseguire per curare la malattia fungina causata da Monilia laxa. Consigli utili dell’agronomo.

Albicocco, pesco e ciliegio sono tre alberi appartenenti alla famiglia delle Rosacee, del genere Prunus. Non è un caso che il fungo Monilia laxa possa aggredire queste piante da frutto. Il fungo Monilia laxa, infatti, può attecchire su tutte le Drupacee, cioè gli alberi da frutto che appartengono alla famiglia delle Rosacee e che producono Drupe. Le tre piante citate (albicocco, pesco o ciliegio) sono solo gli esemplari più rappresentativi delle Drupacee.  Tra le drupacee sensibili ricordiamo anche il susino, il nocciolo e il mandorlo.

Se hai problemi di monilia dell’albicocco, può essere utile l’articolo guida dedicato alla potatura verde dell’albicocco.

Sclerotinia cinerea o gommosa del ciliegio

La Monilinia laxa è conosciuta anche com Sclerotinia cinerea o semplicemente Monilia. Per la sua propensione ad attaccare determinate piante, è nota anche come monilia del ciliegio, monilia del pesco o gommosa del ciliegio. E’ un fungo parassita che attacca rami, foglie, fiori e frutti preferendo le specie Drupacee.

Se l’infezione è concentrata principalmente sul frutto e l’albero in questione è una Pomacea, molto probabilmente non si tratterà della Sclerotinia cinerea bensì di un suo parente stretto, la Monilinia fructigena.

La Monilinia fructigena attacca prevalentemente il frutto delle pomacee come melo, pero, cotogno, nespolo e sorbo. Generalizzando, i trattamenti impiegati per il controllo di entrambi i funghi del genere Monilia, sono gli stessi ma in questo articolo ci concentreremo sulla Monilia che attacca le Drupacee.

Le infezioni della monilia del ciliegio (monilia albicocco o pesco) si manifestano principalmente quando la fioritura coincide con un periodo particolarmente umido e piovoso. In questo contesto si creano le condizioni favorevole alla proliferazione del fungo.

Sintomi

La monilia su albicocco, pesco o ciliegio si manifesta con i medesimi sintomi. Sui rami si hanno formazioni di cancri rameali con produzione di un abbondante essudato. Osservando i rami, infatti, si possono notare delle formazioni gommose prodotte dall’attività metabolica del fungo parassita.

Le foglie possono apparire con macchie rossastre su entrambi i lembi. A lungo andare si ha formazione di muffa sulle foglie e disseccamento. La muffa è di colore grigio (muffa grigia o muffa cinerea, da qui il nome Sclerotinia cinerea).

Il fungo parassita può attaccare anche fiori e frutti. I fiori mostrano i sintomi quando sono ben sbocciati. Iniziano a scurirsi e poi seccare. I frutti vengono colpiti da cuscinetti conici circolari di colore giallastro.

Monilia: albicocco, pesco o ciliegio

trattamenti per eliminare la monilia su albicocco, pesco o ciliegio sono prevalentemente estivi. Si eseguono trattamenti a base di fungicidi sistemici.

Se la malattia ha colpito più piante o è estremamente conclamata, i trattamenti potrebbero mostrarsi insufficienti. Per questo motivo, se si sospetta la monilia su albicocco, ciliegio o pesco, sarebbe bene agire con trattamenti preventivi ai primi sintomi.

Molti agronomi, in caso di malattia conclamata, consigliano la rimozione e lo smaltimento delle piante attaccate della pianta. Ciò significa, nel caso del fungo Monilinia fructigena, l’eliminazione dei frutti. Nel caso della Monilia su albicocco, pesco o ciliegio, purtroppo non basta eliminare e allontanare i frutti. La malattia da Monilia laxa attacca anche i rami, una potatura drastica potrebbe essere consigliata anche se andrebbe a dimezzare il raccolto.

La lotta biologica, infatti, si attua proprio mediante la potatura. Si vanno a eliminare:

  • Rametti disseccati
  • Rami con cancri rameali o formazioni gommose

I rami, una volta recisi, dovrebbero essere interrati o bruciati (laddove possibile).

Per la prevenzione e il trattamento della monilinia lexa si possono sfruttare diversi fitofarmaci. I trattamenti possono essere invernali e primaverili. Si interviene in estate solo quando si scopre in ritardo la presenza del fungo.

Monilia su albicocco: trattamenti

La monilia del ciliegio o monilia del pesco, si può eliminare con prodotti fungicidi. Sia se il fungo si manifesta sull’albicocco, ciliegio o pesco i trattamenti sono gli stessi descritti in precedenza.

Per dettagli sui prodotti da usare, si è rivelato efficace il principio attivo tebuconazolo-4.35 (non classificato). Le dosi consigliate prevedono, generalmente, una diluizione di 35 ml di principio attivo per 10 litri d’acqua, da irrorare sulla pianta colpita e su altre drupacee a rischio.

E’ importante applicare il prodotto fitosanitario seguendo le norme di sicurezza. Leggere l’etichetta prima dell’uso è imprescindibile! Quando eseguire i trattamenti?

I primi tre trattamenti per eliminare la monilia del ciliegio (pesco e albicocco)

Per contenere la malattia sui fiori, è importante eseguire un primo trattamento alla schiusura dei fiori e un secondo trattamento -se il primo è stato insufficiente- in piena fioritura. Se la stagione risulta piuttosto umida e piovosa si interviene con un terzo trattamento al momento della caduta dei petali (sfioritura).

Trattamenti tardo-primaverili ed estivi

Quando l’infezione è presente sui frutti, per contenerla, è opportuno intervenire un paio di settimane prima della raccolta. Bisognerà poi ripetere il trattamento dopo sette giorni.

La monilia del ciliegio non è l’unica malattia che attacca le drupacee. Per altre info: malattie del ciliegio.

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Pubblicato da
Anna De Simone