Glaucoma nel gatto: sintomi e cure

Glaucoma nel gatto

Glaucoma nel gatto, un problema che può presentarsi e che, se non curato bene e prontamente, può causare anche la cecità. Meglio capire di cosa si tratta e come affrontarlo da bravi padroni di felino. Senza andare in panico. Questa patologia di solito si presenta quando la pressione dell’occhio è troppo alta, spesso colpisce entrambi gli occhi ma non è detto, e in tal caso è necessario capire come trattare l’occhio sano, perché non paghi anch’esso la presenza del glaucoma.



Glaucoma nel gatto: cosa è

Come accade anche per l’uomo, il glaucoma nel gatto è legato alla pressione oculare troppo alta, circostanza che si verifica quando è compromesso il normale deflusso di fluido dall’occhio. Questo deflusso si chiama umor acqueo.

Il glaucoma nel gatto può essere dovuto ad una malformazione oppure ad una condizione ereditaria, o in generale ad una malattia primaria dell’occhio, ma ci sono anche casi in cui è una conseguenza secondaria di un problema che non riguarda gli occhi. O per lo meno, non solo!. Ad esempio se il nostro gatto è vittima di un infortunio oppure si ammala di tumore, può capitare che questo tipo di patologie vadano a bloccare il deflusso dei liquidi ed ecco il glaucoma nel gatto.

Non è sempre banale e immediato riconoscere la presenza di questo problema, meglio rivolgersi ad un veterinario che svolge dei test specifici per arrivare ad una diagnosi precisa. Le prime verifiche sono quelle riguardanti la misurazione della pressione nell’occhio con uno strumento che si utilizza anche per le persone appoggiandolo sull’occhio. Si chiama “tonometro”.

Per una diagnosi di glaucoma nel gatto si può effettuare anche una gonioscopia, esame che misura la parte anteriore dell’occhio, e un esame della retina per arrivare a stimare il danno fatto dalla malattia e quanto essa può essere tenuta sotto controllo e curata.

Glaucoma nel gatto

Glaucoma nel gatto: sintomi

Ecco quali sono i sintomi da non trascurare per non rischiare di sottovalutare il glaucoma nel gatto. Se misuriamo la pressione oculare, non deve essere alta, ma ci sono anche altri segnali che a occhio nudo devono insospettirci. Ad esempio uno spasmo delle palpebre, l’arrossamento dei vasi sanguigni nel bianco degli occhi, l’aspetto torbido della parte anteriore dell’occhio, l’allargamento o il gonfiore del bulbo oculare.

Se il gatto ha la pupilla dilatata, oppure la chiude più lentamente del solito, non è un buon segno. In presenza di un glaucoma nel gatto, l’animale può iniziare a perdere gradualmente la vista e ciò può procurare dolore e mal di testa, questo ha delle conseguenze anche sull’appetito e sulla vivacità.

Se vediamo il nostro micio solitamente sempre affamato e giocherellone, improvvisamente diventare inappetente e svogliato, iniziamo a valutare l’ipotesi del glaucoma nel gatto rivolgendoci al veterinario per una diagnosi.

Glaucoma nel gatto

Glaucoma nel gatto: cure

Un problema come quello del glaucoma nel gatto richiede delle cure di tipo farmacologico a cui non si può sfuggire. I medicinali servono per mantenere bassa la pressione intraoculare in modo che il gatto non sia condannato alla cecità. Se ci accorgiamo e interveniamo in tempo, possiamo evitare che diventi cieco.

Ci sono casi, che solo il veterinario può valutare, in cui anche un intervento di tipo chirurgico può migliorare la situazione ma dipende dal tipo di glaucoma e dalle sue origini che, come abbiamo visto, possono essere di vario tipo.

Non ci si deve illudere che il glaucoma nel gatto non porti alla cecità, ma neanche abbandonare le speranze di poter regalare qualche mese in più di vita da gatto vedente al nostro amico. E se il glaucoma nel gatto colpisce in solo occhio, dobbiamo fare di tutto per salvare quello sano.

Glaucoma nel gatto

Glaucoma nel gatto: rimedi

Come abbiamo detto, sono necessari i farmaci per arginare i danni apportati dal glaucoma nel gatto, ma se teniamo puliti i suoi occhi a priori possiamo evitare che a questo problema se ne associno altri, evitabili. E allora ecco un collirio per gatti che li mantiene puliti.

 

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Pubblicato da Marta Abbà il 22 Febbraio 2017