Dal nome potrebbe essere una creatura giapponese ma non è così. Il Gatto Sokoke è di origine africana ed è arrivato in Europa partendo da un paese inusuale per quanto riguarda l’importazione di gatti: la Danimarca. Non si tratta di una razza molto nota e diffusa in Italia e vale la pena di conoscerne le caratteristiche anche se potrebbe essere non banale procurarsene un esemplare da tenere nelle nostre case.
In apparenza può sembrare un animale selvatico ed in effetti almeno in parte lo è. E’ una via di mezzo tra un tradizionale gatto domestico e un gatto selvatico, lo si vede nell’aspetto ma anche nel carattere che a breve andremo a scoprire. Ha il mantello tigrato e l’unica varietà che lo standard di razza prevede è la Tabby, quindi la tigratura, in due versioni. Fondo grigio con macchie nere, oppure sempre macchie nere ma sovrapposte ad un fondo marrone quasi dorato, molto chiaro.
I colori associati a questi due tipi di mantello possono essere in entrambi i casi sia ambrati che verdastri. Come vedremo più avanti, il Gatto Sokoke è molto indipendente ma allo stesso tempo affettuoso e coccolone. É perfetto per chi desidera un animale domestico che gli faccia compagnia ma ha un carattere un po’ selvatico e non potrebbe reggere la compagnia di quei gatti che devono essere al centro dell’attenzione e seguono il proprio padrone come delle ombre.
Come ogni razza ufficialmente riconosciuta, anche la Sokoke ha il suo standard con l’elenco di tutte le caratteristiche che è necessario riscontrare in un gatto per associarlo a questa categorizzazione.
Il Gatto Sokoke deve avere il pelo corto e una corporatura media. La sua struttura ossea è robusta ma il corpo ha delle linee allungate e il suo aspetto è snello e muscoloso, per nulla tozzo. Anche la testa tende ad essere allungata e piccola rispetto alle dimensioni del corpo. Il naso di questo gatto è dritto, anche visto di profilo, e spicca la forma del mento mentre le orecchie non sono di esagerate dimensioni e hanno una forma arrotondata. Che siano color ambra o verdi, gli occhi sono molto espressivi e vivaci, hanno una forma leggermente a mandorla e sono ben distanziati nel viso.
Come il resto del corpo, anche gli arti tendono ad essere lunghi e snelli e terminano con zampe ovali, in particolare quelli posteriori sono leggermente più lunghi di quelli anteriori. Per terminare c’è la coda che non è molto lunga ma molto affusolata, Il mantello tigrato è lucido e compatto, non ha quasi sottopelo e risulta molto aderente al corpo.
Perfetto per padroni di felini un po’ selvatici, questo gatto ha una spiccata vena indipendente anche se sa cosa significa stringere un rapporto con un altro essere vivente, uomo o gatto che sia. Quando un Sokoke viene allevato in casa sa adattarsi all’ambiente e alle abitudini e non fa il ribelle anche se gradisce avere uno spazio all’aperto dove giocare, che sia un angolo di giardino o l’aperta campagna.
In natura è un bravo pescatore, si tuffa per catturare i pesci, sa andare d’accordo sia con altri gatti che con i cani, anche perché si mostra molto astuto e capace di cavarsela sempre. Chi lo tiene in casa deve sapere che produce anche delle vocalizzazioni sonore piuttosto potenti che possono fare tenerezza ma anche turbare.
Se decidiamo di adottare un gatto di questa razza, ammesso di trovarlo, non abbiamo troppo da tribolare per curarlo. Ha una salute robusta e non necessita di particolari cure. Il mantello è corto e lucido al naturale, ma possiamo spazzolarlo una volta la settimana per mantenerlo luminoso. Doveroso ogni tanto anche pulire le orecchie con un prodotto specifico e spuntare le unghie con apposite forbicine.
Originaria del Kenya questa razza di felini viene chiamata “Khadzonzo” dalle tribù locali, il suo nome internazionale richiama la foresta omonima, situata a pochi chilometri dall’Oceano Indiano, nei pressi di Malindi. Anche se di aspetto selvatico, sono stati fatti dei test del DNA per cercare geni di felini selvatici che lo spiegassero e hanno dato risultati negativi
In Europa questo gatto è arrivato attraverso la Danimarca ma è stata una donna di orgini inglese, nata in Kenya, a scoprirlo e innamorandosene, ancora agli inizi degli anni Ottanta. Il suo nome è Jeni Slater. Quando trovò dei gattini di questa razza vicino ad una foresta non riuscì a trattenersi e decise di allevarli. Rispetto ai gatti comuni avevano qualcosa di particolare che saltava agli occhi, con le loro zampe longilinee e il loro corpo molto allungato, e gli occhi grandi ed espressivi.
Un’amica di Jeni, canadese, portò alcuni esemplari di Sokoke in Danimarca, apprezzandone le forme, e così iniziò un programma di selezione che portò al riconoscimento ufficiale della razza, nel 1992. Oggi è ancora difficile vedere questo gatto fuori dal Kenya dove in natura vive sugli alberi mangiando insetti.
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