Funghi primaverli commestibili e non commestibili. L’elenco completo dei funghi che si possono raccogliere tra aprile e maggio, consigli utili e regolamento alla raccolta.

Aprile e maggio sono buoni mesi per raccogliere i funghi, ma quali sono i funghi primaverili commestibili da poter aggiungere al cestino? Già, perché in questo periodo, nascono anche funghi non commestibili e funghi velenosi da evitare scrupolosamente. Facciamo una panoramica completa.

Si chiamano “funghi primaverili” perché il periodo di raccolta coincide con la primavera. E’ bene notare che il periodo dei funghi cade soprattutto in autunno: i funghi primaverili non sono numerosi come quelli che si possono raccogliere in autunno, tuttavia nei boschi non mancano esemplari interessanti.

Come raccogliere funghi

Per raccogliere i funghi in aprile è necessario rispettare le norme regionali. Ogni regione e provincia dispone di regolamenti ad hoc che disciplinano il periodo e la quantità di raccolta. In genere, qualsiasi regolamento, disciplina che:

  • I funghi vanno raccolti in un cestino di vimini e non in buste o secchi, così da consentire alle spore di diffondersi (cosa che la plastica o il secchio impedirebbe).
  • Non vanno estirpati dal terreno, ma bisogna invece raccoglierli usando entrambe le mani. Con una mano si torce e si fa ruotare delicatamente la base del gambo del fungo e con l’altra si tiene il terreno così da non danneggiare il micelio che resterà nella zolla di terra.

Nota bene: per la raccolta di funghi, che sia primavera o autunno, molte regioni impongono l’onere del versamento di una quota. Il contributo stabilito dagli enti, va versato per il rilascio di una ricevuta detta “titolo per la raccolta”. In genere, tale titolo va richiesto a:

  • Le province
  • Gli enti gestori dei parchi
  • Le comunità montane
  • Gli enti gestori del demanio regionale

Come premesso, ogni località ha il suo regolamento ed è bene informarsi presso il territorio in cui si intende andare a raccogliere funghi in primavera.

Funghi primaverili

E per quanto riguarda i tipi di funghi primaverili commestibili? Ecco l’elenco dei funghi da raccogliere tra aprile e maggio.

Prugnolo o Fungo di San Giorgio

Il suo habitat tipico è rappresentato da pascoli, prati, margini dei boschi… E’ un fungo commestibile, noto anche come fungo di San Giorgio. Il nome scientifico è Calocybe gambosa.

Spugnola o morchelle

E’ commestibile anche se contiene acido elvellico… questa tossina si distrugge con l’essiccazione e o l’ebollizione. La spugnola è quindi un fungo commestibile solo se si fa cuocere o essiccare prima dell’uso. Anche l’acqua di cottura dei funghi spugnola freschi deve essere eliminata.

Il suo habitat?
Cresce su terreni umidi dei boschi di latifoglie, dalla pianura alla collina. Cresce soprattutto ai piedi di frassini ma si può trovare anche alle basi dei pioppi, tra l’erba o nei terreni sabbiosi (sia di frutteti che di boschi).

Foliota variabile

Tra i funghi commestibili di primavera è annoverata la specie Kuehneromyces mutabilis, meglio nota come foliota variabile. E’ un fungo commestibile, tuttavia i micologi (esperti in campo di funghi) consigliano di scartarne il gambo coriaceo e di consumare solo “il cappello”.

Durante la raccolta bisogna fare attenzione perché nello stesso habitat crescono altre specie visivamente simili ma che sono tossiche come il chiodino giallo.

Dove cresce? Sulle ceppaie di diverse latifoglie e solo raramente sulle ceppaie di conifere. La foliota è tra i funghi più diffusi per la crescita in ambiente controllato in quanto è di rapida riproduzione.

Funghi primaverili non commestibili

Il chiodino giallo o zolfino, non è commestibile. La specie Hypholoma fasciculare, infatti, presenta una carne tossica anche dopo la cottura. Tra i funghi velenosi che si trovano in primavera vi è anche il Clatro rosso (Clathrus ruber) soprannominato cuore di strega o fungo di fuoco.

Verpa conica

Ci sono dei funghi primaverili commestibili che però non lo sono! Per esempio, la specie Verpa conica, è annoverata tra i funghi commestibili dopo abbondante cottura, tuttavia è stato scoperto che la tossica gyromitrina può provocare gravi danni al fegato. Quindi il fungho va evitato.

Monachella: commestibile o no?

Anche il fungo monachella andrebbe evitato. Monachella commestibile o no? I micologi ne sconsigliano l’uso perché può causare pesanti intossicazioni.

Nonostante tale consiglio, alcuni amanti dei funghi ritengono tale specie commestibile affermando che una cottura molto prolungata possa scongiurare rischi. Noi, per precauzione, sconsigliamo l’uso di questo fungo. I funghi monachelle si trovano su terreni sabbiosi con pioppi oppure in boschi misti (sempre con suolo sabbioso).

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Pubblicato da
Anna De Simone