Se il titolo vi sembra assurdo, comprendo, lo sembrerebbe anche a me se non avessi di recente visitato una mostra dedicata alle particelle presso il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo Da Vinci di Milano. Nell’introduzione venivano citati proprio gli escrementi animali come una preziosissima fonte di informazioni. Ecco la curiosità di capire quali segreti ci possono svelare quello che gli animali lasciano sulla terra.
Proprio come le piume o i peli, anche gli escrementi animali ci raccontano parecchie cose non solo sugli animali a cui appartengono ma anche sull’ambiente in cui vivevano, sul clima ec. Gli animali li lasciano nei luoghi da cui passano e in quelli dove vivono, sono un segno della loro presenza che ci fa capire anche, molti anni dopo, quali creature abitavano alcune zone rispetto ad altre, cosa mangiavano, come vivevano. Ci sono però moltissime informazioni più specifiche che devono essere analizzate da degli esperti e che ora andiamo a scoprire. Questo vale sia per le fatte (feci) che per le borre (nel caso degli uccelli).
Se andiamo a studiare il colore e la consistenza, non possiamo ottenere molte informazioni sulla specie a cui appartengono perché si tratta di caratteristiche che cambiano con la dieta, e la dieta a sua volta può modificarsi con il tempo, a seconda dell’ambiente e della stagione. Meglio per questo basarsi sulla composizione delle feci e sulle loro dimensioni. Soprattutto per specie come i Cervidi, si possono ottenere buone informazioni per determinare la specie di appartenenza.
Molto probabilmente non abbiamo mai avuto modo di approfondire, se non siamo del settore, ma esistono diversi tipi di escrementi che possono essere distinti sia per via della loro composizione che per la loro forma. In generale è piuttosto semplice, perché ogni famiglia di animali produce escrementi di tipo diverso, ci sono delle eccezioni che però possono indurci in errore.
Se vogliamo fare un esperimento e provare a capire cosa gli escrementi animali ci dicono, possiamo procedere per step determinando la loro larghezza e lunghezza e poi identificandone la forma. E’ molto importante anche vedere se la fatta è singola o ce ne sono tante altre nei paraggi, concentrate o sparse. A volte nelle feci restano incastrati dei peli o sono riconoscibili delle particelle di cibo non digerite, indizio importante per la nostra indagine. Vi stupirà ma anche l’orario del ritrovamento, può fornirci delle informazioni sul proprietario degli escrementi.
Prima di porci tutte queste domande, è assolutamente importante non toccare mai il contenuto di escrementi animali prima di aver preso le dovute precauzioni. Possono contenere microrganismi nocivi per la nostra salute. Servono guanti e mascherina, per evitare di entrare in contatto diretto con le feci o inalare il loro contenuto.
Gli uccelli hanno un unico canale di espulsione, sia per l’urina che per le feci che saranno quindi generalmente liquide e di colore bianco, legato alla presenza di urati. I mammiferi al contrario hanno due orifizi per espellere rifiuti solidi o liquidi.
Un escremento di uccello sembra molto un uovo all’occhio di bue perché ha una parte bianca e una più scura. La prima è composta da urati, l’altra da scarti intestinali. A seconda della dieta degli uccelli, forma e consistenza variano: mangiando alimenti fibrosi si ottengono feci secche molto simili a quelle di un mammifero tranne che per la presenza di un “cappello” bianco di urati.
Quelle che noi chiamiamo borre vengono espulse dalla bocca e contengono resti di cibo non digeriti assieme a pelo, piume, ossa o materiale vegetale indigeribile. Hanno la forma di una capsula dove tutto ciò è pressato e che fornisce preziosissime informazioni sull’uccello ma anche sulle sue prede e sulla fauna dell’area. Non tutti gli uccelli emettono borre, lo fanno soprattutto i rapaci oppure gli uccelli carnivori.