L’autunno è una stagione che può mettere malinconia ma è anche ricca di colori e profumi straordinari, per non parlare sei sapori. E’ quindi possibile capire come spiegare l’autunno ai bambini e farglielo amare anche se coincide con la fine delle vacanze, del ritorno a scuola e dello stop ai pomeriggio all’aperto.
Ecco qualche consiglio per fargliela conoscere a apprezzare meglio. E’ l’occasione anche per noi di guardare con occhi diversi tanti processi di trasformazione che accadono attorno a noi e di cui ci siamo dimenticati, di cui non siamo più capaci di stupirci. Anche se non abbiamo figli, nipoti, fratelli o figli di amici a cui raccontare l’autunno, ri-raccontiamolo a noi stessi godendocelo come fosse il sesto o il settimo che vediamo in vita nostra
Anche se non sanno forse ancora esattamente cosa significa autunno e cosa accade in questo periodo alla natura, i bambini certamente sentono l’aria di cambiamento ed è bene dialogare con loro e affrontare assieme la trasformazione in atto.
Possiamo partire con l’assegnare alla stagione di passaggio, preludio dell’inverno, dei colori, dei suoni, delle sensazioni. Le sfumature da sfoderare sono l’oro, l’arancio, il giallo e il marrone in tutte le loro meravigliose sfumature che difficilmente riusciamo a riprodurre con le matite colorate me proviamoci. Anche con le tempere, mescolando i colori e cercando di riprodurre le sfumature delle foglie raccolte in una passeggiata nel parco
Passiamo agli odori. Di cosa sa l’autunno? Questa domanda è più difficile ma possiamo cavarcela con l’odore della terra umida, con quello della nebbia, se abitiamo in zona in cui cala presto, e con quello delle castagne fatte abbrustolire sul fuoco.
Le sensazioni che colleghiamo alla stagione dell’imbrunire presto possono essere contrastanti. C’è chi le associa la serenità e il calore e chi invece il freddo e il buio. E’ una stagione in cui godere il calduccio di casa e attendere l’inverno.
Con bambini possiamo anche andare alla scoperta dei “frutti” del periodo divertendoci a elencarli e anche a disegnarli. Abbiamo la già citata castagna ma non solo. Ci sono anche la zucca, le mele e le pere, l’uva e il kiwi, la melagrana e il fico d’India. Alcuni li possiamo anche assaggiare e cucinare assieme.
Ai ragazzini più grandi, dai 6 anni, possiamo iniziare a spiegare cosa sta sotto alle magie che la natura compie in questo periodo. La prima che si nota è quella delle foglie che cambiano colore. Possiamo raccontare loro che in questo periodo di freddo come noi abbiamo bisogno di coprirci di più e iniziare a indossare cappotti e maglioni, anche le piante devono proteggersi dal clima rigido e vanno in “quiescenza vegetale”. Il termine è difficile ma traduciamolo: riducono le loro funzioni vitali, si fanno pigre proprio come alcuni animali se ne vanno in letargo.
Questo porta le piante a ridursi ai minimi termini, a ridurre la propria chioma per avere più energie a disposizione per le parti vitali come il tronco e le radici. Ecco allora che si liberano dalle foglie gialle per conservare le energie che serviranno in primavera.
Le foglie che cadono, e mettono un po’ di tristezza, vengono dolcemente salutate dalla pianta che crea uno “strato di separazione” tra ramo e il picciolo e le lascia andare. Non significa che l’albero è morto, anzi, si sta silenziosamente preparando per la nuova fioritura primaverile.
Cosa fare al calduccio in autunno? Leggere libri, libri divertenti e interattivi che coinvolgano tanto da farci scordare che non possiamo più andare in giardino a giocare a palla.
Eccone 5 da non perdere.