Come fare una siringa intramuscolare

L’iniezione intramuscolare, o intramuscolo, è un diffuso metodo per somministrare farmaci di varia natura. Farlo è anche relativamente facile, considerato che è sufficiente introdurre un farmaco direttamente sul muscolo, per poter garantire un assorbimento più veloce rispetto alla somministrazione per via sottocutanea, e/o quando non è possibile o non è consigliabile la somministrazione per via orale.

Detto ciò, e introdotto il fatto che come fare una siringa intramuscolare dovrebbe essere una questione esclusivamente medica e infermieristica, cerchiamo di saperne di più in questo nostro breve approfondimento su questo tema!

Dove effettuare l’iniezione intramuscolare

L’iniezione intramuscolare può essere effettuata in 5 diverse sedi. La scelta dell’una o dell’altra sede dipenderà naturalmente dalle valutazioni effettuate in ambito sanitario.

La prima sede è quella del muscolo deltoide, nella parte più compatta dello stesso. Considerato che il muscolo ha dimensioni piuttosto ridotte, ne deriva che il volume e il numero delle somministrazioni devono essere limitati. In alternativa, si può ricorrere alla sede dorsogluteale: è la sede più utilizzata, anche se non è quella più raccomandata a causa della presenza di grossi nervi, adipe e vasi sanguigni che qui hanno sede, e che dunque potrebbero aprire scenari di complicazioni di varia natura.

C’è poi una terza sede, che è quella rettofemorale, localizzata a metà tra la cresta iliaca superiore e la rotula, nel medio anteriore della coscia. È generalmente usata per l’autosomministrazione o se le altre sedi sono controindicate. Negli altri casi generalmente si evita di ricorrere a questa sede poiché più dolorosa e in grado di garantire un assorbimento più lento rispetto al braccio.

Come quarta sede troviamo quindi quella vastolaterale, situata tra il grande trocantere del femore e il condilo femorale laterale del ginocchio, nel terzo medio della coscia, mentre come quinta e ultima sede troviamo quella ventrogluteale, generalmente preferita per le iniezioni intramuscolo, considerato che è libera da nervi penetranti e da vasi sanguigni.

In sintesi, le sedi preferite di elezione per l’iniezione intramuscolare sono quella deltoidea, vastolaterale e ventrogluteale. Le altre non sono invece oggetto di specifica raccomandazione a meno che non ci siano indicazioni specifiche per quella particolare tipologia di farmaco.

Come si esegue l’iniezione intramuscolare

Cerchiamo ora di comprendere come fare una iniezione intramuscolare.

Il metodo più diffuso è quello di inserire l’ago a 90 gradi con la mano dominante, con un movimento rapido e deciso, dopo aver steso la cute tra le dita della mano non dominante.

Ebbene, nonostante sia sicuramente il metodo più diffuso, non è certamente quello più consigliabile. Oramai le best practice suggeriscono la c.d. tecnica del tratto Z. Ma in cosa consiste?

In sintesi, consiste nell’usare la mano non dominante per poter tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione. La mano dominante introduce invece l’ago tenendolo a 90 gradi rispetto alla cute. Una volta che è terminata la somministrazione del farmaco si deve estrarre l’ago velocemente e rilasciare il tessuto, esercitando una leggera pressione. Questa tecnica permette di creare un percorso non rettilineo, impedendo così al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei. Il dolore dovrebbe essere minimizzato dal movimento deciso da parte del personale sanitario incaricato di effettuare l’iniezione intramuscolare.

Quanto liquido usare nell’iniezione intramuscolare

Ma quanto liquido bisogna usare nell’iniezione intramuscolare?

Naturalmente, come ben intuibile, il volume del liquido da iniettare con l’iniezione intramuscolare varia a seconda della sede. In ogni caso non si dovrebbero superare i 5 ml negli adulti.

Quanto deve essere lungo l’ago?

Passando poi all’analisi della misura dell’ago, non ci sono raccomandazioni specifiche, se non quella di usare la misura più piccola possibile, per quanto in grado di contenere tutto il volume richiesto.

L’ago utilizzato per la preparazione del farmaco deve inoltre essere sostituito prima di pungere la cute: l’ago per l’aspirazione deve essere di piccolo calibro, per evitare che le microparticelle estranee al farmaco possano essere aspirate insieme allo steso. Deve poi essere sostituito per poter evitare che quelle residue al suo interno siano a contatto con la cute.

La lunghezza dell’ago è invece poco rilevante, considerato che i recettori del dolore sono concentrati sulla cute, e dunque una volta perforata la punta la restante lunghezza non influisce in modo significativo sulla percezione del dolore. Dunque, l’unica lunghezza di cui tenere conto è evidentemente quella che permetterà al farmaco di depositarsi sul muscolo.

Per quanto poi riguarda il tempo di somministrazione, quello minimo è di circa 5 secondi. La velocità di iniezione del liquido deve infatti essere lenta sia per poter ridurre il dolore che per poter favorire l’assorbimento dello stesso medicinale.

Conclusioni

Speriamo che questa guida su come fare una siringa intramuscolare sia stata utile per poter chiarire qualche dubbio su questo tema. Il nostro suggerimento non può naturalmente che essere quello di far effettuare questa operazione a un personale esperto, evitando pertanto il fai-da-te: anche una iniezione intramuscolare mal realizzata potrebbe infatti comportare delle conseguenze piuttosto significative.

Pubblicato da Anna De Simone il 14 Settembre 2020