Spesso quelle che noi chiamiamo canne di bambù sono invece delle più comuni canne domestiche, si tratta dell’Arundo donax, una pianta erbacea perenne dal fusto lungo, cavo e robusto che cresce in terreni anche relativamente poveri. La canna Arundo donax contengono silice e per questo sono resistenti e altamente durabili. In passato si usavano per la realizzazioni di canne da pesca, basctoni da passeggio e per la produzione di carta. Con i fusti delle canne comuni si possono ricavare ottimi tutori per piante, infatti i fusti più duri trovano impiego come supporto per piante rampicanti e piante di vite, di pisello, cetriolo o pomodoro.
Piuttosto che vedere come essiccare le canne di bambù (meno comuni sul territorio italiano) vedremo come essiccare le più diffuse canne domestiche.
Il tempo di essiccazione può variare molto, si parte dai sei ai dodici mesi a seconda delle condizioni climatiche, del grado di umidità e del periodo di taglio delle canne. In qualsiasi periodo dell’anno si sconsiglia di far essiccare le canne direttamente al sole. Le canne esposte ai raggi diretti del sole potrebbero seccarsi più velocemente ma ne risentirebbero in durevolezza, robustezza e resistenza.
Nell’immagine in alto è mostrato in dettaglio la forma della canna comune domestica mentre in quest’ultima immagine in basso è ripresa una foresta di bambù, foto scattata dalla nostra coordinatrice editoriale Anna De Simone.