Cavallo Criollo: caratteristiche e storia

Cavallo Criollo gare

Il Cavallo Criollo è un animale che ci porta nel Sud America perché è proprio lì che esso vive. Il suo nome è una parola che veniva utilizzata un tempo per indicare per la precisione proprio i sudamericani che avevano origine spagnola e c’è un motivo per cui questo cavallo è così chiamato. Effettivamente anch’esso ha delle origini spagnole ed è stato portato nel cono Sud del continente americano da degli spedizionieri partiti dalla penisola Iberica.



Cavallo Criollo: origini

Le abbiamo in parte già svelate ma c’è molto di più da raccontare e lo faremo con piacere. Per indagare sulla nascita di questa razza dobbiamo andare indietro negli anni, fino alla prima metà del Cinquecento. In questa epoca si verificò un vero e proprio saccheggio della città di Buenos Aires seguito da un grosso incendio. Le centinaia e centinaia di cavalli di ogni razza, portati dagli Spagnoli, fuggirono in tutte le direzioni. C’erano cavalli arabi ma anche berberi e andalusi e nella pampas ebbero la libertà di riprodursi.

Per quattro secoli ci fu un forte lavoro di selezione naturale nel vero senso della parola perché in questa zona le condizioni ambientali possono essere davvero difficili da sopportare. E fu così che nacque la razza Criollo, non ufficialmente ma a livello di caratteristiche e di standard. Ne esiste uno piuttosto preciso ma dobbiamo ammettere che la forma e il carattere del cavallo Criollo può variare un po’ da Paese a Paese visto che non lo troviamo solo in Argentina ma anche in altri Paesi dello stesso continente quali ad esempio Cile, Uruguay, Paraguay. In Bolivia si trova solo nella regione orientale mentre in Brasile solo in quella meridionale.

Oggi possiamo trovare questi cavalli proprio in queste zone e di solito crescono godendo della massima libertà. Di volta in volta vengono poi preso dai gauchos che se ne servono per svolgere il proprio lavoro. Ci sono però anche dei veri e propri allevamenti di criollos soprattutto in Argentina dove la tipologia che viene tenuta è più simile a quella selvaggia.

Cavallo Criollo: caratteristiche

Questo cavallo è definito da sella e di tipo mesomorfo, ha una grandissima resistenza ed è di modeste dimensioni visto che la sua altezza può variare tra i 140 e i 150 centimetri, a seconda dell’età ma anche del sesso con le femmine lievemente più piccole.

Il suo corpo può essere tranquillamente definito tozzo senza offendere nessuno, la testa è di medie dimensioni con il profilo convesso, le orecchie ben ritte e mobili e due occhi distanti e intelligenti, un collo corto e grosso la unisce la testa con il resto del corpo che presenta un garrese ben definito, la spalla robusta, il petto ampio, un dorso breve con lombi muscolosi. Gli arti del cavallo Criollo sono muscolosi e solidi, presentano una buona circonferenza, lo stinco è però corto mentre i piedi seppur piccoli si mostrano robusti.

Il colore del mantello più comune è Isabella con estremità, coda e criniera scure e riga di mulo. Poi possiamo trovare a scorrazzare per il Sud America anche degli esemplari di colori differenti, roani o sorcini, sauri, bai o palomini. Dopo l’Isabella il colore più comune è il roano vinoso con delle chiazze bianche sul tutto corpo.

Cavallo Criollo

Cavallo Criollo: carattere

Abbiamo detto che è un cavallo resistente e non solo fisicamente. Ha proprio una tempra importante che gli permette di vivere libero in una terra difficile senza troppo risentirne, anzi. Sopporta le temperature fredde e avverse condizioni climatiche ma anche la fatica quando viene messo a lavorare.

Abituato a cavarsela da solo, il cavallo Criollo non pretende nemmeno molto cibo. E’ però un grande amante degli spazi aperti e ci tiene alla propria autonomia, deve quindi essere allevato in libertà e tenuto sempre all’aria aperta e mai in luoghi chiusi che lo renderebbero molto triste e indisponente.

Cavallo Criollo: attitudini

E’ un cavallo da sella dalla eccezionale il nostro Cavallo Criollo e non solo per via della sua ormai nota capacità di resistenza. Vive allo stato semi-brado però e può quindi essere “utilizzato” solo se addestrato in modo attento e saggio, va sottoposto ad un’opera di educazione molto rigida e costante e solo così può diventare un cavallo adatto ad essere montato e al contatto con l’uomo.

Nella sua terra di origine, il Sud America, viene utilizzato però come cavallo da lavoro sia per i gauchos che per svolgere lavori leggeri di fattoria. Riesce a sopportare temperature molto rigide e a sopravvivere con pochissimo cibo e acqua. Gli allevatori di criollos organizzano poi ogni anno una gara di resistenza su una distanza di 750 km e in questa occasione viene chiesto all’animale di nutrirsi solo di quello che trova lungo il percorso. Una pratica terribile se così descritta perché sembra che dopo circa 26 giorni di gara, i cavalli anche se hanno perso certamente del peso, devono essere energici come alla partenza.

Cavallo Criollo: allevamento

In Italia non esistono veri e propri allevamenti di questa razza ma possiamo trovarne in abbondanza in Sud America. Il cavallo Criollo deve essere allevato allo stato semibrado, di solito ciò accade nelle pianure della Pampa e alcuni esemplari vengono anche trasportati in Europa via nave con viaggi che possono durare fino a quasi 20 giorni.

Fortunatamente oggi questa trasferta viene organizzata in modo che i cavalli siano ben accuditi. Una volta arrivati nel nostro Paese questi cavalli vengono selezionati e i più dotati vengono venduti come cavalli da sella in base alle loro attitudine.

Pubblicato da Marta Abbà il 20 Novembre 2020