Cavallo Anglo-arabo sardo: caratteristiche

Cavallo Anglo-arabo sardo corre

Non è un animale autoctono della Sardegna ma il cavallo Anglo-arabo Sardo è certamente molto diffuso sull’isola dove è cresciuto, si è sviluppato e di è evoluto anche adattando certe sue caratteristiche alla terra in cui viene allevato da oltre un secolo con passione e costanza allo stato semibrado. Scopriremo assieme quali sono le vere origini di questo animale, da cercare fuori dal nostro continente, e quali sono le sue principali caratteristiche tra cui quella, essenziale e richiesta dallo standard, di avere almeno un 25% di sangue arabo.



Cavallo Anglo-arabo sardo: origini

Le origini di questo cavallo sono asiatiche, è stato importato in Itala dalle popolazioni greche tra il IV e V secolo a.C e poi la razza ha continuato ad evolversi attraverso diversi incroci tra stalloni purosangue inglese e purosangue arabo e fattrici di razze locali sarde, anglo-arabe e purosangue inglese.

Dobbiamo andare parecchio indietro nei secoli per ripercorrere l’intera sua storia ma è interessante perché si intreccia con quella del nostro Paese e della civiltà di cui siamo i discendenti. Andiamo ai tempi dei Mori, quando l’imperatore Ferdinando II d’Aragona incrociò,alla fine del 1400, stalloni arabi con andalusi, ma la percentuale sarda si è innestata dopo, con la dominazione saracena. Un altro contributo arrivò anche da Filippo V che vietò l’emigrazione dei cavalli dall’isola e portò quindi ad uno sviluppo locale del cavallo. L’attuale anglo-arabo nasce però ufficialmente solo durante il regno dei Savoia e si fa un altro passo avanti con l’istituzione nel 1874 del Regio Deposito Stalloni della Sardegna.

La razza che si sta sviluppando in questa terra è una razza che sembra disegnata per essere di supporto all’esercito italiano, per essere in grado di percorrere anche 100 km al giorno, per meritare quindi la definizione di “arma di cavalleria dell’esercito”. Il capitano Grattarola, direttore del Deposito stalloni, nel 1915 fu autore di una svolta nella storia della razza perché permise l’incrocio con purosangue inglese e arabo con le 600 migliori fattrici selezionate in Sardegna,utilizzando stalloni derivanti dalle tribù del deserto beduino.

Mentre in Sardegna di seleziona l’anglo-arabo sardo, in Francia la storia dell’anglo-arabo prosegue e finalmente la razza diventa ufficiale tanto che si sente la necessità di creare un organismo di tutela internazionale della razza Anglo Araba anche per uniformarne gli standard di razza. Nel 1993 si tiene anche la prima vera Conferenza Internazionale del Cavallo Anglo Arabo (CIAA) ed è proprio la Sardegna a rappresentare l’Italia essendo la maggior produttrice di esemplari di questa razza. Fu il momento in cui si decise di annullare tutte le specifiche definizioni nazionali o locali della razza, per cui l’Anglo Arabo Sardo venne rinominato Anglo Arabo.

Cavallo Anglo-arabo sardo: caratteristiche

Animale dolicomorfo, il cavallo anglo-arabo Sardo può essere di tre tipologie, piccolo, medio o di taglia grande. Cambia il peso, che varia da 450 a 550 Kg, ma cambia soprattutto l’altezza che per i piccoli va da 156 a 158 cm, per i medi da 158 a 165 cm, per i grandi supera i 165 cm.

Al di là della dimensione che può avere un esemplare di questa razza, il mantello è sempre lucente e fatto di peli corti e sottili, molto spesso sarà baio e sauro, solo raramente se ne incontrano con il mantello di colore grigio.

Con il suo profilo rettilineo, la testa si presenta quadrata e piuttosto leggera, gli occhi sono molto grandi e vivaci, le orecchie piccole e anche mobili. Il collo è ben attaccato al corpo e non troppo massiccio, il garrese è pronunciato e la linea dorso-lombare di solito è dritta oppure lievemente insellata. La coda è ben attaccata alla groppa e composta da tanti crini, per cui folta e voluminosa. Gli arti di questo cavallo si presentano molto resistenti anche se con stinchi sottili, i pastorali hanno la giusta inclinazione e lunghezza, il piede oltre ad essere munito di zoccoli proporzionati e robusti, sono anche ben proporzionati, rispetto al resto del corpo.

Siamo di fronte ad un cavallo robusto ma allo stesso tempo molto armonioso e dal fisico slanciato, con una muscolatura notevole ma che non li rende troppo massicci. Sono animali prestanti, che possono raggiungere velocità sostenute in ottimali condizioni di allenamento. Sono caratterizzati anche da una spiccata precocità sessuale e sono anche prolifici, oltre che mostrarsi in grado di acclimatarsi senza troppe difficoltà adattandosi bene al contesto.

Cavallo Anglo-arabo sardo corre

Cavallo Anglo-arabo sardo: malattie e patologie

Robusto non solo nelle sue apparenze, il cavallo Anglo-arabo Sardo si è dimostrato immune alle malattie trasmesse dalle zecche, proprio per via della sua provenienza. Sul territorio sardo questi parassiti sono fin troppo presenti e l’animale ha sviluppato le sue difese, oggi è resistente a questo tipo di patologie.

Cavallo Anglo-arabo sardo: carattere

Vivaci, nevrili e coraggiosi, gli esemplari di questa razza hanno un carattere ricco di sfaccettature, sanno essere molto sensibili e reattivi ma sanno comunque reggere bene lo stress e gestirlo. Non sono facili da tenere per chi è alle prime armi e non sono consigliati ai principianti, meglio che a condurli siano dei cavalieri esperti. Rispetto ad altri cavalli, i sardi si distinguono per eleganza, fierezza e compostezza nel portamento sempre nobile al di là della situazione. Chi riesce a gestire questo cavallo, anche se nevrile, può ricavarne molte soddisfazioni.

Cavallo Anglo-arabo sardo: attitudini

Per il carattere e per la struttura fisica che si ritrova, il cavallo anglo-arabo sardo si distingue come uno tra i migliori per le competizioni sportive, soprattutto per certe discipline come il completo (che include cross country, salto ostacoli e dressage), le corse al galoppo e l’endurance, coprendo lunghe distanze, anche di 120 km.

Se un tempo è stato destinato all’esercito, oggi lo troviamo utilizzato nel Reggimento dei Carabinieri a cavallo ma anche come accompagnatore nelle passeggiate in campagna. Essendo allevato spesso in stato semibrado, non è troppo spaventato da pericoli esterni ma allo stesso tempo sa instaurare un buon rapporto con gli esseri umani. Ogni tanto lo possiamo perfino vedere tra i protagonisti delle affollate e variopinte feste tradizionali sarde quali la Sartiglia di Oristano, la Cavalcata Sarda e l’Ardia di Sedilo.

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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Agosto 2020