Il cartongesso è molto usato in edilizia e in bioedilizia ed considerato un buon materiale perché non ha controindicazioni ed è molto adatto per rivestimenti interni e per la realizzazione di sistemi costruttivi a secco. Un limite di questo prodotto in Italia, fino a oggi almeno, era quello di finire quasi totalmente in discarica a fine uso per la mancanza di una tecnologia specifica in grado di separare il gesso dal cartone.
L’impianto di Limbiate è il frutto di oltre due anni di elaborazione autonoma di tecnologie statunitensi e britanniche condotta da parte dello staff di Cava di Trezzano ed è la più avanzata innovazione tecnologica a livello internazionale in questo campo. Il macchinario è infatti in grado di operare la totale separazione del gesso dal cartone di rivestimento delle lastre di cartongesso.
Dopo la selezione dei componenti, il cartongesso è caricato nella tramoggia di alimentazione dell’impianto utilizzando un caricatore a ragno. Un nastro trasportatore porta il materiale alla bocca di alimentazione della macchina che, tramite un processo di frantumazione per urto, separa con precisione il cartone dal gesso. Al termine del processo i due materiali fuoriescono dall’impianto attraverso bocche di scarico separate e sono indirizzati verso differenti aree di stoccaggio.
Il gesso recuperato dalle lastre di cartongesso può essere usato nella produzione di nuovi manufatti in gesso, di malte per l’edilizia o per produrre cemento. Il cartone è destinato invece alle cartiere per la produzione di carta e cartone riciclati. Questo smaltimento del cartongesso abbatte i costi per chi deve smaltire. Il cartongesso rientra infatti tra i rifiuti speciali e non è considerabile un ‘rifiuto urbano’, ciò significa che non può essere conferito alla piazzola ecologica comunale.