I biostimolanti in agricoltura, o biostimolanti agricoli, comprendono diverse formulazioni di composti, sostanze e microrganismi che vengono applicati alle piante o ai terreni per migliorare il vigore delle colture, le rese, la qualità e la tolleranza degli stress abiotici.
I biostimolanti favoriscono quindi la crescita e lo sviluppo delle piante durante l’intero ciclo di vita della coltura, dalla germinazione dei semi alla maturità della pianta, in diversi modi ben dimostrati da studi e ricerche.
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, l’uso di biostimolanti in agricoltura può
I biostimolanti funzionano attraverso meccanismi diversi rispetto ai fertilizzanti, indipendentemente dalla presenza di sostanze nutritive nei prodotti. Per esempio, giova rammentare che si differenziano dai prodotti fitosanitari perché agiscono solo sul vigore della pianta e non hanno alcuna azione diretta contro parassiti o malattie.
La biostimolazione delle colture è quindi complementare alla nutrizione e alla protezione delle colture.
Non tutti sanno che i biostimolanti sono tra i primi ingredienti fertilizzanti agricoli utilizzati dall’umanità. Tuttavia, per molti anni si è fatto poco per perfezionare e migliorare le loro qualità e la loro efficacia. Solamente in tempi più recenti, e in particolar modo nell’ultimo decennio, una quantità crescente di ricerche è stata intrapresa e formalizzata dai produttori di biostimolanti e dai loro partner per identificare nuovi composti bioattivi e microrganismi benefici e per capire meglio come i biostimolanti possono migliorare le prestazioni e la qualità delle colture in un’ampia gamma di condizioni di coltivazione.
Sebbene i biostimolanti sono ancora associati da molte persone all’agricoltura biologica e al giardinaggio biologico, in realtà ora hanno un ruolo molto importante da svolgere nell’agricoltura convenzionale come complemento alla nutrizione e alla protezione delle colture. I biostimolanti aiutano ad affrontare alcune delle sfide più importanti che l’agricoltura globale dovrà affrontare nei prossimi anni, quali:
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A margine di quanto sopra, non possiamo certamente non sottolineare come i prodotti biostimolanti siano in grado di aiutare a favorire lo sviluppo socio economico, andando a migliorare i redditi degli agricoltori contribuendo a garantire che una maggiore quantità di sostanze nutritive applicate alle colture sia effettivamente ed efficacemente utilizzata.
Gli agricoltori sono anche in grado di garantire prezzi più elevati per i loro prodotti quando la qualità delle colture è più elevata. Il miglioramento della qualità ha un impatto positivo sullo stoccaggio e sulla conservazione, dando agli agricoltori più tempo per scegliere il momento migliore per vendere i loro raccolti a prezzi vantaggiosi.
Con la crescita della popolazione globale, il ruolo che i biostimolanti svolgono nel favorire l’aumento delle rese può aiutare a garantire che tutti possano avere abbastanza cibo. Molti prodotti biostimolanti attualmente sul mercato sono adattati alle condizioni di crescita di molte delle economie in transizione nelle immediate vicinanze dell’UE.
Rendendo più efficienti le pratiche agricole esistenti e migliorando lo stoccaggio post-raccolta, i biostimolanti contribuiscono a ridurre gli sprechi lungo tutta la catena agroalimentare. Meno rifiuti significano minori costi, che in ultima analisi vanno a beneficio del consumatore che ha accesso a prodotti alimentari di alta qualità e a prezzi accessibili.
I produttori di biostimolanti impiegano una gamma più ampia di lavoratori nei siti di produzione, nei magazzini, nelle catene di distribuzione, negli uffici e nei laboratori. Molte aziende produttrici di biostimolanti sono d’altronde piccole imprese al di fuori dei grandi centri economici, aziende che forniscono gradite fonti di occupazione – spesso altamente qualificate – e domanda di servizi locali nelle aree rurali, dove l’economia può essere fortemente bisognosa di diversificazione.
A causa delle dimensioni relativamente modeste delle imprese biostimolanti, esse conducono spesso le loro ricerche in collaborazione con università e istituti di ricerca indipendenti. Questo modello di innovazione aperta favorisce lo scambio di conoscenze e di innovazione e crea una domanda di ricercatori e di altri lavoratori altamente qualificati, incoraggiando così un maggior numero di studenti ad entrare nei campi scientifici che contribuiranno a guidare la crescita economica sostenibile in Europa nei prossimi anni.